Quando tradire fa bene (il tradimento come recupero di Sé)
Otto italiani su dieci non credono più alla fedeltà e solo il 33,1% delle donne è soddisfatto del proprio partner.
Quando la trasgressione sessuale, purché vissuta con gioia, può essere un toccasana per la salute
Un sondaggio realizzato dalla rivista cattolica “prospettive nel mondo” presso un centinaio di parroci che hanno assolto in confessione fedifraghi ed adultere, rivela che per un 18% di uomini che hanno confessato il proprio tradimento c’è un 31% di donne che sono state assolte per l’identico peccato.Può anche darsi che le donne si confessino di più, ma che dire allora del famoso rapporto Kinsey che tra gli anni 40 e 50 con grande scandalo dell’opinione pubblica catalogava come infedeli un terzo degli americani che oggi hanno una relazione extraconiugale almeno nel 70% dei casi?
Un recente sondaggio ha rivelato che otto italiani su dieci non credono più alla fedeltà e se a questo si aggiunge che solo il 33,1% delle donne è soddisfatto del proprio partner mentre ad essere contento “solo in parte” è il 58,1% si fa presto a fare due più due...
E’ inutile dire che ci sono tradimenti che fanno bene alle coppie perché risolvono problemi di desideri sessuali: lo sanno tutti.
Ma forse è altrettanto noto che secondo ben due ricerche, una americana, e l’altra tedesca, la trasgressione sessuale, purché vissuta con gioia, può essere un toccasana per la salute.
Con questa teoria Raffaele Morelli, medico- psichiatra, insieme agli psicologi che lavorano con lui ha presentato qualche tempo fa una ricerca sul tema: “Infedeltà. Quando tradire fa bene alla salute”.
Morelli ritiene che l’incidenza di malattie psicosomatiche su chi tradisce il proprio partner senza sensi di colpa è quasi nulla. Non solo: chi tradisce un compagno abituale non per vendetta ma per scelta, forse attraverso un processo lento e faticoso, lo fa perché sa di avere dentro qualcosa che il partner non lascia libero, qualcosa che viene spesso soffocato. Se la propria fantasia e il proprio mondo interiore non sono lasciati liberi, è sano trovare un canale per esprimerli.
Dott.ssa Marinella Cozzolino
Psicologa, Consulente e psicoterapeuta in Sessuologia
www.marinellacozzolino.it
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