"Mani fredde… cuore caldo", ma se fosse la sindrome di Raynaud?

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"Mani fredde… cuore caldo", ma se fosse la sindrome di Raynaud?

03-01-2017 - scritto da Paola Perria

La sindrome di Raynaud è un disturbo della circolazione periferica che colpisce prevalentemente le donne. Il sintomo principale? Le mani fredde.

Sindrome di Raynaud: solitamente benigna, ma da non sottovalutare.

 

Avere le mani fredde, magari anche gelide, capita a tutti quando le temperature sono così basse da produrre una naturale reazione di vasocostrizione che permette di non disperdere il calore corporeo. La ragione per cui, quando il clima si fa rigido, le prime aree a raffreddarsi sono quelle più distanti dal cuore (mani, piedi, naso e orecchie), risiede nel fatto che il corpo tende a preservare il calore degli organi vitali, a discapito dei distretti periferici. Per aumentare l’afflusso di sangue e quindi di calore anche nelle mani, nei piedi o nel viso, basta mettere il cuore sotto sforzo e fare movimento.

 

CARATTERISTICHE DELLA SINDROME DI RAYNAUD

La sindrome di Raynaud si differenzia dal semplice raffreddamento delle mani per una sintomatologia peculiare:

  • Mani e dita estremamente pallide, “esangui”, in una prima fase
  • Allo sbiancamento si accompagna dolore alle dita, formicolio e tipici crampi
  • In una seconda fase la circolazione viene ripristinata ma in modo anomalo e non uniforme: le dita appaiono gonfie e irregolarmente chiazzate di rosso o bluastro

Le mani di chi soffre della sindrome di Raynaud diventano perciò “bicolori”, il che rende la diagnosi alquanto semplice.

 

SINDROME DI RAYNAUD: CHI COLPISCE

I soggetti più a rischio sono le donne, ma non tutte le tipologie femminili. Infatti tipicamente questa patologia della circolazione affligge donne di corporatura esile, la cui temperatura corporea tende ad essere più bassa o ad abbassarsi repentinamente, con una emotività spiccata.

 

LE POSSIBILI STRATEGGIE DI INTERVENTO

La sindrome di Raynaud si cura "lavorando" sia sul sintomo che sulla causa, e meglio ancora con un approccio psicofisico mirato. Nello specifico:

  • Per tenere le estremità al caldo e limitare gli effetti del freddo e degli sbalzi termici sulla circolazione periferica è opportuno indossare guanti o mezzi guanti anche indoor se gli ambienti non sono omogeneamente riscaldati o se si sta fermi a lungo 
  • Quando le mani iniziano a raffreddarsi si possono eseguire degli esercizi specifici per stimolare la corretta circolazione, una sorta di ginnastica delle dita
  • Infine, esistono dei farmaci vasodilatatori che permettono un maggior afflusso di sangue verso le zone periferiche deficitarie. Ma si tratta di una extrema ratio

 

Fin qui la sindrome di Raynaud “semplice”, primaria. Ma questo disturbo e la sua sintomatologia possono essere anche spia di un problema ben più grave.

 

DALLA SINDROME DI RAYNAUD ALLA SCLERODERMIA

La sclerodermia (o sclerosi sistemica) è una patologia abbastanza rara, di natura autoimmune, il che significa che è lo stesso sistema immunitario del soggetto colpito che attacca senza ragione i tessuti sani, in questo caso il tessuto connettivo: pelle, vasi sanguigni, rivestimento degli organi interni detto endotelio.

Quando ciò accade, ed è un fenomeno cronico progressivo e irreversibile che ha nella sindrome di Raynaud il primo sintomo, si arriva a tutta una serie di complicazioni dovute al fatto che il tessuto connettivo interno ed esterno si ricopre di noduli fibrosi, duri e dolorosi.

La sclerodermia, che letteralmente significa “pelle dura”, non prevede una cura definitiva, ma può essere tenuta sotto controllo grazie alle terapie immunomodulanti che riducono i sintomi. Però è cruciale la diagnosi precoce.

Ecco perché anche un disturbo apparentemente benigno come la sindrome di Raynaud non deve essere sottovalutato. Se con le cure la sintomatologia non regredisce e il problema non sembra alleviarsi ma, anzi, peggiorare, occorre recarsi senza indugio dal medico per una valutazione più approfondita.

 

Foto | via Pinterest



A cura di Paola Perria, Giornalista pubblicista iscritta all'Albo dal 2009, Master I livello in Gender Equality-Strategie per l’equità di Genere con tesi sulla medicina di genere.
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ATTENZIONE: le informazioni che ti propongo nei miei articoli, seppur visionate dal team di medici e giornalisti di ForumSalute, sono generali e come tali vanno considerate, non possono essere utilizzate a fini diagnostici o terapeutici. Il medico deve rimanere sempre la tua figura di riferimento.



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