Pancia gonfia e cattiva digestione? Può essere intolleranza al frumento

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Pancia gonfia e cattiva digestione? Può essere intolleranza al frumento

18-05-2015 - scritto da Paola Perria

L’intolleranza al frumento e suoi derivati è molto comune. Occhio a non confonderla con l'intolleranza al glutine o, peggio, con la celiachia.

L’intolleranza al frumento provoca malassorbimento e disturbi intestinali.

Pancia gonfia e cattiva digestione? Può essere intolleranza al frumento

Quando si hanno sintomi gastrointestinali ricorrenti come pancia gonfia, dispepsia, malassorbimento, stitichezza alternata a diarrea, è probabile che dietro ci sia un’intolleranza alimentare che provochi infiammazione. In genere le intolleranze, a differenza delle allergie alimentari (che producono disturbi più pronunciati e improvvisi), insorgono subdolamente e vanno per “accumulo”. In pratica un eccessivo consumo di un certo tipo di cibo, o di una certa sostanza, a lungo andare può provocare una reazione di “rigetto” da parte del corpo, che inizia a percepirlo come nocivo, come tossico, e pertanto innesca i tipici sintomi di cui sopra che non vanno mai sottovalutati.

 

E’ ciò che accade, ad esempio, nell’intolleranza al frumento, da non confondersi con la celiachia, che invece è una malattia autoimmune permanente, e nemmeno con la sensibilità al glutine: chi è intollerante al frumento non ha difficoltà a metabolizzare il glutine (proteina presente nel frumento, nel grano, ma anche in altri cereali comuni come l’orzo o la segale), ma alcune specifiche sostanze presenti solo nel frumento e nei derivati di questo.

 

Come possiamo sapere se i nostri disturbi, la nostra pancia sempre gonfia, il senso di pesantezza, gli episodi di diarrea, la comparsa di antiestetici eritemi cutanei, le caviglie gonfie, la debolezza o il prurito diffuso sono una conseguenza del consumo di questo cereale? Non è difficile, perché è chiaro che i sintomi di questa intolleranza si accentuano dopo il consumo di grano e derivati, soprattutto di quelli levitati come il pane, le torte, la pizza, ma naturalmente ci fanno male anche pasta, biscotti, impanature e via discorrendo. 

 

Per prima cosa, se ci viene il sospetto, possiamo fare la classica prova del nove: eliminare per qualche giorno qualunque tipo di derivato del frumento e vedere un po’ l’effetto che fa. Se ci accorgiamo di stare meglio, però, non prendiamo l’iniziativa di eliminare da soli ogni alimento che sia stato fatto a partire dalle dorate spighe, perché potremmo aver preso una cantonata. Andiamo, invece, dal nostro medico che ci prescriverà dei test diagnostici per escludere che sia coinvolto il sistema immunitario, e quindi che si tratti di un’allergia, e che ci dirà come procedere e se eliminare per un po’ il frumento dalla nostra alimentazione quotidiana.

 

Quali sono, quindi, i cibi da eliminare quando si abbia in mano la diagnosi di intolleranza al frumento? Ecco un elenco:

  • Pane, pasta, prodotti da forno (crackers, grissini, biscotti, pizze, torte) fatte con farine di grano
  • Fiocchi di cereali tra cui frumento (incluse barrette e muesli)
  • Germogli di grano
  • Pan grattato e quindi prodotti che contengano impanature o farciture con questo prodotto
  • Whiskey, vodka, gin, birre e liquori di frumento
  • Prodotti pronti come sughi e dadi da brodo che possono contenere tracce di frumento (è bene imparare a leggere con attenzione le etichette degli alimenti  confezionati)
  • Coni gelato
  • Farmaci tra i cui eccipienti ci siano le proteine del grano

 

Chi soffre di questa intolleranza, che è provocata dalla cattiva digestione delle proteine del frumento (ma solo di quelle di questo cereale!), può però tranquillamente consumare prodotti derivati da tutti gli altri cereali. Insomma, alla fine è un sacrificio che val la pena fare per stare meglio e ritrovare energia e benessere. 

 

Quali sono i cereali alternativi su cui puntare? Ebbene… tutti gli altri! Avena, riso, orzo, mais, ma anche il meno conosciuto ma gustoso miglio e i cosiddetti pseudo-cereali come quinoa, amaranto e grano saraceno. Occhio a segale, farro e kamut che sono molto simili al frumento.

 

Foto | via Pixabay.com 



A cura di Paola Perria, Giornalista pubblicista iscritta all'Albo dal 2009, Master I livello in Gender Equality-Strategie per l’equità di Genere con tesi sulla medicina di genere.
Profilo Linkedin di Paola Perria
 

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ATTENZIONE: le informazioni che ti propongo nei miei articoli, seppur visionate dal team di medici e giornalisti di ForumSalute, sono generali e come tali vanno considerate, non possono essere utilizzate a fini diagnostici o terapeutici. Il medico deve rimanere sempre la tua figura di riferimento.



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