Esami in gravidanza e diagnosi prenatale

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Esami in gravidanza e diagnosi prenatale

03-10-2012 - scritto da Viviana Vischi

Esami in gravidanza, scelta dell'ospedale, diagnosi prenatale: hai appena scoperto di essere incinta e ti senti smarrita? Ecco un piccolo vademecum

Gli esami da fare in gravidanza e le altre cose da sapere sui nove mesi d'attesa

Esami in gravidanza e diagnosi prenatale

 

Il calcolo della gravidanza
La gravidanza si calcola in settimane di gestazione: sono 40 in totale, per l'esattezza 280 giorni dall'inizio dell'ultima mestruazione, ma quasi nessun bambino nasce esattamente il giorno previsto. Qualcuno anticipa un po', altri, soprattutto se la mamma è primipara, si fanno attendere anche più di una settimana rispetto alla cosiddetta "data presunta del parto".

La scelta del ginecologo
Nella scelta del medico che vi seguirà fino al parto è fondamentale il rapporto di fiducia e stima con il professionista. Ma un peso determinante deve averlo anche la struttura presso cui il ginecologo lavora: è importante che vi affidiate a centri che, in caso di necessità, dispongano di terapia intensiva neonatale e in cui operino equipe esperte, pronte ad affrontare qualunque tipo di emergenza dovesse presentarsi al momento del travaglio.

La prima visita
È bene che vi rechiate dal ginecologo tra la sesta e l’ottava settimana di gestazione. Non serve farlo prima, perché sarebbe troppo presto per accertare con l'ecografia transvaginale la presenza di una gravidanza in utero e di un battito cardiaco fetale. Durante la prima visita normalmente lo specialista ricostruisce l'anamnesi della paziente ed esegue un'ecografia, datando con esattezza la gestazione. In più prescrive esami del sangue e delle urine e, se è da parecchio che non ne fate uno, vi sottopone a un Pap test.

L'ecografia
La prima ecografia, eseguita per via transvaginale, è di fondamentale importanza per verificare che la camera gestazionale sia impiantata correttamente nell'utero e che l'embrione sia vitale. Successivamente si procederà con ecografie di routine programmate in genere al 5° mese (è la famosa ecografia morfologica, che serve a escludere la presenza di malformazioni e patologie fetali macroscopiche), al 7° mese (questa ecografia è utile per valutare l'accrescimento e la posizione del feto) e al 9° (per essere certi che il nascituro sia in posizione cefalica e che la placenta continui ad alimentarlo correttamente).

Gli esami in gravidanza
La prima batteria di analisi a cui sarete sottoposte comprende test ematici di base, tra cui emocromo, azotemia, sideremia, ferritina, glicemia, transaminasi e indagini specifiche per accertare se siete immuni da patologie come rosolia, citomegalovirus e toxoplasmosi, che potrebbero essere molto gravi se contratte durante la gravidanza (spesso sono all'origine di importanti patologie fetali). In più il medico vi richiederà il test per Hiv e sifilide. Leggi nel dettaglio gli esami in gravidanza.

L'importanza del Pap test
Se non vi siete sottoposte a un Pap test negli ultimi mesi, il ginecologo vi sottoporrà certamente a questo esame nel corso della prima visita. Esso è, infatti, fondamentale, per accertare patologie uterine che potrebbero creare complicazioni durante la gravidanza e il parto. State tranquille: il Pap test non è pericoloso per il bambino.

Villocentesi, Amniocentesi, Tritest
Servono a diagnosticare eventuali anomalie cromosomiche del nascituro (villocentesi e amniocentesi) o a valutare la probabilità che il feto sia portatore di alterazioni cromosomiche (tritest). La villocentesi consiste in un prelievo dei villi coriali mediante aspirazione di una piccola quantità di tessuto dalla placenta attraverso la parete addominale della gestante. Si pratica fra la 10ma e la 12ma settimana di gestazione. L'amniocentesi, che si esegue intorno alla 18ma settimana, prevede, invece, il prelievo di circa 15 ml di liquido amniotico allo scopo di esaminare le cellule fetali. Entrambe le procedure permettono di escludere patologie come la Sindrome di Down e alcune altre anomalie cromosomiche. Si tratta di esami strumentali di fondamentale importanza diagnostica ma che, purtroppo, espongono a un rischio, seppur minimo, di aborto, quindi è opportuno che valutiate attentamente la scelta con il ginecologo e il vostro partner, tenendo conto che la probabilità di avere un figlio portatore di anomalie genetiche è direttamente proporzionale all'età della futura mamma. Non invasivo, ma decisamente meno attendibile, è il cosiddetto tritest, esame ematico che serve a quantificare il rischio di anomalie cromosomiche del feto. Il test si basa su criteri di tipo statistico e non è in grado di fornire alcuna certezza ai futuri genitori.


Approfondimenti
Primo trimestre di gravidanza
Secondo trimestre di gravidanza
Terzo trimestre di gravidanza

Per tante altre informazioni non perdetevi la seconda parte dell'articolo e consultate il thread Gravidanza: tutto ciò che è bene sapere.
Per altre info sui 9 mesi di attesa, sull'essere mamma e sull'alimentazione e salute del bambino confrontati con la Community di Forumsalute all'interno della sezione dedicata a Gravidanza, genitori e figli.

 



A cura di Viviana Vischi, Giornalista professionista iscritta all'Albo dal 2002, Direttore Responsabile di diverse testate giornalistiche digitali in campo medico-scientifico.
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ATTENZIONE: le informazioni che ti propongo nei miei articoli, seppur visionate dal team di medici e giornalisti di ForumSalute, sono generali e come tali vanno considerate, non possono essere utilizzate a fini diagnostici o terapeutici. Il medico deve rimanere sempre la tua figura di riferimento.



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