Morbillo: sintomi, cure e vaccini di una malattia che colpisce bambini e adulti

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Morbillo: sintomi, cure e vaccini di una malattia che colpisce bambini e adulti

05-01-2017 - scritto da Paola Perria

Scopriamo perché anche una comune infezione virale come il morbillo può diventare pericolosa.

Come si trasmette e si cura il morbillo, malattia esantematica non solo dei bambini.

 

Ultimamente i casi di morbillo si stanno moltiplicando specialmente tra i bambini, com’è normale trattandosi di una malattia esantematica di origine virale. Questo tipo di infezione si trasmette un po’ come l’influenza, ovvero attraverso le prime vie aeree e le goccioline di saliva, una modalità di contagio che quindi aumenta quando in famiglia c’è qualcuno che sta incubando la malattia.

 

COS'E' IL MORBILLO

A provocare il morbillo è un virus della famiglia dei morbillivirus, detto Paramyxovirus, che ha un'altissima contagiosità, proprio come i virus influenzali. Per tale ragione è facile che da un solo contagiato si arrivi ad una piccola epidemia. I bambini si trasmettono le malattia l’un l’altro anche solo giocando all’asilo, a scuola, in palestra ecc. e poi a loro volta possono infettare gli adulti e gli altri bambini con cui entrano in contatto ravvicinato, solo se questi non sono stati vaccinati o non siano immunizzati per aver già contratto l’infezione negli anni precedenti.

 

TEMPO DI INCUBAZIONE E SINTOMI DEL MORBILLO

Il tempo di incubazione del morbillo è di una decina di giorni, e in questa fase, anche quando non si siano ancora manifestati i sintomi, si è molto contagiosi. Trascorso questo lasso di tempo il virus inizia a diventare attivo e proliferare e pertanto la malattia si manifesta con la seguente sintomatologia progressiva:

  • Mal di gola e tosse
  • Congestione nasale
  • Congiuntivite
  • Febbre che rapidamente può salire fino anche ai 40° C (specialmente nei bimbi al di sotto dei 4 anni di età)
  • Eritema cutaneo (non a caso il morbillo viene annoverato tra le malattie esantematiche)

 

La fase contagiosa inizia già durante l’incubazione e in assenza di sintomi, e prosegue per i primi 5 giorni dalla comparsa dell’eritema. In questo periodo è necessario che la persona ammalata sia tenuta in isolamento, che non vada a scuola o al lavoro onde evitare di propagare l’infezione.

 

COME RICONOSCERE L'ERITEMA DA MORBILLO

La formazione delle lesioni segue uno schema tipico:

  • Le prime (dette macchie di Koplik) si formano nel cavo orale, precisamente nelle mucose della bocca, e sono di colore bianco
  • Dopo 3-4 giorni compaiono le classiche chiazze rosse pruriginose, di tipo puntiforme, prima sul collo e dietro le orecchie
  • Da ultimo le macchie si estendono diffusamente, andando a ricoprire ogni porzione di pelle e mucosa

 

Le aree cutanee in cui è particolarmente forte il fastidio sono anche quelle più delicate, come la zona genitale e ano-rettale.

 

COME SI CURA IL MORBILLO

Il morbillo si risolve spontaneamente una volta che il virus ha terminato la sua carica infettiva ed è stato neutralizzato dal sistema immunitario, il che si quantifica in circa una settimana. L’esantema scompare senza lasciare traccia, sebbene, in alcuni casi, la pelle può rimanere un po’ secca e desquamata ma senza la formazione di cicatrici.

Non ci sono cure specifiche per questa malattia, se non quelle sintomatiche. Si può abbassare la febbre quando sale troppo con un antipiretico, ma per il resto per guarire è necessario idratarsi e mangiare leggero, stare a riposo e avere pazienza. La tosse e il mal di gola si possono calmare sia con i farmaci, ad esempio gli sciroppi tradizionali, che con le cure omeopatiche o i suffumigi a base di acqua e sale. Per la congiuntivite esistono colliri appositi, e per alleviare il prurito si possono spalmare sulle chiazze rosse lozioni all’hamamelis, all’arnica o effettuare bagni tiepidi con amido di mais, di riso o bicarbonato di sodio che hanno effetto lenitivo e disinfettante.

E gli antibiotici? Contro il morbillo non servono, trattandosi di una infezione virale.

