La scienza medica medievale (secondo le indicazioni di Bartolo da Salerno)
Breve Schematizzazione delle pratiche mediche del medioevo
Umoralismo ippocratico, coccio, crisis e farmacologia medievale
Breve schematizzazioneLa scienza medica era divisa in due discipline:
1. scienza che cura la malattia;
2. scienza che conserva la salute.
La patologia era basata sull’umoralismo ippocratico: un eccesso o una carenza di uno dei quattro umori (sangue, bile gialla, bile nera e flemma) determinava la comparsa della malattia.
L’iter secondo cui il medico procedeva per lo studio della malattia si divideva in tre momenti:
1. conoscenza della malattia;
2. conoscenza delle condizioni morbose da cui derivano le malattie;
3. conoscenza di come e dove si deve intervenire per curare le malattie.
Per ogni malattia si distinguevano 4 momenti: principium, augmentum, status, declinatio. La guarigione si aveva con la coccio (ovvero la digestione della materia peccante) e con la crisis (l’espulsione di detta materia patologica).
Gli interventi che il medico poteva operare sul paziente erano di tre tipi:
1. Imposizione di una dieta volta a riequilibrare gli umori del malato;
2. somministrazione di pozioni o farmaci;
3. intervento chirurgico.
La farmacologia medievale, sebbene indicata dai trattati medici come una terapia del tutto distinta dall’intervento dietetico, rientra a pieno titolo nel novero delle arti combinatorie, come la cucina, inoltre i prodotti utilizzati per la preparazione dei farmaci erano i medesimi utilizzati per le preparazioni gastronomiche, anche se differentemente trattati. I farmaci si dividevano in due tipologie:
1. semplici (erbe, spezie);
2. composti (unguenti e farmaci confezionati artificialmente).
References
BIBLIOGRAFIA
AGRIMI – CRISCIANI, Malato, medico e medicina nel Medioevo, Torino 1980.
BERNABEO, PONTIERI, SCARANO, Elemanti di Storia della Medicina, Padova 1993.
PUCCINOTTI, Storia della Medicina, vol.II, Napoli 1860.