La menopausa è una malattia?

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La menopausa è una malattia?

20-07-2011 - scritto da dott_claudio

La menopausa è un momento di svolta nella vita di una donna, coinvolge corpo e mente in una trasformazione graduale e parallela al trascorrere degli anni.

Dire se la menopausa rappresenti o no una malattia non è facile: la questione è ancora aperta

Le modificazioni ormonali interessano tutte le donne, il 70% manifesta dei disagi e dei rischi tali da alterarne la qualità di vita. Ciò fa pensare che l’organismo femminile metta in atto dei meccanismi di compenso nei confronti della mancanza di estrogeni, ma anche che altri fattori (invecchiamento, emotività, stile di vita) possano influire sul manifestarsi di tali cambiamenti.
Il graduale calo ormonale provoca la comparsa di una serie di disagi precoci, a carico soprattutto del sistema nervoso centrale, del basso tratto genitale e urinario e dell'apparato cutaneo. Disturbi che possono causare un certo malessere, ma spesso sono ben tollerati; talvolta sono immediati, ma transitori, durano solo un paio di anni, altre volte, insorgono successivamente e tendono a aggravarsi col tempo. Ma i rischi più rilevanti per la salute della donna sono quelli tardivi, a carico dell’apparato cardiovascolare e osteoarticolare.

1 I disturbi della menopausa
Inizialmente il 70% delle donne in menopausa fa esperienza di disagi, in particolare, dovuti a modificazioni neuroendocrine; di queste, però, solo la metà ne soffre in modo significativo. Si distinguono sintomi vasomotori e psicologici.
- Tra i sintomi vasomotori sono note le vampate di calore, classiche manifestazioni della menopausa, che consistono in una sensazione improvvisa e imprevedibile di intenso calore con arrossamento al viso, al collo e al petto; durano pochi minuti, ma possono ripetersi più volte nel corso della stessa giornata. Spesso le vampate sono accompagnate da sudorazioni intense e talvolta da palpitazioni e mal di testa. Vampate e sudorazioni, soprattutto notturne, possono portare all'insonnia.
- I sintomi psicologici, invece, che colpiscono il 25-50% delle donne, si manifestano sotto forma di ansia e irritabilità, malinconia e tendenza alla depressione, stanchezza, senso di fragilità e vulnerabilità con facilità al pianto. Ricordiamo che il 18% delle donne in menopausa usa ansiolitici o sedativi. Anche i vuoti di memoria e la difficoltà di concentrazione possono facilmente presentarsi in menopausa.
Quanto è importante l’aspetto psicologico nella menopausa? Quando si parla di menopausa non si può trascurare l’aspetto psicologico che coinvolge chi vive questo periodo. Spesso, infatti, accanto ai disturbi fisici, la donna accusa problemi che coinvolgono la sfera psicologica: all’arrivo della menopausa, infatti, si sente di colpo vecchia e inutile e, di conseguenza, perde vitalità e serenità. Per questo un ginecologo, oltre alle competenze mediche, deve saper offrire anche un supporto psicologico alla donna che si reca da lui per “curare” la menopausa. In molti casi, il solo fatto di seguire una cura fa sentire le donna meglio. Ecco perché fitoterapia e omeopatia, pur apportando benefici più lievi rispetto al trattamento ormonale, a volte hanno buona efficacia: oltre a curare i disagi fisici, danno alle donne le sicurezze e le rassicurazioni di cui hanno bisogno.

Successivamente, entro 3-5 anni, circa il 40-50% delle donne in menopausa è interessato da disturbi dovuti a processi di atrofia dell’apparato genitale, urinario e cutaneo. Si distinguono segni genitali, urinari e cutanei.
- I segni genitali sono dovuti all’assottigliamento e alla disidratazione delle mucose, che provocano prurito vulvare e secchezza vaginale, ma anche maggiore frequenza di infezioni vaginali (vaginiti) e maggior facilità che compaia dolore durante i rapporti sessuali (dispareunia).
Il 19% delle donne intorno ai 50 anni presenta un prolasso genitale, che può richiedere un intervento chirurgico.
- I segni urinari sono rappresentati da uno stimolo impellente a urinare (urgenza), un aumento della frequenza minzionale (pollachiuria e nicturia), infezioni vescicali (cistiti), perdite involontarie di urina (incontinenza) e difficoltà allo svuotamento vescicale.
Il 18% delle donne intorno ai 50 anni lamenta un’incontinenza urinaria.
- I segni cutanei avvengono per una riduzione del collagene: la pelle si assottiglia e si disidrata, accentuando i processi di invecchiamento. Compaiono prurito e secchezza cutanea, sensazione di formicolio, rughe e macchie cutanee. I peli e i capelli diventano più radi e le unghie più fragili.

