I sintomi della pertosse nel bambino (e nell’adulto)
Le varie fasi ed i sintomi della pertosse, nota anche come tosse convulsa
Come riconoscere la pertosse

Dopo un incubazione di circa 10 giorni in media, il bambino (o l’adulto infettato) può presentare una lieve febbre (o anche nulla, non percettibile) ed altri sintomi riconducibili ad una qualunque malattia virale o batterica che colpisce le vie aeree.
La durata di questa fase, detta catarrale per lo sviluppo di una tosse grassa, è di almeno due settimane e può essere già indicativa della presenza del batterio Bordetella pertussis. Da questa si passa alla vera e propria tosse convulsa che può durara anche più di un mese e mezzo. In questo contesto si assiste a colpi di tosse stizzosa irrefrenabili e violenti (non a caso si parla di fase convulsiva) che si concludono spesso con l’espulsione di blocco di catarro o un conato di vomito.
Soprattutto nei bambini molto piccoli, ma anche negli adulti ed adolescenti, l’attacco di pertosse si può concludere con una scioccante apnea, cioè mancanza di respiro e sensazione di soffocamento. Da qui le complicazioni più gravi della malattia, a carico del sistema nervoso centrale, in seguito al mancato afflusso di ossigeno al cervello, dovuto dall’apnea.
L’encefalopatia pertossica oltre che da questo può essere provocata anche dall’azione stessa delle tossine emesse dal batterio. Si tratta di eventi rarissimi, ma comunque da non trascurare mai, perché possono essere letali oltre che fortemente invalidanti. Più comuni invece altre complicanze meno gravi: sangue dal naso, otiti, polmoniti e broncopolmoniti. La terapia è antibiotica, ed il farmaco d’elezione è l’eritromicina.
Foto: Flickr
Fonte: Ministero salute
A cura di Cinzia Iannaccio, Giornalista professionista iscritta all'Albo dal 2007, blogger, specializzata nel settore della salute e del benessere.
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