RIABILITAZIONE VISIVA

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RIABILITAZIONE VISIVA

03-10-2011 - scritto da siravoduilio

RIABILITAZIONE VISIVA

La riabilitazione visiva è un campo dell'oftalmologia che si occupa del miglioramento del visus.



Ipovisione

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In linea di massima vengono trattati gli ipovedenti ossia coloro che hanno una visione inferiore ai tre decimi. Prevede varie figure professionali che, idealmente, devono lavorare in équipe: il medico oculista, l'ortottista, lo psicologo, ecc.
Innanzitutto occorre stabilire, mediante esami strumentali, il residuo perimetrico e l'acuità visiva del paziente. Le patologie oculari causa di ipovisione possono essere molte: il DISTACCO DI RETINA, il GLAUCOMA, la DEGENERAZIONE MACULARE
(AMD), la maculopatia miopica, l'edema maculare diabietico(RETINOPATIA DIABETICA,RETINOPATIA DIABETICA 2), il NISTAGMO,la RETINITE PIGMENTOSA e le patologie degenerative corneali(DISTROFIE CORNEALI), le DEGENERAZIONI TAPPETO RETINICHE e patologie degenerative a carattere ereditario.

La riabilitazione visiva si occupa di stimolare l'area retinica residua (quella ancora sana), ad esempio mediante l'impiego di impulsi luminosi; inoltre cerca di trovare ****** atti a migliorare l'autonomia dell'ipovedente. La riabilitazione prevede, tra l'altro, l'impiego di sistemi ingrandenti e di altri dispositivi: ha come obiettivo quello di consentire la lettura, la scrittura e, più in generale, una migliore qualità della vita del paziente ipovedente (tra cui l'utilizzo del computer). Si occupa, inoltre, della rieducazione ad attività visive che non si è più in grado di svolgere, di miglioramento dei movimenti oculari e della coordinazione oculo-manuale.

Classificazione dell'ipovisione

I soggetti che possono sottoporsi a riabilitazione possono essere ipovedenti gravi, medio-gravi o lievi. In sintesi la legge prevede la seguente distinzione:

  • Gli ipovedenti gravi sono:
a) coloro che hanno un residuo visivo non superiore a 1/10 in entrambi gli occhi o nell’occhio migliore, anche con eventuale correzione.
b) coloro il cui residuo perimetrico binoculare è inferiore al 30%.
  • Gli ipovedenti medio-gravi sono:
a) coloro che hanno un residuo visivo non superiore a 2/10 in entrambi gli occhi o nell’occhio migliore, anche con eventuale correzione.
b) coloro il cui residuo perimetrico binoculare è inferiore al 50%.
  • Gli ipovedenti lievi sono:
a) coloro che hanno un residuo visivo non superiore a 3/10 in entrambi gli occhi o nell’occhio migliore, anche con eventuale correzione.
b) coloro il cui residuo perimetrico binoculare è inferiore al 60%. Normativa italiana

La prima legge che ha introdotto in Italia il concetto di prevenzione della cecità e ha formalizzato la riabilitazione visiva degli ipovedenti è la n. 284 del 28 agosto 1997, che ha appunto istituito i Centri di Riabilitazione Visiva.

MICRPERIMETRIA PRL E VIRTUAL IPO ED IPOVISIONE

Quando lo scotoma è centrale, si perde la fisiologica fissazione da parte della regione della retina dotata di maggior sensibilità, la fovea. In maniera più o meno consapevole, il cervello cerca allora di utilizzare le aree retiniche adiacenti alla zona scotomatosa, ricorrendo alla cosiddetta fissazione eccentrica. La regione di retina utilizzata in maniera preferenziale per sostituire la fissazione foveale viene detta PRL (Preferred Retinal Locus).
Il programma riabilitativo prevede la possibilità di sottoporre i pazienti a sedute di biofeedback microperimetrico: la rieducazione mediante biofeedback si attua con una serie di sedute di esercizio in cui il paziente, guidato da uno stimolo visivo e sonoro, impara a riconoscere il proprio nuovo punto di fissazione retinica (PRL) a stabilizzarlo nel tempo con un successivo miglioramento della capacità di lettura e della sicurezza e velocità delle attività quotidiane.
La rieducazione mediante bio-feedback si attua con una serie di sedute di esercizio in cui il paziente, guidato da uno stimolo sonoro e visivo, impara a riconoscere e a sfruttare al massimo il proprio PRL (possono essere anche più di uno). Lo schema di training prevede solitamente da 5 a 10 sessioni, una a settimana, ciascuna di 10 minuti per occhio, quindi una pausa di circa tre mesi e poi altre cinque sessioni.
Categorie correlate:

Malattie, cure, ricerca medica




Un caro saluto
Prof.Duilio Siravo
siravo@supereva.it
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Cell.:3385710585
PROF.DOTT. DUILIO SIRAVO
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