Non mettere le mani nel sacco

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Non mettere le mani nel sacco

30-06-2011 - scritto da Internullo

Un fascino speciale ma troppo spesso trascurato.

Le mani hanno un fascino tutto speciale, non a caso sono infallibili armi di seduzione e la parte del corpo che moltissime persone osservano per prima.

Eppure sono anche una zona molto trascurata: fra le mille attenzioni che dedichiamo alla cura del nostro corpo, raramente pensiamo a loro. O ce ne ricordiamo solo quando, a causa di alcuni disturbi, come l’artrosi, ci fanno male. Invece anche le mani hanno bisogno di cure e trattamenti ad hoc. Altrimenti possono incepparsi.

Sono sempre in movimento
“Nella loro perfezione, le mani sono il prolungamento del cervello”, così ha detto il brasiliano Ivo Pitanguy, chirurgo plastico di fama mondiale. In effetti le mani rappresentano un congegno altamente sofisticato, in grado di eseguire qualsiasi operazione di precisione, ma anche di forza.
Quasi non ce ne accorgiamo, ma le mani sono in continuo movimento, ancor più che i piedi o le ginocchia: prendono, afferrano, stringono, scrivono, digitano, accarezzano. Aristotele aveva definito la Mano “organo degli organi”, tale definizione corrisponde al vero. Nulla di più vero infatti nella mano troviamo la più alta concentrazione di parti anatomiche: chilometri di venuzze e arteriose, 27 ossicini, 43 inserzioni tendinee, 18 articolazioni e 3 nervi (mediano, radiale e ulnare) che coordinano la parte sensitiva e motoria. Il pollice è capace di 35 milioni di movimenti, combinazione di atti di estensione, tensione e abduzione, compiuti per andare a contattare ogni altro punto della mano. In genere , l’organo degli organi è considerato semplicemente un’appendice del corpo, ma per noi chirurghi della mano accade il contrario: noi giudichiamo il corpo un’appendice della mano.
Infatti la mano è unica ed esclusiva, è un segno di riconoscimento inimitabile. Infatti su sei miliardi di individui che popolano il nostro pianeta non possono esistere due mani identiche.
Sono poche le operazioni che non le vedono coinvolte: quando siamo ancora nel letto è proprio grazie a loro che spegniamo la sveglia e scostiamo le lenzuola, e sono sempre le mani a permetterci di sciacquarci il viso o di preparare la colazione. E l’importanza del loro ruolo non dimise certo con il passare delle ore.
Ma le mani non sono solo questo, riflettono anche lo stato d’animo della persona: tranquille o nervose, tenute ferme o usate per gesticolare sono sempre in primo piano. Efficaci strumenti di comunicazione, sono anche armi di seduzione: affusolate, ben curate morbide attraggono gli sguardi di chi vorrebbe essere accarezzato.

Anche loro invecchiano
Quando si parla di invecchiamento, viene quasi automatico pensare al viso che si riempie di rughe oppure ai glutei e i fianchi che “cedono”. E, invece, anche le parti che sembrano quasi eterne devono sottostare alla dure legge del tempo. Non sfuggono a questa regola nemmeno le mani che con il passare degli anni possono perdere la loro naturale scioltezza e agilità. Le dita e i polsi diventano così meno mobili e iniziano a comparire i primi dolori articolari. Anche la resistenza e la forza possono venir meno: aprire un barattolo o sollevare la borsa della spesa diventano imprese titaniche, perché i muscoli di mani e polsi sono fuori forma. Il processo è ancora più accentuato e precoce nelle persone predisposte: chi, per difetti presenti fin dalla nascita o per mancanza di allenamento, presenta mani “deboli” a livello osseo, tendineo o articolare, può essere soggetto a problemi anche in età giovane. Per tutte queste ragioni è importante non trascurare questa zona del corpo, ma dedicargli le giuste attenzioni.

