Gli impasti e la depressione
Impastare il pane? Un’arma contro la depressione!
In Gran Bretagna sono nati dei gruppi che impastano il pane per reagire alla depressione
Chi l’avrebbe mai detto che impastare il pane potesse essere una valida terapia per la depressione? Eppure oltre Manica si moltiplicano i gruppi che scelgono la panificazione come metodica antidepressiva.Tutto, se così si può dire, è nato dalle dichiarazioni del vincitore di uno dei tanti reality show che hanno per tema la cucina; in questo particolare programma i concorrenti si cimentavano nella panificazione. Il vincitore del programma ha pubblicamente dichiarato di essersi appassionato alla panificazione proprio mentre soffriva di una bruttissima forma di depressione: mettere le mani in pasta, lo ha portato a sconfiggere la sua depressione e gli ha offerto un nuovo spunto per tornare a vivere.
In tutta la Gran Bretagna sono moltissimi i gruppi che vedono nella panificazione un modo per riscattarsi e trovare una ragione di vita: a Londra la Better Health Bakery offre dei corsi di collocamento sulla panificazione per persone con problemi di salute mentale; nel Somerset vengono promossi dei corsi di panificazione per i genitori e i figli senza fissa dimora e per le vittime di abusi domestici. Nelle carceri da più parti si sperimentano corsi di panificazione per i detenuti, mentre allo Yeatman Hospital, di Sherborne nel Dorset, il gruppo di salute mentale ha organizzato dei gruppi di panificazione per i pazienti anziani affetti da demenza e stanno lavorando ad un libro di ricette, Impastare la memoria.
Se ci si ferma a riflettere in effetti, cosa c’è di più semplice e cosa da più soddisfazione che lavorare acqua, lievito e farina, sentire la pasta fresca sotto le mani e vedere la lievitazione e la cottura di uno dei prodotti più semplici, ma più essenziali per la vita, come il pane?
Miniature Bread Being cut | Flickr
A cura di Angela Nanni, Farmacista iscritta all'Albo dal 2005 e Redattore medico scientifico freelance.
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