Lacerazioni da parto: cause e rimedi
Il parto si avvicina e ti stai chiedendo se potresti andare incontro a lacerazioni? In questa guida ti spieghiamo quali sono le cause scatenanti e quali rimedi puoi adottare.
Come prevenire le lacerazioni da parto.
In questo periodo di attesa che ti separa dal primo abbraccio con il tuo bambino, probabilmente ti starai ponendo tante domande, soprattutto se stai vivendo la tua prima gravidanza. E uno dei tuoi dubbi potrebbe riguardare proprio le lacerazioni da parto. Magari ne hai parlato con alcune tue amiche che hanno già vissuto questa esperienza, oppure sei alla tua seconda o terza gravidanza e non ti è mai capitato nulla del genere. Però il dubbio resta: potrei avere delle lacerazioni da parto questa volta?
Facciamo un po’ di chiarezza su questo argomento partendo da una premessa: non tutte le donne sono interessate da lacerazioni da parto. Cerchiamo quindi di capire quali sono le principali cause delle lacerazioni da parto e cosa si può fare per evitarle.
Lacerazioni da parto: cosa sono
Il parto naturale comporta un impegno attivo da parte della mamma. Tuttavia, durante il passaggio del bimbo, il perineo, ovvero l’aerea che si trova tra la vagina e l’ano, e le strutture che sostengono l’apparato genitale, possono subire delle lacerazioni a seguito delle sollecitazioni a cui questa zona del corpo viene sottoposta. Anche se i tessuti e i muscoli hanno di per sé una buona resistenza, è vero anche che possono cedere di fronte a determinati sforzi.
Le lacerazioni da parto possono essere considerate come degli effetti “collaterali” del parto vaginale. Possono procurare fastidio e dolore ed essere volontarie o involontarie. La loro gravità invece, è determinata dal tipo di lacerazione:
- I grado. In questo caso ad essere coinvolte sono la mucosa vaginale e/o la cute perineale, tralasciando i muscoli
- II grado. Sono coinvolti i muscoli perineali e non lo sfintere anale
- III grado (A). In questo caso lo sfintere anale esterno è coinvolto meno del 50%
- III grado (B). Lo sfintere anale esterno è coinvolto per oltre il 50%
- III grado (C): in questo caso viene coinvolto lo sfintere anale interno ed esterno
- IV grado. Lo sfintere anale viene coinvolto completamente insieme alla mucosa rettale
Le lacerazioni da parto possono essere causate anche in maniera volontaria. Cosa significa? È il caso dell’episiotomia, cioè una piccola incisione che viene praticata dal ginecologo o dall’ostetrica sui muscoli del perineo e sulla parete vaginale per favorire l’uscita del bambino. In seguito, la lacerazione viene chiusa con i dovuti punti di sutura per accelerare il naturale processo di cicatrizzazione e di chiusura della ferita.
Lacerazioni da parto: quali sono le cause
Le lacerazioni da parto di terzo e quarto grado richiedono particolare attenzione proprio per la loro gravità. Le cause che possono favorire dunque le lacerazioni da parto possono essere diverse. Tra queste:
- Primo parto
- Grandi dimensioni del bambino
- La posizione in cui si trova il bambino (posteriore occipitale)
- Episiotomia
- Muscoli del perineo rigidi
Lacerazioni da parto: quali conseguenze per la mamma?
I danni procurati da una lacerazione da parto – e quindi i tempi di guarigione – variano in base al grado della lacerazione stessa. Una ferita più profonda e più importante necessiterà di un tempo di recupero maggiore rispetto a una più superficiale. Bisogna anche considerare che le lacerazioni da parto provocano conseguenze come ad esempio:
- Dolore cronico nella zona pelvica, addominale e/o perineale
- Incontinenza urinaria
- Incontinenza anale
- Vulvodinia, ovvero bruciore e dolore nella zona del vestibolo vulvare
- Prolasso, cioè la discesa di organi pelvici dentro o fuori dalla vagina.
Lacerazioni da parto: come si possono prevenire
Se ti stai chiedendo se c’è un modo per prevenire le lacerazioni da parto, la risposta è sì. Fatta eccezione per alcuni casi in cui le lacerazioni sono inevitabili, per il resto ci sono precauzioni che si possono adottare durante la gestazione. Tra queste:
- Seguire uno stile di vita sano che comprenda una dieta equilibrata e la pratica di attività sportiva
- Assumere eventualmente integratori su consiglio del proprio medico
- Effettuare il massaggio perineale
- Svolgere gli esercizi di Kegel
Gli esercizi di Kegel sono noti per i benefici che apportano, in termini di rafforzamento del pavimento pelvico composto da muscoli e tessuti. Con gli esercizi di Kegel potrai esercitarti nel contrarre e rilassare i muscoli pelvici, ripetendoli anche più volte al giorno.
Anche il massaggio perineale rappresenta un valido strumento per prevenire le lacerazioni da parto. Può essere effettuato dalla 35esima settimana di gravidanza e consiste nel massaggiare la zona del perineo, quindi quella compresa tra vagina e ano. Puoi farti aiutare dal tuo partner o da un’ostetrica. In caso di dubbi chiedi sempre consiglio al tuo ginecologo.
A cura di Antonella Lobraico, collaboratrice della redazione di ForumSalute.
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ATTENZIONE: le informazioni che ti propongo nei miei articoli, seppur visionate dal team di medici e giornalisti di ForumSalute, sono generali e come tali vanno considerate, non possono essere utilizzate a fini diagnostici o terapeutici. Il medico deve rimanere sempre la tua figura di riferimento.