Mouse, faccende domestiche e sport sotto accusa
Può essere sufficiente lavorare per troppe ore al computer, oppure dedicarsi con frequenza a certe faccende domestiche per compromettere la salute delle mani. Utilizzare il mouse e scrivere alla tastiera, infatti, sono operazioni che sollecitano molto dita e polsi: alla lunga, soprattutto nelle persone predisposte, possono causare infiammazioni ai tendini (tendinite), tensioni e indolenzimenti alla zona. Digitare con troppa forza sulla tastiera può provocare il dito a scatto: una malattia infiammatoria dei tendini flessori delle dita, caratterizzata da uno “scatto” del dito interessato nel passaggio dalla posizione di flessione a quella di estensione all’interno di un tubicino noto come guaina peritendinea al cui interno si blocca lo scorrimento del tendine.
Analoga patologia è quella che colpisce le sarte, i pianisti, i potatori nella zona alla base del pollice in prossimità del polso e nota come malattia di De Quervain, sempre causata da una infiammazione tendinea e che si manifesta con il dolore nell’aprire una barattolo, la caffettiera o nell’infilare la chiave nella toppa della serratura con l’intento di aprirla.
Stirare, lavorare a maglia, strofinare, invece, sono movimenti che favoriscono la comparsa di disturbi caratteristici come la sindrome del canale di Guyon o del tunnel carpale: la prima è una compressione del nervo ulnare (che attraversa un tunnel detto di Guyon a livello del polso), mentre la seconda è una compressione associata a una infiammazione del nervo mediano del polso (tale nervo scorre all’interno di un canale chiamato “tunnel carpale”).
La Sindrome del Tunnel Carpale si manifesta maggiormente nelle donne con formicolio notturno, addormentamento delle prime tre dita della mano, dolore al polso irradiato al gomito e disturbi della sensibilità e diminuizione della forza nella presa , infatti viene riferito che cadono dalle dita oggetti piccoli come l’ago, l’uncinetto un bullone.
Non sempre sono i movimenti quotidiani e “normali” a determinare i problemi alle mani: in alcuni casi sono le attività sportive, comunque benefiche, a creare qualche disturbo. Mentre si gioca a pallavolo, a tennis, ma anche mentre si scia o ci si allena in palestra è possibile, infatti, procurarsi delle lesioni come lussazioni o distorsioni delle articolazioni o delle frattura, anche lievi, a mani e polsi: bastano un movimento brusco, un trauma, una caduta.
Anche l’età può essere la causa di alcune malattie alle mani come l’artrosi delle dita e della mano (malattia degenerativa a carico delle articolazioni) e la rizoartrosi ( una forma di artrosi che colpisce la base del pollice) che compaiono soprattutto dopo i 50 anni di età.

I campanelli di allarme
I più comuni sono dolore e tensione a livello del polso, e formicolii alle dite. Ma questi non sono gli unici campanelli di allarme che devono far sospettate un problema alle mani. E’ bene fare attenzione anche a eventuali dolori alle dita, soprattutto se compaiono di notte, e bruciori alla mano. Caratteristici sono anche la sensazione di addormentamento della mano e la diminuzione della sensibilità del palmo della mano. Infine, anche la debolezza della presa e la presenza di piccoli rigonfiamenti sul polso o sul dorso delle dita della mano dovrebbero far sospettare un problema.
Ma non dobbiamo dimenticare che a secondo della patologia il dolore si può manifestare con alcuni movimenti che si possono compiere anche con gesti quotidiani come sollevare la busta della spesa, aprire una porta, svitare una lampadina o aprire un rubinetto o mettere la propria auto in moto con la chiave. Anche tenere la cornetta del telefono può evocare dei dolori alle mani come formicolio o avere dei crampi mentre si scrive con il computer o con una penna. Il dolore è un’insidia, un segno di un disturbo, che si può nascondere dietro a qualsiasi atto quotidiano ripetuto in alcuni momenti in modo eccessivo.

