A causa dell'insonnia il corpo non “si spegne” mai, cresce il rischio di infarto e depressione

I danni causati dall'insonnia sono molti e non vanno trascurati

Dormire male può triplicare il rischio di infarto, e può aumentare di quattro volte il rischio che una depressione, anche se ben curata, si manifesti di nuovo. Lo hanno ricordato gli esperti dell'Associazione Italiana di Medicina del Sonno (Aims), nell'ambito della VI Giornata nazionale del dormire sano.

Sono 12 milioni gli italiani che, soffrendo di insonnia, hanno difficoltà di concentrazione e di memoria al risveglio, oltre a manifestare tensione, irritazione e altri disturbi dell'umore. Tra tutti i pazienti di un medico di famiglia, il 66% ha disturbi del sonno. Eppure – dicono gli esperti - solo il 16% è curato, il 56% non si cura affatto, il 40,5% rifiuta le cure e il 7,3% ricorre al fai-da-te.

 

L'INSONNIA E L'ORMONE DELLO STRESS

I disturbi del sonno non vanno trascurati perchè possono comportare gravi ripercussioni sulla salute. Durante il sonno il nostro corpo va in una sorta di stand-by, cioè regola tutte le funzioni vitali al minimo per potersi riposare.

Quando ci svegliamo l'organismo si riattiva liberando l'ormone dello stress, il cortisolo, e innalzando la pressione sanguigna. Dormire male o poco, svegliandosi spesso, fa sì che l'ormone dello stress continui a stimolare il nostro sistema cardiovascolare, bombardandolo di stimoli.

Non è un caso se la maggiore incidenza di ictus e infarti è alle prime ore del mattino.

E allora cosa bisogna fare se si comincia a soffrire di insonnia per lunghi periodi? 

Sicuramente consultare il proprio medico, con cui discutere un'eventuale cura. E non demonizzare l'uso dei farmaci: un farmaco per la terapia dell'insonnia, usato per 3-4 settimane, può infatti impedire che i disturbi del sonno diventino cronici.

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A cura di Viviana Vischi, Giornalista professionista iscritta all'Albo dal 2002, Direttore Responsabile di diverse testate giornalistiche digitali in campo medico-scientifico.
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