Le nuove droghe
Mondi virtuali, YouTube e BlackBerry: non facciamoci schiacciare
Il tempo libero degli italiani è sempre più dominato da pc, tv, videogiochi e telefonini

Ma in molti di noi c’è qualcosa che va addirittura oltre la “videofilia”: è una vera e propria dipendenza dai prodotti tecnologici che assomiglia sempre più a quella dalle sostanze stupefacenti. I terapisti avvertono che si tratta di un disordine ossessivo compulsivo molto più diffuso di quanto si possa pensare, che richiede una bella cura disintossicante.
Pensiamo al BlackBerry, lo strumento che consente di controllare la posta elettronica ovunque e sempre: non solo al lavoro, ma anche a cena o mentre portiamo a spasso i bambini. Il fenomeno è così esteso che negli USA è diventato argomento di terapia familiare ed è finito in prima pagina sul Wall Street Journal! E così il BlackBerry è stato ribattezzato “CrackBerry” (da “crack”, la droga).
In rete c’è un affollatissimo mondo parallelo chiamato Second Life (Virtual Worlds, Avatars, free 3D chat, online meetings - Second Life Official Site) fatto di città, negozi, divertimenti, persone. E’ come una vera e propria seconda vita: ci inventiamo una nuova identità (“avatar”), modifichiamo il nostro aspetto fisico, conosciamo gente. Nato come strumento di evasione, il rischio è quello di identificarci con il personaggio virtuale che stiamo incarnando, fino a perdere il controllo della vita reale.
Nella Top 10 dei siti più visitati al mondo ci sono poi Myspace (MySpace Italia) e Facebook (Welcome to Facebook | Facebook). Fanno parte della categoria dei Social Network e vengono utilizzati per tenersi in contatto tra amici, caricare foto, condividere link e video, apprendere sempre qualcosa di nuovo dalle persone che fanno parte del network. E che dire degli oltre 100 blog al giorno che vengono aperti solo in Italia (spazi in cui condividere pensieri e informazioni) o di YouTube (YouTube - Broadcast Yourself.), il sito che raccoglie milioni di video di tutto il mondo: è come accendere la televisione, solo che non c’è controllo nella programmazione.
Tutte queste “nuove realtà” possono diventare potenzialmente pericolose: internet rende più spigliati nelle relazioni virtuali, ma induce a isolarsi. Se avvertiamo l’urgenza di passare sempre più tempo in rete, se ci connettiamo più spesso e per più tempo di quanto abbiamo intenzione (il classico “ancora un minuto e spengo”), oppure se cominciamo a diventare irritabili quando cerchiamo di ridurre le ore trascorse online… Occhio, sono tutti campanelli d’allarme! Indossiamo sciarpa e guanti e facciamo un giro al parco: è molto, molto più salutare. Per il corpo e per la mente.
A cura di Viviana Vischi, Giornalista professionista iscritta all'Albo dal 2002, Direttore Responsabile di diverse testate giornalistiche digitali in campo medico-scientifico.
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ATTENZIONE: le informazioni che ti propongo nei miei articoli, seppur visionate dal team di medici e giornalisti di ForumSalute, sono generali e come tali vanno considerate, non possono essere utilizzate a fini diagnostici o terapeutici. Il medico deve rimanere sempre la tua figura di riferimento.