Il decalogo d’oro
Prevenire i disturbi alle mani, in molti casi è possibile, basta rispettare alcune regole:
1. evitare di dormire con le mani strette a pugno, per non sovraccaricare le articolazioni durante il sonno;
2. allenare la mani con esercizi costanti, che consentono anche un’adeguata circolazione sanguigna. Per esempio può essere utile piegare e poi distendere le dita della mano per qualche minuto ogni giorno; oppure utilizzare le apposite palline di spugna da stringere con entrambe le mani per cinque minuti al giorno;
3. usare meno forza quando si compiono movimenti con la mano;
4. evitare il più possibile movimenti forzati e ripetuti del polso;
5. effettuare alcune pause quando si devono effettuare ripetuti movimenti del polso e sospendere l’attività quando si sente dolore;
6. prestare attenzione alla temperatura dell’ambiente: se è rigida, utilizzare guanti da lavoro (quelli senza dita) perché il freddo favorisce la comparsa di alcuni disturbi (come la sindrome del tunnel carpale);
7. utilizzare attrezzi ergonomici (per esempio manici di attrezzi di giardinaggio, o attrezzi da palestra), cioè non pesanti, che attutiscano le vibrazioni e che permettano una posizione non forzata del polso;
8. per tenere in allenamento le mani, ma anche per sciogliere le tensioni, sono utilissime le sfere di Baoding, un rimedio tradizionale cinese ultra-centenario. Reperibili nei negozi di articoli orientali o di gadget, vanno fatte ruotare sulle mani: non solo le mantengono agili, ma stimolano anche i punti di agopuntura e riequilibrano il sistema nervoso (rappresentano un ottimo esercizio anti- stress);
9. una giusta dose di attività fisica e un’alimentazione corretta, che consenta di mantenere in buona salute le ossa, sono certamente d’aiuto per combattere la compromissione articolare
10. è consigliabile eseguire gli esercizi per le mani a giorni alterni, meglio ancora se tutti i giorni; basta poco tempo e non servono attrezzi particolari: la ginnastica si può fare dovunque. E’ bene dedicare a ogni movimento un paio di minuti, serve a combattere la rigità articolare, la compromissione articolare”.

Al computer
Particolare attenzione va prestata dalle persone, sempre più numerose, che lavorano al computer. La prima regola da rispettare in questo caso è mantenere gli avambracci, i polsi e le mani allineati in posizione diritta quando si lavora alla tastiera. Quest’ultima va leggermente inclinata e posizionata a un livello più basso rispetto alla scrivania proprio per mantenere i polsi in una posizione neutra.
Il mouse, invece, va collocato molto vicino alla tastiera, a destra o sinistra. Per quanto riguarda i movimenti è bene evitate di battere i tasti utilizzano molta forza e appoggiare tutto l’avambraccio sul piano della scrivania, cosi che il braccio sia completamente in scarico: si evita in questo modo l’insorgenza di tensioni e contratture muscolari.
Il polso deve stare in una posizione neutra durante l’utilizzo di questo dispositivo, senza piegarlo, mantenendo la mano distesa, ciccando sui tasti con tocco leggero. Bisogna imparare ed esercitarsi ad usare il mouse anche con l’altra mano per far riposare la mano che si è abituati a usare.
Fondamentale, infine, fare pause frequenti e muoversi durante l’uso di un computer.

E’ ora di andare dal medico
Se i problemi alla mano o al polso persistono per alcuni giorni, è il caso di rivolgersi al medico. In primo luogo è bene chiedere consiglio al proprio medico di famiglia, il quale può indirizzare verso uno specialista più competente, l’ortopedico. Se il problema richiede una soluzione chirurgica può essere necessario anche sottoporsi a una visita specialistica, dal chirurgo della mano.
Il medico può richiedere alcuni esami per capire meglio la situazione: in genere si avvale di radiografie se ha il sospetto di un problema di origine ossea o articolare. In alcuni casi può richiedere esami più specifici come l’esame Elettromiografico (EMG) se ha il dubbio di trovarsi davanti a un caso clinico di compressione di un nervo della mano. Ulteriori esami che il medico di famiglia può richiedere prima di inviare il proprio assistito dallo specialista sono l’ecografia se ha la necessità di studiare la presenza di una neoformazione a carico della mano come le cisti articolari note anche con il termine di “igroma” o le cisti tendinee; la Tomografia Assiale Computerizzata (TAC) per studiare in caso di eventuali traumi se vi sono delle fratture misconosciute a carico di alcune ossa particolari del polso come lo scafoide, così come in alcuni casi può essere utile la Risonanza Magnetica Nucleare (RMN). Quest’ultimo esame è indicato eseguirlo solo se ritenuto necessario dallo specialista in Chirurgia della Mano dopo la visita. Importante e fondamentale è la visita dallo specialista che con esame accurato della mano e con alcuni segni clinici come il test di Tinel ( percussione con dito o martelletto della regione anteriore del polso: è positivo quando la manovra provoca una sorta di “scarica” elettrica) o il segno di Phalen ( flessione del polso ed è positivo se risveglia addormentamento delle dita della mano) può determinare la diagnosi di una patologia.. Entrambi sono un segno tipico della Sindrome compressiva del nervo mediano al polso, STC, o della sindrome compressiva del nervo ulnare al polso al canale di Guyon.

