Lavarsi le mani è il miglior modo per prevenire le infezioni

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Lavarsi le mani è il miglior modo per prevenire le infezioni

08-05-2015 - scritto da Paola Perria

Il 40% delle infezioni si può prevenire con un gesto semplice: lavarsi le mani. Ecco le regole da seguire secondo l'Organizzazione mondiale della Sanità.

L’igiene delle mani ci protegge dai germi.

Lavarsi le mani è il miglior modo per prevenire le infezioni

Per ricordarci quanto sia importante lavarsi le mani spesso per prevenire le infezioni è stata istituita addirittura una Giornata mondiale per l’Igiene delle Mani. Questo semplice gesto, che ci viene insegnato fin dalla prima infanzia, viene però spesso “declassato” ad inutile, superfluo dalla maggior parte delle persone. Se ci riflettiamo, l’abitudine di andare in bagno e lavarci per bene le mani con il sapone si va perdendo man mano che si cresce, quando non abbiamo più nessuno dietro (genitori, nonni, insegnanti) che ci ricorda di farlo. E così, capita che davvero che ci si dimentichi, sottovalutandone in modo pericoloso l’importanza, di questo semplice e piacevole gesto di prevenzione persino quando si va a tavola o si finiscono di fare le pulizie di casa.

Eppure, stando alle stime dell’OMS, lavarsi le mani può ridurre del 40% i rischi di un’infezione, perché grazie al sapone noi eliminiamo il grosso dei germi che normalmente finiscono nelle nostre estremità prensili e che possiamo inavvertitamente portarci alla bocca o comunque far “entrare” nel nostro corpo in qualche modo. E' necessario espletare questa rapida operazione igienica più spesso che possiamo quando siamo fuori casa, quando entriamo in contatto con persone malate, quando ci accingiamo a cambiare i nostri figli o a preparare da mangiare.

Il “trasferimento” dei batteri è quasi automatico  quando le nostre estremità “brulicano” di agenti patogeni, e se il nostro sistema immunitario, nelle condizioni ottimali, è in grado di neutralizzarli, quando siamo più deboli o abbiamo a che fare con persone immunodepresse e fragili (bambini, anziani), il pericolo di infezione aumenta in modo importante.

Ricapitolando, quante volte bisognerebbe lavarsi le mani e soprattutto, come, per un effetto davvero igienizzante?

Consideriamo che solo il 20% dei microrganismi che si trovano sula nostra pelle è innocuo, ma molti altri sono potenzialmente aggressivi, virus e batteri che proliferano normalmente nei diversi ambienti (con particolare incidenza nei luoghi pubblici affollati e negli ospedali), e che ci “portiamo appresso”. Ricordarci questo ci deve spingere a usare acqua e sapone più spesso che possiamo, come anticipato, proprio come mezzo preventivo d’elezione.

Ecco, allora, le regole d’oro per una perfetta igiene della nostre mani che arrivano direttamente dall’OMS (Organizzazione mondiale della Sanità):

  • Le mani si lavano con il sapone, meglio se liquido, e si sciacquano sotto acqua corrente calda (possibilmente)
  • Il tempo da dedicare a questa operazione igienica è di almeno un minuto. Con il sapone vanno strofinati sia il dorso che i palmi delle mani insistendo sotto le unghie, dove si annida il grosso dei germi
  • Una volta insaponate e strofinate le mani vanno risciacquate abbondantemente con acqua corrente e asciugate altrettanto scrupolosamente con delle salviette di carta usa e getta o sotto un getto di aria calda se ci troviamo in un bagno pubblico, o con il nostro asciugamano personale in casa
  • Dopo aver lavato le mani evitiamo il contatto con maniglie, sciacquoni o altri dispositivi o superfici che potrebbero a loro volta essere ricettacolo di germi (ad esempio nei bagni pubblici, dove ci conviene richiudere le porte e i rubinetti usando un fazzolettino di carta)
  • Se la nostra cute è molto delicata e si irrita facilmente, adoperiamo saponi neutri e cerchiamo di idratare la pelle con buone creme per le mani

 

Semplici passaggi che forse conoscevamo già, ma che non fa mai male ricordare. Talvolta la prevenzione delle malattie passa per gesti apparentemente elementari, ma mai inutili. Gesti semplici come lavarsi le mani.

Fonte | Ansa

Foto | via Pinterest



A cura di Paola Perria, Giornalista pubblicista iscritta all'Albo dal 2009, Master I livello in Gender Equality-Strategie per l’equità di Genere con tesi sulla medicina di genere.
Profilo Linkedin di Paola Perria
 

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