Influenza 2018-2019: il brodo di pollo serve davvero?

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Influenza 2018-2019: il brodo di pollo serve davvero?

26-11-2018 - scritto da Paola Perria

La ricetta del brodo di pollo e altri piatti in grado di potenziare l’azione degli anticorpi che aiutano a guarire rapidamente in caso di influenza e raffreddore.

Cosa mangiare per stare subito meglio in caso di influenza e raffreddore? Ecco 4 ricette, compresa quella del brodo di pollo.

 

Contro l'influenza anche nel 2018 e nel 2019 lalimentazione gioca un ruolo determinante nell’aiutare a combattere l’infezione e a guarire prima. Ma cosa è bene mangiare? Nella dieta dell’ammalato non devono mancare:

  • Vitamine A, C e del gruppo B per stimolare il sistema immunitario
  • Proteine – sia animali che vegetali – per rinforzare l’organismo
  • Zuccheri – semplici e complessi – per fare il pieno di energia
  • Sali minerali per combattere la disidratazione e migliorare le funzioni vitali
  • Fibre per mantenere in salute l’intestino e la sua microflora, i cui batteri svolgono una importante azione antivirale

 

Il tutto combinato in ricette semplici, facili da fare e da digerire, possibilmente anche gradevoli al palato.

 

 

BRODO, BRODO E ANCORA BRODO

Banale, forse, ma una buona tazza di brodo fumante è senza dubbio una ricetta perfetta per ritemprarci quando siamo indeboliti dall’influenza o intasati dal raffreddore. Innanzitutto un alimento liquido è utile per reidratarci. Considerando che poi un buon brodo contiene proteine (se di carne o di pesce o se associato ai legumi), sali minerali e vitamine, ovvero proprio le sostanze di cui abbiamo bisogno per darci energia e fornire uno stimolo agli anticorpi, non possiamo farcelo mancare. Infine, i vapori del brodo bollente scaldano e umidificano le vie respiratorie e fungono da decongestionanti.

 

Quella che ti forniamo qui è la classica ricetta del brodo di pollo: saporito, leggero ma nutriente, un vero comfort food per i giorni di malattia.

 

Ingredienti

  • 1 pollo piccolo intero (o una gallina) comprensivo del collo (senza testa)
  • 2 carote pelate e tagliate grossolanamente
  • 1 patata gialla tagliata in 4
  • 1 costa di sedano affettata grossolanamente
  • 1 cipolla bianca o gialla in 4 pezzi
  • Prezzemolo (qualche rametto)
  • 2-3 spicchi di aglio
  • Due tre foglie di alloro
  • Timo in polvere (quanto basta)
  • Eventualmente 2-3 chiodi di garofano da infilare nella cipolla

 

Preparazione

Mettere tutti gli ingredienti in una pentola alta e riempire d’acqua fredda finché non sarà a filo con la carne. Coprire e portare a bollore, poi abbassare la fiamma in modo che la carne sobbolla. Il pollo cuoce in circa un’ora, massimo un’ora e mezzo, ma a metà cottura bisognerà schiumare il liquido con una schiumarola, e ripetere l’operazione una volta che il brodo e il pollo siano cotti. La carne dovrà essere tenera, ma non sfatta.

 

Togliere il pollo dalla pentola, e quando sarà intepidito spellarlo, disossarlo e ridurlo in piccoli pezzi da riporre un tegame a parte e consumare subito o in seguito, conservandola in frigo o anche congelandola.

 

E il brodo?  Rimettere gli ossi di pollo nella pentola con il liquido, riportare a bollore, abbassare la fiamma e far sobbollire per 3 ore. Trascorso il tempo, colare il brodo, ovvero la parte liquida, usando un panno di tela pulitissimo o un colino e separandola in tal modo dalle parti solide.

 

Porzionare il brodo e una volta che sarà freddo conservarlo in frigo per 3 giorni e riscaldarlo quando occorre, o direttamente congelarlo e tenerlo in freezer fino a 3 mesi in contenitori appositi ben chiusi ed etichettati.

 

Chi è bravo con l’inglese potrà provare anche a seguire la variante proposta niente meno che dall’Università del Nebraska, i cui ricercatori hanno studiato gli effetti immunostimolanti e antinfiammatori proprio del brodo di pollo, scoprendo che questo semplice alimento è davvero in grado di potenziare l’azione degli anticorpi che aiutano a guarire rapidamente in caso di raffreddore.

 

 

PROTEINE… IN TAZZA

Non solo pollo, e non solo proteine animali. Assumere cibi ad alto contenuto proteico, meglio se in forma liquida o semiliquida, e arricchiti con verdure e carboidrati, aiuta a combattere gli aggressivi virus del raffreddore e dell’influenza e a guarire prima. Ebbene, ecco un alimento che possiede tutte queste proprietà praticamente da solo: le lenticchie. Si tratta di legumi, ovvero di vegetali, ricchi di proteine, di amido (carboidrati), di vitamine, fibre e minerali. Un alimento completo, più digeribile di altri tipi di legumi, soprattutto se si sceglie la versione decorticata, perfetto proprio per quando è in atto una sindrome da raffreddamento e si ha bisogno di un aiuto anche di tipo alimentare per curarsi.

 

Dunque, una bella zuppa di lenticchie è la ricetta che proponiamo e che si potrà preparare con o senza l’aggiunta di pasta, orzo o riso, ovvero di un cereale che ne potenzi le proprietà benefiche per la salute.

