Trombosi venosa profonda

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Trombosi venosa profonda


La trombosi venosa profonda è una flebotrombosi, cioè la formazione di un trombo in una vena profonda, prevalentemente negli arti inferiori. La trombosi venosa profonda si manifesta con dolore acuto che può intensificarsi alla compressione dei muscoli della gamba o anche alla palpazione superficiale o alla flessione del piede. L'arto tende a gonfiarsi e arrossarsi, i muscoli del polpaccio diventano rigidi, la cute appare pallido-cianotica e le vene superficiali tendono a dilatarsi. Possono manifestarsi inoltre edema, febbre e astenia.

La trombosi venosa può essere favorita da insufficienza cardiaca congestizia, infarto miocardico, neoplasie, fratture degli arti inferiori, interventi chirurgici, parto, obesità e assunzione di contraccettivi orali. Diverse patologie aumentano il rischio di trombosi venosa profonda come la sindrome da anticorpi antifosfolipidi. Altri fattori di rischio includono l'età avanzata, una lunga immobilizzazione come un prolungato riposo a letto, il portare gessi ortopedici e i voli di lunga durata, la gravidanza e altri fattori genetici. Se si verifica il distacco di un coagulo verso i polmoni si determina un’embolia polmonare che costituisce una complicazione potenzialmente pericolosa per la vita. La trombosi venosa profonda e l'embolia polmonare costituiscono un unico processo patologico conosciuto come tromboembolia venosa.

La terapia della trombosi venosa profonda consiste nel repentino ripristino del circolo con anticoagulanti o trombolitici, e conseguente controllo delle condizioni generali per prevenire possibili eventi embolici, sindromi post-flebitiche e ulcere flebostatiche.


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