Scarlattina: sintomi, prevenzione e cura nel bambino
Come riconoscere precocemente la scarlattina nel bambino e cosa fare
Quali segni dà la scarlattina?

Tale manifestazione è però spesso preceduta a 2-5 giorni dal contagio da febbre (che può arrivare anche a 40°), mal di testa, nausea e vomito, ghiandole del collo ingrossate. L’esantema in questa fase è ben evidente nella gola: la faringe è particolarmente rossa, infiammata e quindi dolente, anche alla deglutizione. La lingua si presenta bianca, come coperta da una patina, per poi divenire rossa scarlatta.
Nell’arco di poche ore o al massimo due giorni piccoli puntini rossi cominciano a manifestarsi in chiazze localizzate all’inguine, sotto le ascelle e sul collo, per poi arrivare rapidamente a tutto il corpo. Particolare l’esantema che si sviluppa sul viso: come una maschera rossa che lascia liberi naso, bocca e mento.
Al tatto, la sensazione è di ruvidità mentre a pressione si schiarisce. In pochi giorni la pelle si squama: è iniziata la fase di regressione della malattia. Di per se stessa la prima fase dura al massimo 6 giorni, mentre ne occorrono in media almeno 10 per veder tornare tutta la pelle normale dopo il fisiologico peeling.
La terapia antibiotica è la cura d’elezione, essendo la causa della scarlattina un batterio (streptococco) ed è anche necessaria: il bambino può rientrare a scuola solo dopo il secondo giorno dall’inizio di questo trattamento. Per il resto può bastare il comune antifebbrile. Non esiste un vaccino, per questo, l’unico modo per evitare il contagio è quello di prestare attenzione alla condivisione degli oggetti e al contatto con bimbi malati: buona norma è lavarsi spesso le mani!
Foto: Flickr
A cura di Cinzia Iannaccio, Giornalista professionista iscritta all'Albo dal 2007, blogger, specializzata nel settore della salute e del benessere.
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