Le cure preventive
Rivolgersi con tempestività al medico permette di intervenire sul problema quando è ancora nelle fasi iniziali. Così, se la situazione lo consente, è possibile sottoporsi a trattamenti conservativi che possono aiutare a risolvere il disturbo e soprattutto che ne evitano un peggioramento. A questo scopo, il medico può consigliare l’utilizzo di tutori (da portare giorno e notte o solo di notte per alcuni giorni) che immobilizzano la parte, riducendo eventuali stati infiammatori e attenuando i dolori; oppure una cura a base di antinfiammatori locali o sistemici. In certi casi (per esempio per il tunnel carpale) può essere utile sottoporsi a cure fisioterapiche, come ultrasuoni
(terapie fisiche che accelerano i processi metabolici cellulari, determinano una reazione termica locale dovuta all’assorbimento di energia sonora), indicati nella cura di forme neuritiche, artrosiche e artritiche; e ionoforesi (tecnica che sfrutta la corrente per introdurre farmaci antinfiammatori direttamente nella zona di dolore o di contrattura): in genere si consigliano una decina di sedute a cadenza bisettimanale. In associazione o in alternativa a queste cure è possibile sottoporsi a trattamenti termali, come i fanghi che hanno la proprietà di ridurre i dolori articolari e possono avere una caratteristica azione sedativa, stimolante e risolvente. Solo se il problema è di una certa entità e causa dolori forti, si può decidere di procedere con le infiltrazioni di cortisone, un farmaco molto potente che serve a ridurre l’infiammazione e ad attenuare il dolore. C’è il rischio, però, che l’iniezione danneggi il tendine perché il cortisone nel nostro corpo si precipita in sale e successivamente svolge un azione corrosiva e deteriorante sui tendini e legamenti.

Le soluzioni definitive
In caso di alcune patologie o lesioni come le fratture delle ossa della mano, o altre patologie allo stadio molto avanzato, l’unica soluzione possibile è rappresentata dall’intervento chirurgico. Chiaramente l’operazione varia moltissimo in base al tipo di disturbo: in genere comunque si interviene in anestesia locale nota come anestesia di plesso brachiale, cioè si addormenta solo dalla spalla alla mano. Nel caso del dito a scatto, si effettua una piccola incisione sul palmo della mano, alla base delle dita su una delle due pliche del palmo della mano, e si allarga il canale peritendineo all’interno del quale scorre il tendine. Nel Tunnel Carpale si esegue una incisione di 2 cm tra i muscoli alla base del pollice e del mignolo e si taglia il legamento volare traverso che comprime e schiaccia il nervo mediano al polso
Dopo gli interventi, in genere, possono essere somministrati farmaci antinfiammatori e antibiotici per massimo cinque giorni. In alcuni casi può essere consigliata alla rimozione dei punti sutura dopo 15 giorni dall’intervento un ciclo di cure fisioterapiche.


Dott. Giuseppe Internullo
Specialista in Ortopedia
Via Romano, 24 CALTAGIRONE (CT)
Per informazioni 0933-23843
www.chirurgiadellamanocatania.it

Profilo del medico - Internullo

Nome:
Giuseppe Internullo
Comune:
CATANIA
Telefono:
095497305
Professione:
Medico specialista attività privata
Posizione:
www.chirurgiadellamanocatania.it
Occupazione:
Chirurgia della mano
Specializzazione:
Ortopedia e traumatologia, Chirurgia della mano
Contatti/Profili social:
sito web


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