Le basi della medicina molecolare

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Le basi della medicina molecolare

28-09-2008 - scritto da monica_balestrero

La scoperta del DNA

La scoperta della struttura ad elica del DNA si deve a due ricercatori, l’inglese Francis Harry Compton Crick e l’americano James Dewey Watson

Fino da Ippocrate e per tutto il XX secolo, nonostante l’avvento della medicina sperimentale, l’arte medica è stata caratterizzata da 4 elementi cardine:
- diagnostica
- terapeutica
- preventiva
- prognostica

La medicina, basandosi sull’esperienza clinica fondata sul rapporto medico-paziente-malattia è, dunque, scienza applicata, che tende al vero, ma che è in ogni caso fallibile, ed è una scienza probabilistica, sia per quanto riguarda la diagnostica sia per quanto concerne la terapia.
La scoperta della struttura del DNA (1953), delle modalità di funzionamento del genoma (1961) e delle interazioni tra genoma cellulare e genoma virale (1970) ha portato alla nascita della medicina molecolare, che ha cambiato le modalità di acquisizione delle conoscenze della medicina creando, in molti casi, una fonte dottrinale certa.
La possibilità di analizzare sequenze di DNA e RNA con rapidità e il poter confrontare e riconoscere le loro mutazioni assimila, almeno per certi aspetti, la medicina con le scienze esatte.

La scoperta della struttura ad elica del DNA si deve a due ricercatori, l’inglese Francis Harry Compton Crick e l’americano James Dewey Watson che, insieme al fisico Maurice Hugh Wilkins, originario della Nuova Guinea, la studiarono presso il Medical Council Laboratori of Molecular Biology di Cambridge. Per i loro esperimenti su quella che è stata definita “la stele di rosetta della biologia” furono insigniti del premio Nobel per la medicina nel 1962.

Il loro studio prendeva le mosse dalla scoperta fatta circa un secolo prima da un chimico svizzero, Miescher, che studiando la struttura dei nuclei cellulari, aveva scoperto la presenza di un acido nucleico. Nel 1910 Levene aveva distinto due tipi di acido nucleico, l’RNA dal DNA, osservando che gli acidi nucleici dei vegetali contengono zucchero – ribosio -, mentre quelli degli animali contengono zucchero ma con un atomo di ossigeno in meno –desossiribosio. Nel 1944, Avery, con MacLeod e McCarty dimostrò che il DNA è la sostanza che modifica le proprietà genetiche dei microrganismi. Il loro studio aveva preso l’avvio da quelli di Griffith, il quale aveva osservato che la virulenza di un microrganismo era condizionata dalla presenza di un polisaccaride – una capsula di zucchero – che lo proteggesse dalle difese che l’animale infettato opponeva.
Il 25 aprile 1953 Crick e Watson annunciavano al mondo la loro scoperta in un breve articolo di 900 parole pubblicato sulla rivista “Nature”, intitolato A Structure for Deoxyribose Nucleic Acid: “Le lettere biochimiche con le quali tutto l’universo vivente è scritto si leggevano ora chiaramente, assieme al linguaggio della loro evoluzione: nasceva la biologia molecolare.” (Angeletti – Gazzaniga).
Dalla decifrazione del codice genetico scaturì il Progetto Genoma – tutt’ora in corso - con lo scopo di realizzare la mappatura di tutto il materiale genetico umano.
Come primi risultati dell’interazione tra studi clinici e ricerche di laboratorio ricordiamo la scoperta di una componente genetica per malattie quali la fibrosi cistica e la corea di Huntington.

La genetica interviene oggi nella pratica medica in tre modi:
- Biotecnologia o ingegneria genetica per la produzione di nuovi tipi di medicinali (ad es. l’insulina)
- Screening genetico per l’analisi dell’ereditarietà familiare di certe malattie.
- Terapia genica per l’eliminazione di geni difettosi


References
ANGELETTI L.R. – GAZZANIGA V., Storia, filosofia ed etica generale della medicina, Milano 2006
PORTER R., Blood and Guts. A short History of Medecine, 2003
STERPELLONE L., I grandi della medicina, Roma 2004
Categorie correlate:

Hobby, tempo libero, società


Profilo del medico - monica_balestrero

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Monica Balestrero
Comune:
ROMA
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