 

LE POSSIBILI COMPLICANZE DEL MORBILLO

Il morbillo è una malattia benigna per la stragrande maggioranza dei bambini e degli adulti che la contraggono, soprattutto se in buona salute generale. Ma allora perché genera tanta preoccupazione? Perché in rari casi, anzi, rarissimi per fortuna, questa malattia esantematica può dare delle complicanze tanto gravi da poter essere letali.

Il rischio maggiore è rappresentato dalla possibilità che il virus vada a colpire il cervello provocando un’encefalite, ovvero un’infiammazione  cerebrale che può portare alla morte o lasciare danni permanenti.

 

Ci sono anche altre possibili complicanze del morbillo, prodotte da sovra infezioni batteriche. Tra le più comuni: otiti, laringiti, polmoniti

 

SI PUO' MORIRE DI MORBILLO?

Purtroppo esiste questa possibilità, la casistica ci informa che ogni 100mila persone colpite da morbillo, un numero varabile tra le 30 e le 100 perde la vita. Più a  rischio sono i bambini in cattive condizioni di salute generale, bambini affetti da malattie croniche o da altre malattie che ne indeboliscano il sistema immunitario. Ma casi di encefalite da morbillo si possono sempre verificare anche in bambini e adulti in perfetta salute. Sono rarissimi, come dicevamo, ma è comunque un’eventualità di cui tenere conto. Del resto sono tanti, nel mondo, anche i morti per influenza e altre malattie virali o comune infezioni batteriche. E’ per questa ragione che nessuna malattia infettiva va mai presa sotto gamba. Specialmente quando colpisce un bambino.

 

E IL VACCINO? IN ITALIA NON E' OBBLIGATARIO MA CALDAMENTE CONSIGLIATO

Il vaccino si basa sull’inoculazione di virus attenuati, ed è associato ai vaccini contro la rosolia e la parotite (orecchioni). Questo preparato si somministra in due dosi, se ci riferiamo ai neonati una prima somministrazione si effettua tra 12 e 15 mesi di vita, e la seconda tra i 5 e i 6 anni, quando il bambino inizia la scuola primaria.

Sebbene pensato per i bambini, il vaccino è disponibile anche per gli adolescenti e gli adulti, ed è particolarmente consigliabile per i soggetti che per lavoro entrino a contatto con ambienti in cui il contagio è molto facile (scuole, ospedali ecc.).

Ma vaccinarsi non serve solo a noi: rappresenta la miglior protezione per i soggetti deboli che non possono a loro volta essere immunizzati direttamente. I bambini e gli adulti immunodepressi o che seguono terapie a base di immunosoppressori e corticosteroidi  (come coloro che soffrono di patologie autoimmuni) non possono essere vaccinati con questo tipo di vaccini “vivi” e quindi, se non esiste una immunizzazione “di gregge”, ovvero estesa fino a coprire oltre il 90% della popolazione, rischiano maggiormente di ammalarsi e maturare complicanze dal morbillo.

 

LA PAURA DEL VACCINO

Da anni esiste una grande resistenza da parte di molti genitori a vaccinare i propri figli contro questa comune infezione. La paura maggiore - e basta navigare sul web per rendersene conto - è quella dell'autismo. Ebbene, non esiste, ed è stato scientificamente dimostrato, alcun legame tra l’autismo e la vaccinazione, mentre per quanto riguarda i possibili effetti collaterali, questi, semmai, si riducono ad un po’ di febbre e ad un arrossamento cutaneo nella zona dell’iniezione che passa dopo qualche giorno. Molto meno della malattia! La vaccinazione contro il morbillo rende immuni per la vita, proprio come quando ci si ammala e si guarisce completamente. 

 

Foto | via Pinterest



A cura di Paola Perria, Giornalista pubblicista iscritta all'Albo dal 2009, Master I livello in Gender Equality-Strategie per l’equità di Genere con tesi sulla medicina di genere.
Profilo Linkedin di Paola Perria
 

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ATTENZIONE: le informazioni che ti propongo nei miei articoli, seppur visionate dal team di medici e giornalisti di ForumSalute, sono generali e come tali vanno considerate, non possono essere utilizzate a fini diagnostici o terapeutici. Il medico deve rimanere sempre la tua figura di riferimento.



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