Spina bifida

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Spina bifida


La Spina Bifida è una grave malformazione congenita della colonna vertebrale e del midollo spinale che colpisce il feto nei primi mesi di gravidanza e rende il nascituro disabile per tutta la vita. Il difetto principale della spina bifida consiste in una schisi, cioè una fenditura, degli archi posteriori delle vertebre lombo-sacrali e lombari o più raramente delle vertebre toraciche e cervicali. A seconda del numero di vertebre coinvolte e dell’estensione della schisi, si verifica un’ernia del midollo spinale e delle meningi che lo ricoprono che a contatto con il liquido amniotico si altera.

La spina bifida aperta è una malformazione del tubo neurale, che coinvolge midollo spinale, cervello, cervelletto, tronco e strutture adiacenti (meningi, vertebre, muscoli, legamenti) del feto mentre la spina bifida occulta, più frequente e meno grave, è tipicamente localizzata a livello dell’ultima vertebra lombare o prima sacrale.

Le cause della patologia non sono ancora note ma sono certamente coinvolti sia fattori genetici che fattori di tipo ambientale: ipertermia, iperglicemia e obesità materna sono state spesso collegate all’insorgere di tale malformazione. Una corretta assunzione di acido folico o vitamina B9 da parte della futura mamma previene il 75-90 % dei casi soprattutto seguendo una dieta sana e ricca di alimenti come agrumi, banane, latte, fragole, frutta secca, fegato, lievito di birra, legumi, barbabietole, cavoli, asparagi, spinaci e cereali integrali. Inoltre è consigliabile assumere regolarmente, almeno un mese prima del concepimento e per tutto il primo trimestre della gravidanza, acido folico puro sotto forma di integratore alimentare.

Purtroppo i danni determinati dalla spina bifida sono numerosi e irreversibili e chi ne è affetto può andare incontro a: idrocefalo, disabilità motorie, disturbi dell’apparato urinario e intestinale, problematiche neurologiche come meningiti o infezioni cerebrali e deficit intellettivo.

Il trattamento delle forme varie di spina bifida è di tipo chirurgico: si interviene già nei primi giorni di vita del neonato per limitare la possibilità di infezioni e di danni spinali. Non sempre però gli interventi chirurgici conducono ad un esito risolutivo: il risultato dipende molto dalla gravità della patologia, da dove è localizzata la lesione e dall’entità del danno al midollo spinale e alle radici spinali.


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