Dolore vaginale (vulvodinia), quali cause?

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Dolore vaginale (vulvodinia), quali cause?

12-03-2014 - scritto da Cinzia Iannaccio

Le cause presupposte della vulvodinia

Il dolore vaginale può provocare dispareunia

Dolore vaginale (vulvodinia), quali cause?

Il dolore vaginale è un sintomo riferito in determinate condizioni nell’area genitale femminile della vulva e dell’apertura della vagina: il termine medico è vulvodinia e fa specificatamente riferimento ad un dolore per cui non è identificata una causa nota. Può colpire donne di tutte le età, in un qualunque momento a riposo o durante l’attività (sessuale e non).

Può essere cronica, di varia gravità (a tal punto da interferire con l’attività sessuale con lo sviluppo di dispareunia) e spesso si presenta in assenza di altri sintomi o segni di una qualunque anormalità fisiologica. Non è chiaro dunque il motivo per cui alcune donne vengono colpite da vulvodinia.

A differenza di quello che si possa pensare, questo disturbo non sembra essere collegato a malattie a trasmissione sessuale (benché alcune pazienti con vulvodinia abbiano avuto più malattie sessualmente trasmissibili). Recenti ricerche scientifiche suggeriscono l’ipotesi di un danno o una irritazione ai nervi vulvari dovut0 ad infiammazione (spesso la pelle dell’area risulta effettivamente infiammata), reazione allergica, spasmo muscolare, utilizzo eccessivo di antibiotici e/o precedenti di violenza sessuale. Non si esclude la possibilità di fattori genetici predisponenti.

I sintomi della vulvodinia, o meglio del dolore vaginale così inteso, sono definiti spesso come un bruciore, o anche come una pressione, a cui si accompagna di frequente anche prurito vaginale. Tale sintomatologia può essere costante o ricorrente. Non esistono test specifici per la diagnosi di vulvodinia, proprio perché non se ne conoscono i motivi scatenanti, ma considerato il fatto che numerose infezioni vaginali e vulvari (come la vaginosi batterica) provocano disturbi simili, il ginecologo potrà segnare degli esami per identificare e/o dunque escludere queste stesse.

La cosa positiva è che questa condizione si può curare o comunque tenere sotto controllo, grazie all’ausilio di trattamenti medici, ma anche rimedi domestici ed adattamenti dello stile di vita. Non per tutte le donne hanno la medesima efficacia però, per cui, con l’ausilio di un ginecologo sarà importante avere pazienza e testare le varie soluzioni in modo da personalizzare quanto più possibile la terapia.

Foto: Flickr



A cura di Cinzia Iannaccio, Giornalista professionista iscritta all'Albo dal 2007, blogger, specializzata nel settore della salute e del benessere.
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