Il ruolo dell'idratazione tra verità e falsi miti

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Il ruolo dell'idratazione tra verità e falsi miti

24-11-2015 - scritto da Vanessa Pittiglio

L’acqua fa ingrassare? Causa ritenzione idrica? Bere molta acqua fa male? Tra verità e falsi miti scopriamo qual è il ruolo dell’idratazione.

Acqua: non è vero che...

Il ruolo dell'idratazione tra verità e falsi miti

L’acqua rappresenta un nutriente essenziale ed è una componente fondamentale del nostro organismo, presente per circa il 75% nei muscoli e negli organi interni e solo per il 10% nel tessuto adiposo. Le percentuali dell’Acqua Totale Corporea (ATC) variano notevolmente nel corso della vita. Nel neonato l’acqua rappresenta il 75-80% del peso corporeo, si riduce nell’età adulta stabilizzandosi al 55-70% e scende ulteriormente al 60% nell’anziano.

Le differenze si evidenziano anche tra i sessi già a partire dall’adolescenza: la donna, avendo una percentuale maggiore di tessuto adiposo (povero di acqua), possiede una percentuale d’acqua inferiore rispetto all’uomo.

 

Perché è importante bere? Perchè mantenere una corretta idratazione è indispensabile per lo svolgimento di tutti i processi fisiologici che avvengono nel nostro organismo. L'acqua:

  • svolge un ruolo essenziale nell’assorbimento, nel trasporto e nell’utilizzazione dei nutrienti
  • regola la temperatura corporea
  • possiede un’azione diuretica, in quanto rappresenta il mezzo attraverso il quale l’organismo elimina le scorie, le tossine ed anche eventuali farmaci assunti
  • favorisce un corretto funzionamento del fegato e dell’apparato gastrointestinale, in quanto possiede un’azione antidispeptica, cioè migliora la digestione sia gastrica che intestinale
  • garantisce la giusta consistenza del contenuto intestinale, risultando utile nel combattere la stipsi

 

Normalmente introduciamo l’acqua, la cosiddetta acqua esogena, nel nostro organismo attraverso le bevande (in media 800-2000ml al giorno) e gli alimenti (circa 500-900ml al giorno).

Il contenuto di acqua degli alimenti è estremamente variabile:

  • frutta, ortaggi, verdura e latte sono costituiti per oltre l’85% da acqua (i cetrioli, ad esempio, ne sono particolarmente ricchi)
  • carne, pesce, uova, formaggi freschi ne contengono il 50-80%
  • pane e pizza per il 20-40%
  • pasta e riso cotti il 60-65%
  • infine biscotti, fette biscottate, grissini e frutta secca meno del 10%

Il nostro organismo inoltre è in grado di produrre anche quella che viene definita acqua endogena, quale risultato dei processi di ossidazione dei carboidrati e dei grassi e di degradazione delle proteine per un totale di circa 300-350 ml al giorno, che però risulta insufficiente per ricoprire il fabbisogno giornaliero.

 

Anche se si può sopravvivere fino a 50 giorni senza mangiare, senza bere sopravviveremmo solo pochi giorni:

  • una disidratazione del 2% del peso corporeo si ripercuote sulla termoregolazione e si manifesta il senso di sete
  • intorno al 5% compaiono i primi sintomi di malessere generale (crampi, debolezza e maggiore irritabilità)
  • quando si arriva al 10% siamo in pericolo di vita

 

Ma quali sono i comportamenti giusti da adottare per prevenire la disidratazione?

  1. Bisogna sempre assecondare il senso dei sete, meglio ancora cercando di anticiparlo, bevendo a sufficienza in media 1,5-2 litri di acqua al giorno 
  2. Bisogna bere frequentemente e a piccole dosi, lentamente soprattutto se l’acqua è fredda, evitando il rischio di congestione
  3. Cercare di mantenere il bilancio idrico, ovvero la quantità di acqua assunta e prodotta dall’organismo deve bilanciare le “uscite” che avvengono tramite la pelle e le mucose delle vie aeree (perspirazione e respirazione pari a circa 1250ml/die), le urine (circa 800-1500ml/die), le feci (100-150ml/die) ed il sudore
  4. Durante e dopo l’attività fisica è bene bere per reintegrare le perdite dovute alla sudorazione
  5. Bisogna bere in caso di alcune condizioni patologiche che provocano una maggiore perdita di acqua (ad esempio in caso di stati febbrili o ripetuti episodi di vomito e/o diarrea), evitando il rischio di disidratazione

 

E ora vediamo alcune delle più diffuse false credenze sull’acqua. Non è vero che…

  1. L'acqua va sempre bevuta lontana dai pasti. Un’adeguata quantità di acqua (non oltre i 600-700 ml) aiuta i processi digestivi, in quanto migliora la consistenza degli alimenti ingeriti, ma se si eccede si allungheranno di poco i tempi della digestione a causa della diluizione dei succhi gastrici
  2. Fa ingrassare. L'acqua è priva di calorie e le variazioni di peso dovute all’ingestione o eliminazione della stessa sono momentanee e ingannevoli. Alcuni studi scientifici ne confermano, al contrario, l’effetto termogenetico, quindi dimagrante, specie bevuta a digiuno
  3. Bere molto causa una maggiore ritenzione idrica. Questa dipende più dal sale e da altre sostanze contenute nei cibi che consumiamo nella nostra dieta
  4. Bisogna preferire le acque oligominerali rispetto a quelle maggiormente mineralizzate per mantenere la linea o “tenere lontana la cellulite”. I sali minerali contenuti nell’acqua favoriscono l’eliminazione di quelli contenuti in eccesso nell’organismo
  5. Il calcio presente nell’acqua non viene assorbito dall’organismo o favorisce la formazione dei calcoli renali. Le persone predisposte a questo tipo di patologia devono bere abbondantemente e ripetutamente nel corso della giornata; anzi è dimostrato che le acque minerali ricche di calcio possono costituire un fattore protettivo
  6. L’acqua gassata fa male. Sia l’acqua naturalmente gassata che quella addizionata con gas (normalmente anidride carbonica) possono creare dei fastidi solo quando la quantità di gas è molto elevata, soprattutto si possono avere lievi problemi in individui che già soffrono di disturbi gastrici e/o intestinali, come il meteorismo
  7. Le saune fanno dimagrire. Fanno semplicemente eliminare il sudore. Reintegrando prontamente le perdite, si ritornerà esattamente al peso precedente la sauna
  8. Non bisogna bere per il paura di sudare troppo. Il sudore è importante specialmente per la termoregolazione

 

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A cura di Vanessa Pittiglio, Dottoressa in Infermieristica e Biotecnologie.

 

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