Migrazioni e allergia: asma e riniti nella popolazione migrante
Molti stranieri manifestano i primi sintomi di allergia al loro arrivo in Italia. Perché? Scopriamolo insieme
Le ondate migratorie e le allergie
Dopo in media cinque anni di permanenza in Italia molti stranieri cominciano a soffrire di allergia. A confermarlo è uno studio della World Allergy Organization che ha indagato l’insorgenza di allergie nei migranti in uno studio che ha coinvolto 237 pazienti di età compresa tra i 18 e i 54 anni provenienti da Africa, Sudamerica, Est Europa e Asia e residenti in Italia.I risultati? Solo il 9% dei soggetti aveva casi famigliari di allergie (una percentuale che tra gli italiani arriva al 63%) e solo il 2% aveva già sofferto in passato di disturbi come riniti allergiche o asma. La restante parte, dunque, il 98% del campione, ha sviluppato per la prima volta la rinite allergica all’arrivo nel nostro Paese. Dallo studio inoltre è emerso che gli extracomunitari presentano sintomi più gravi rispetto alla popolazione italiana. Molto più alta rispetto alla popolazione italiana risulta anche l’incidenza dell’allergia agli acari della polvere (che colpisce il 20% dei soggetti stranieri contro il 5% dei soggetti italiani).
Le cause di questo fenomeno di sensibilizzazione possono essere diverse. In alcuni casi i soggetti si sono dimostrati allergici a piante che non erano presenti nel loro territorio di origine (è il caso di alcuni pazienti ghanesi risultati allergici alla betulla, una pianta tipica del nord Europa). In altri casi a scatenare l’allergia è il passaggio da ambienti più ricchi di virus e batteri ad altri igienicamente meno “impegnativi” per il sistema immunitario, che devia, diciamo così, la sua “attenzione” verso gli allergeni. Altri fattori che possono influenzare l’insorgere di allergie sono il maggiore tasso di inquinamento ambientale e il maggiore uso di farmaci e antibiotici che caratterizza il nuovo stile di vita dei migranti.
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