Perimenopausa, definizione e sintomi

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Perimenopausa, definizione e sintomi

01-03-2014 - scritto da Cinzia Iannaccio

Cosa si intende per perimenopausa e quanto dura?

Perimenopausa, un lungo ciclo della vita delle donne

Perimenopausa, definizione e sintomi

Cos’è la perimenopausa? Che significato ha questa parola? In presenza di qualche sintomo particolare il nostro ginecologo può pronunciarla, ma non sempre ne comprendiamo il senso, confondendola con la premenopausa. In realtà riguarda un periodo ben più vasto e complesso, ovvero la transizione, il passaggio alla menopausa che può iniziare molti anni prima che si interrompa di fatto la capacità riproduttiva delle donne.

In media la menopausa arriva a 52 anni. Il periodo che va dai 42 ai 54 è noto come climaterio o perimenopausa (da greco: peri- intorno) e comprende la stessa premenopausa (con i suoi sintomi tipici, vampate, ciclo irregolare, ecc.), la menopausa (ovvero l’assenza di ciclo da almeno 12 mesi consecutivi) e la post menopausa iniziale.
La durata media della perimenopausa è di quattro anni, ma si tratta di statistiche: per alcune può durare pochi mesi, per altre anche un decennio. In questo contesto è difficile indicare dei sintomi specifici e validi per tutte le donne, ma possiamo comunque dire che nel corso della perimenopausa si può sviluppare la seguente sintomatologia:

 

 

  • Vampate di calore
  • Tensione mammaria
  • Peggioramento della sindrome premestruale
  • Calo della libido (desiderio sessuale)
  • Stanchezza
  • Ciclo mestruale irregolare
  • Secchezza vaginale, dolore durante i rapporti sessuali
  • Perdita di urina quando si tossisce o starnutisce
  • Urgenza urinaria
  • Sbalzi di umore tendenti al negativo
  • Disturbi del sonno


Di certo un’alterazione del ciclo mestruale in questo periodo è qualcosa di normale e le donne possono considerarla come tale ed affrontarle con superficialità: di base però queste possono essere causate da altre problematiche di salute, quindi è sempre meglio parlarne con il proprio ginecologo, soprattutto se il flusso mestruale è pesante e si accompagna a coaguli di sangue, ci sono perdite tra un ciclo e l’altro, o dopo i rapporti sessuali. Nulla di grave, raramente è cancro, ma non bisogna trascurare neppure squilibri ormonali, fibromi o problemi di coagulazione del sangue. Attenzione infine perché in questo periodo, o comunque fino a che non passano 12 mesi consecutivi di assenza di ciclo, la gravidanza non è escludibile: nonostante il calo della fertilità.

Foto: Flickr

 

 

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A cura di Cinzia Iannaccio, Giornalista professionista iscritta all'Albo dal 2007, blogger, specializzata nel settore della salute e del benessere.
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