2 I rischi della menopausa
Le modificazioni ormonali della menopausa possono rappresentare un fattore di rischio tardivo per alcune malattie osteoarticolari e cardiovascolari. Tali malattie non sono da identificare con la menopausa stessa, infatti insorgono dopo 8-10 anni dalla menopausa, ma sono le conseguenze della menopausa stessa.
- L'osteoporosi è una malattia sistemica dello scheletro caratterizzata da riduzione e alterazioni qualitative della massa ossea, che si accompagna ad aumentato rischio di fratture.
La menopausa rappresenta un importante fattore di rischio per l’osteoporosi. Il 18,5% delle donne italiane, tra i 40 e 79 anni, è colpito dall'osteoporosi, arrivando fino al 42% tra i 70-79 anni. Il 15% dei casi ha già subito una frattura, soprattutto della colonna vertebrale (vertebre toraciche e lombari), dell’anca (femore) o del polso (radio). Le conseguenze più rilevanti sono rappresentate da deformazioni, invalidità e anche mortalità. Ricordiamo, tuttavia che, per es. nel caso del femore, la frattura avviene in seguito a una caduta e, quindi, l’osteoporosi è solo una con-causa, non l’unica causa della frattura.
L’eventuale presenza di dolore articolare è, più spesso, da attribuire a una concomitante artrosi e non migliora con il trattamento dell’osteoporosi.
La carenza di estrogeni porta ad un aumento del riassorbimento dell’osso e ad una riduzione della formazione dell’osso. Inoltre, determina anche una diminuzione dell’assorbimento di calcio nell’intestino e un incremento della perdita di calcio dai reni.

Tab. 1 - I FATTORI DI RISCHIO PER L'OSTEOPOROSI
Storia familiare di fratture ossee
Età (> 65 anni)
Menopausa spontanea o precoce
Peso corporeo ridotto (IMC <19)
Trattamento con cortisonici
Fumo di sigaretta e abuso di alcolici
Attività fisica scarsa
Alimentazione carente di calcio e vitamina D

Le malattie cardiovascolari (infarto miocardico, angina pectoris, ictus cerebrale) costituiscono la principale causa di morte nella donna in perimenopausa nei Paesi occidentali.
La donna, fino all’età di 50 anni, ha un rischio minore di malattie cardiovascolari rispetto agli uomini della stessa età, grazie all'azione degli estrogeni. Quando, con la menopausa, questi si riducono, viene meno tale protezione e pertanto la donna corre gli stessi rischi dell'uomo di ammalarsi di malattie cardiovascolari.
La mancanza di estrogeni, infatti, determina: l'aumento nel sangue del colesterolo totale, soprattutto delle LDL (colesterolo “cattivo”), dei trigliceridi e la riduzione delle HDL (colesterolo “buono”), con un maggior rischio di aterosclerosi; la riduzione del flusso sanguigno locale, con tendenza al rialzo della pressione arteriosa.
Il 38% delle donne italiane in menopausa ha una colesterolemia > 240mg/dl; il 24% ha un livello di trigliceridemia > 150mg/dl. Il 49% delle donne in menopausa è ipertesa (pressione arteriosa > 160/95mmHg).

Tab. 2 - I FATTORI DI RISCHIO PER LE MALATTIE CARDIOVASCOLARI
Storia familiare di malattie cardiovascolari
Età (> 55 anni)
Menopausa
Fumo di sigaretta e abuso di alcool
Ipercolesterolemia, ipertensione arteriosa, diabete mellito
Soprappeso e obesità (IMC >25 e >30)
Attività fisica scarsa
Alimentazione ricca di grassi e zuccheri, povera di frutta e verdura

Alcune indagini suggeriscono che la carenza di estrogeni può predisporre ad un maggior rischio di malattie cerebrali, come la demenza senile di Alzheimer. Al momento, i dati sono incerti e non ancora conclusivi.

La menopausa è una malattia? Dire se la menopausa rappresenti o no una malattia non è facile: la questione è ancora aperta. Di certo si può affermare che la menopausa rientra nella fisiologia umana, poiché avviene in tutti i soggetti di sesso femminile, anche se in tempi e modi diversi, ma è riconosciuta come fattore di rischio per malattie cardiovascolari, osteoarticolari e, forse, cerebrali. E' evidente, quindi, che non si può ridurre la menopausa ad un periodo di disturbi più o meno sopportabili; essa è senz'altro l'inizio di nuovi processi biologici naturali, spesso negativi, che interessano diverse funzioni dell'organismo, con conseguenze per la qualità di vita della donna.


Estratto da: Claudio Paganotti. MENOPAUSA. Conoscerla per viverla in salute. Massetti Rodella Editori, 2007.
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Salute donna




Dr. Claudio Paganotti
Medico-Chirurgo, Specialista in Ostetricia e Ginecologia
Istituto Clinico "Città di Brescia" - Via Gualla 15, Brescia
http://www.paganotti.it/

Profilo del medico - dott_claudio

Nome:
CLAUDIO PAGANOTTI
Comune:
BRESCIA
Professione:
Medico in casa di cura privata
Specializzazione:
Ginecologia e Ostetricia
Contatti/Profili social:
sito web


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