La psoriasi e le implicazioni epatiche
Soffrire di psoriasi favorisce l’insorgenza di malattie del fegato
Chi soffre di psoriasi non deve trascurare gli eventuali problemi epatici

Si stima che in Italia il 3% della popolazione sia afflitto da psoriasi, una patologia dermatologica che si caratterizza soprattutto per le placche eritemato-squamose rosso-biancastre che possono presentarsi su tutta la cute anche se di solito si localizzano a livello di gomiti, ginocchia e cuoio capelluto.
Uno studio recentemente pubblicato sul British medical journal ha evidenziato come i pazienti con psoriasi in forma da moderata a cronica sono più a rischio, degli altri pazienti con psoriasi in forma lieve e della popolazione generale, di soffrire di patologie epatiche.
Nello studio in questione sono stati seguiti 143mila pazienti affetti da psoriasi di tipo medio e grave di età compresa fra i 18 e i 90 anni e i loro dati sono stati confrontati con quelli di un gruppo di controllo composto da circa 700mila soggetti di pari età ma senza psoriasi.
Durante i 7 anni di studio i pazienti con psoriasi da moderata a grave hanno evidenziato un rischio due volte superiore rispetto ai volontari del gruppo di controllo di sviluppare patologie croniche del fegato.
Lo studio, purtroppo, ha anche sottolineato come i pazienti affetti da psoriasi in forma grave sono 4 volte più a rischio degli altri di sviluppare insufficienza renale che nel tempo, può determinare l’esigenza di doversi sottoporre a dialisi.
Secondo quanto emerso da questo studio, quindi, i pazienti che evidenziano un interessamento cutaneo della psoriasi superiore al 3% vanno strettamente monitorati per il rischio patologie epatiche e renali; non ci sono cautele particolari da adottare per i pazienti che hanno meno del 2% della superficie corporea coperta da psoriasi o che comunque evidenziano la patologia in maniera molto lieve.
Pustular psoriasis | Flickr
A cura di Angela Nanni, Farmacista iscritta all'Albo dal 2005 e Redattore medico scientifico freelance.
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