Dolore al petto, 9 sorprendenti cause oltre l'infarto
L'infarto è la causa più pericolosa di dolore al petto, ma non l'unica da prendere in considerazione.
Quando si manifesta un dolore toracico si pensa subito ad un infarto. Non sempre è così.
I medici parlano di dolore toracico, mentre noi pazienti comunemente ci riferiamo ad un dolore al petto: il più delle volte, specie se a lamentare questo disturbo è un uomo sopra i 50 anni, si pensa automaticamente all'infarto. Non sempre - per fortuna - è così. Esistono infatti numerose altre cause decisamente insospettabili alla base di tale sintomo. Per individuarle con certezza è necessario rivolgersi sempre ad un medico, affinché ne valuti le caratteristiche e l'eventuale da farsi.
Ecco come distinguere i vari tipi di dolore al petto in base a ciò che lo provoca.
INFARTO
Il dolore toracico dura più di 2 minuti, non passa, può allargarsi alla parte alta del braccio sinistro, alla spalla, essere accompagnato da dispnea (mancanza di fiato) e/o un senso di nausea. E' il caso di chiamare il 118 segnalando specificatamente il problema o farsi accompagnare immediatamente in un vicino pronto soccorso.
EMBOLIA POLMONARE
Un embolo - cioè un coagulo di sangue - può formarsi in un qualunque punto dell'organismo e viaggiare fino ai polmoni: è il caso di un'embolia polmonare. La sensazione dolorosa si può percepire durante un respiro profondo o mangiando, e può peggiorare in seguito ad una attività fisica più o meno intensa, nonché perdurare nonostante il riposo. E' necessario in tal caso rivolgersi immediatamente ad un pronto soccorso: può essere molto pericoloso.
INFARTO DELLA MILZA
Altrettanto rischioso è l'infarto della milza, che può svilupparsi sempre in seguito all'ostruzione di un coaugulo del flusso di sangue a tale organo. Il più delle volte è asintomatico, ma alcune persone possono avere dolore al petto sul lato sinistro.
ATTACCO DI PANICO
La sensazione che si vive con un attacco di panico è la stessa di un infarto. Ma per fortuna passa nell'arco di qualche minuto.
HERPES ZOSTER
Se il dolore al petto non passa ed è accompagnato da un'eruzione cutanea sulla schiena o sul torace, potrebbe trattarsi di un attacco di Fuoco di sant'Antonio (Herpes zoster). Questo può coinvolgere anche i nervi della parete toracica ed essere dunque molto forte e difficile da mandar via. Il più delle volte l'infiammazione scompare da sola, ma il medico curante previa diagnosi, può prescrivere dei medicinali per sollecitare la guarigione e tenere sotto controllo i sintomi.
ERNIA IATALE
Lo iato è la fisiologica apertura del diaframma attraverso cui passa l'esofago. Quando questo si dilata eccessivamente si parla di ernia iatale che può dare dolore toracico. Spesso è accompagnato da gonfiore, eruttazione, bruciore, alla bocca dello stomaco o alla gola.
CALCOLI BILIARI
Se uno o più calcoli ostruisce la cistifellea e le vie biliari può svilupparsi un dolore acuto che dallo stomaco può facilmente irradiarsi al torace (anteriore e posteriore) fino alla spalla destra (nell'infarto di solito è la spalla sinistra ad essere interessata).
SIFILIDE
La sifilide (malattia a trasmisione sessuale) può arrivare a sviluppare complicazioni polmonari con la formazione di liquido intorno a questi organi. Ciò ovviamente provoca dolore localizzato e tosse.
ASMA
La mancanza di respiro e la sensazione di oppressione al petto sono i sintomi caratteristci di un attacco d'asma che può accompagnarsi anche a dolore al petto.
PLEURITE
E' un'infiammazione della pleura, ovvero il tessuto che riveste i polmoni. La sofferenza toracica si sviluppa di solito in seguito ad un colpo di tosse o ad un respiro profondo.
Fonte: WebMd
Foto: Pixabay
A cura di Cinzia Iannaccio, Giornalista professionista iscritta all'Albo dal 2007, blogger, specializzata nel settore della salute e del benessere.
Profilo Linkedin di Cinzia Iannaccio
ForumSalute
ForumSalute su Facebook
ForumSalute su Twitter
ForumSalute su Google+
ATTENZIONE: le informazioni che ti propongo nei miei articoli, seppur visionate dal team di medici e giornalisti di ForumSalute, sono generali e come tali vanno considerate, non possono essere utilizzate a fini diagnostici o terapeutici. Il medico deve rimanere sempre la tua figura di riferimento.