Ottimizzare i livelli di ferro per prevenire il Parkinson
Secondo uno studio italiano livelli ottimali di ferro nel sangue possono prevenire lo sviluppo del Parkinson
Un aumento del ferro nel sangue proteggerebbe dal Parkinson

Studiosi dell’accademia Europea EURAC di Bolzano hanno condotto uno studio molto articolato, pubblicato su una prestigiosa rivista internazionale, che ha permesso di evidenziare come livelli elevati di ferro nel sangue si associano ad una riduzione del rischio di sviluppare Parkinson. Lo studio ha preso l’avvio nel 2002 e ha visto coinvolto una larga fetta di popolazione: nello specifico sono state seguite delle persone che presentavano particolari variazioni genetiche che potevano influenzare il corretto metabolismo del ferro.
I ricercatori sono andati poi a valutare il rischio di sviluppare Parkinson in base a questi polimorfismi genetici: ne è emerso che per ogni aumento nel sangue di 10 mg/dl di ferro si nota una riduzione del rischio di Parkinson del 3%. La scoperta è molto interessante perché suggerisce che un aumento del ferro nel sangue protegge dal Parkinson: questo studio da solo, purtroppo, non è sufficiente per formulare delle raccomandazioni circa il valore ottimale di ferro da mantenere nel sangue, come pure non dice nulla sul perché ad un aumento della sideremia corrisponde un effetto protettivo sul Parkinson.
Pur non potendo fare nessuna raccomandazione di sorta è bene sottolineare, ancora una volta, l’importanza di una dieta equilibrata che fornisca un apporto adeguato di carboidrati, grassi e proteine, ma anche di micronutrienti che svolgono un ruolo chiave nel mantenimento di uno stato di salute ottimale.
$4.5M research chair holds hope for Parkinson patients | Flickr - Photo Sharing!
A cura di Angela Nanni, Farmacista iscritta all'Albo dal 2005 e Redattore medico scientifico freelance.
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