 

Ingredienti

  • 1 cucchiaio di olio extravergine d’oliva
  • 2 piccole cipolle affettate
  • 2 coste di sedano affettate
  • 2 carote medie a rondelle
  • 2 spicchi d’aglio sbucciati
  • 2 foglie di alloro
  • 4 tazze di brodo vegetale + una di acqua (o solo acqua leggermente salata e speziata)
  • 1 patata media tagliata a cubetti
  • Due cucchiaini di concentrato di pomodoro e qualche pomodoro pelato se gradisci
  • 1 tazza di lenticchie (piccole, non c’è bisogno di ammollarle prima in acqua)
  • 2 tazze di spinacini freschi (in alternativa bietole o cicoria)
  • Aceto balsamico (facoltativo)

 

Preparazione

Realizzare questa ricetta non è difficile. Occorre innanzitutto scaldare l’olio in un ampio tegame con i bordi alti e aggiungere cipolla, sedano, carote e una presa di sale. Far soffriggere per circa 7 minuti, quindi unire l’aglio e far saltare per altri due minuti. Poi aggiungere le foglie di alloro e altre spezie se gradite (rosmarino, paprika o peperoncino, cumino, curcuma ecc.), far insaporire e infine versare il brodo e l’acqua, e aggiungere le patate, il pomodoro concentrato e gli eventuali pelati, gli spinacini o le bietole e ovviamente le lenticchie.

 

Portare a bollore, abbassare la fiamma, coprire il tegame e far cuocere per 35-45 minuti, ovvero fino a quando i legumi non saranno teneri. Se si utilizzano le lenticchie decorticate basteranno 10-15 minuti di cottura, mentre se si aggiungono i cereali ci vorrà più brodo o più acqua e si dovranno aggiustare i tempi. Se, ad esempio, si dovesse scegliere una minestra di grano saraceno o di frumento integrale, bisognerà aggiungerla solo pochi minuti prima di spegnere il fuoco, perché la cottura continuerà anche a fiamma spenta.

 

Un’ottima alternativa alla pasta o alla minestra è del buon pane semintegrale casereccio.

 

 

ZUCCA, ANANAS, KIWI, ARANCE E… UN FRULLATORE!

Nel bel mezzo dell’influenza, quando febbre, naso tappato, tosse e debolezza scombussolano e debilitano, cucinare potrebbe non essere una priorità. E allora un’ottima alternativa al cibo tradizionale potrebbe essere rappresentata dagli smoothies, o i frullati e le centrifughe realizzati con la frutta e la verdura disponibili in casa, così da creare un mix altamente benefico di vitamine, minerali, fibre e zuccheri che in forma liquida saranno facili e veloci da assumere e da digerire.

 

Particolarmente indicati proprio per combattere influenza e raffreddore sono zucca, ananas, kiwi e arance. La zucca è ricca di betacarotene, un pigmento presente in tutti i vegetali di color arancio, che è precursore della vitamina A, l’ananas è fonte di bromelina, una sostanza con effetti antinfiammatori, le arance e i kiwi sono ricchissimi di vitamina C.

 

Prima di frullare la zucca insieme alla frutta fresca bisognerà semplicemente lessarla per pochi minuti, sia perché il betacarotene diventa biodisponibile proprio quando sottoposto a cottura, sia perché la zucca cruda è immangiabile!

 

Altri ortaggi adatti alla preparazione di frullati anti influenza sono:

  • Mirtilli
  • Tutte le crucifere (cavolfiore, cavolo cappuccio, broccoli, cavolini di Bruxelles)
  • Peperoni
  • Mele
  • Sedano
  • Radicchio
  • Carote
  • Pere

 

Non c’è che l’imbarazzo della scelta! Da ricordare infine, per potenziare l’efficacia terapeutica degli smoothies, di aggiungere alcune spezie con effetto antinfiammatorio e immunostimolante come lo zenzero, la curcuma, la cannella e la salvia.

 

 

TISANE PER STAPPARE IL NASO E SCALDARE IL CUORE

Le tisane sono una vera coccola per un organismo indebolito e uno spirito prostrato. Ce ne sono tantissime indicate proprio per aiutare a combattere i sintomi di influenza e raffreddore, in genere già pronte con diversi mix di erbe e principi attivi fitoterapici. Si preparano facilmente, anche in grandi quantità da centellinare durante tutta la giornata. Tra le piante più indicate: salice bianco, liquirizia, malva, alloro, echinacea, spirea ulmaria, altea.

 

Bisogna considerare che una buona tisana idrata, decongestiona le vie respiratorie, soprattutto se nell’infuso sono presenti erbe balsamiche, rilassa (il sonno è la prima forma di cura che l’organismo utilizza) e mette a posto lo stomaco.

 

Ecco allora un’ottima tisana all’alloro specifica per le malattie da raffreddamento. L’alloro contiene vitamine C ed A, e minerali tra cui magnesio, potassio, ferro e calcio. Oltre ad aiutare in caso di malanni stagionali, è utile anche contro il mal di testa.

 

Ingredienti

  • 470 ml di acqua
  • 3 foglie di alloro
  • Il succo di un limone grande o di due piccoli

 

Preparazione

Mettere le foglie nell’acqua con il succo di limone in un bollitore e far bollire. Spegnere, travasare l’infuso in una tisaniera e, quando sarà intiepidito, bere la tisana, volendo addolcendola con un po’ di miele.



A cura di Paola Perria, Giornalista pubblicista iscritta all'Albo dal 2009, Master I livello in Gender Equality-Strategie per l’equità di Genere con tesi sulla medicina di genere.
Profilo Linkedin di Paola Perria
 

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ATTENZIONE: le informazioni che ti propongo nei miei articoli, seppur visionate dal team di medici e giornalisti di ForumSalute, sono generali e come tali vanno considerate, non possono essere utilizzate a fini diagnostici o terapeutici. Il medico deve rimanere sempre la tua figura di riferimento.



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