Latte materno acquistato online

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Latte materno acquistato online

21-10-2013 - scritto da Cinzia Iannaccio

Salmonella e citomegalovirus nel latte materno venduto sul web

Acquistare latte materno online non è sicuro per il bambino

Latte materno acquistato online Il latte materno che si vende sui siti internet può essere pericoloso. E’ ciò che è emerso da uno studio pubblicato oggi sulla rivista scientifica Pediatrics, basato sull’analisi di 101 campioni acquistati da diversi siti web negli Stati Uniti.

Il latte materno è un prezioso strumento di crescita, anche se oggi le varie formule in commercio riescono adeguatamente a sopperire ad una eventuale carenza. Resta il fatto che, come una volta facevano le amiche o le balie, un bimbo può essere nutrito anche con il latte di un’altra donna. E’con una certa emozione che ricordo di avere realizzato un servizio giornalistico molti anni fa su una delle prime banche del latte materno in Italia, messa a punto presso l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma.

Effettivamente, se ci pensate, significa donare amore a qualcuno che ne ha bisogno e chi lo fa, come nel caso dei donatori di sangue si attiene rigorosamente alle semplici regole di igiene che diventano anche “linee guida per la sicurezza”. Oggi con l’evoluzione della rete, dell’informatizzazione, tutto questo può essere sicuramente più facile anche per creare un circuito tra domanda ed offerta. E posso anche ammettere (se pur non mi piaccia) che qualcuno decida di vendere il proprio latte.

Purtroppo però, come nel caso del sangue, ma anche più banalmente di tanti pseudo-farmaci o rimedi naturali venduti online, non si sa mai cosa si va acquistare, cosa c’è dentro ed in quali condizioni tutto ciò viene preparato e conservato. Del resto quando c’è del denaro di mezzo, tutto il resto non conta. Purtroppo.

Del fatto in questione, dopo il proliferare di siti web che mettevano in vendita il latte materno, se ne sono voluti occupare alcuni studiosi che hanno deciso di acquistare anonimamente dei flaconi per poi analizzarne il contenuto.

Dei 101 campioni quasi i tre quarti sono risultati contaminati da batteri che non dovevano trovarsi nel latte materno e che potevano essere pericolosi per i neonati, come la salmonella ed altri batteri gram negativi, abitualmente residenti nell’intestino: se ne evince che la donna che si è tirata il latte non ha lavato le mani dopo essere andata in toilette a fare i bisogni.

Per fortuna nessuna traccia di Hiv (che si può trasmettere attraverso l’allattamento al seno), ma 1 campione su 5 è risultato anche contaminato da citomegalovirus: molto comune ed innocuo, che nei bambini sani può provocare una sintomatologia simil-influenzale, ma che può essere pericolosissimo per i prematuri e tutti quei bambini con il sistema immunitario depresso.

I ricercatori hanno confrontato la contaminazione nel latte materno acquistato con campioni pastorizzati che erano stati donati a una banca del latte materno locale: questi ultimi sono risultati decisamente più sterili. Le banche del latte educano le mamme donatrici sulla raccolta e la conservazione, ma procedono anche a testare e manipolare accuratamente il materiale donato.

Un dono d’amore del resto o si fa bene o non si fa per nulla, una vendita è indubbiamente un’altra cosa anche se con il latte materno non dovrebbe essere, vista la delicatezza dei consumatori.

Ha spiegato Sarh Keim autrice principale dello studio e ricercatrice presso l'Ospedale Pediatrico Nazionale a Columbus, Ohio:

"Non ci sono modi per sapere con certezza se quello che si acquista è davvero latte materno ed è igienicamente adeguato e sicuro per nutrire il proprio bambino e siccome le conseguenze possono essere molto gravi non è una buona idea ottenere latte materno in questo modo”.

La stessa FDA Administration statunitense mette in allarme su ciò.

Fonte: Pediatrics
Foto: Flickr


A cura di Cinzia Iannaccio, Giornalista professionista iscritta all'Albo dal 2007, blogger, specializzata nel settore della salute e del benessere.
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