Semeiotica

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Semeiotica

31-08-2011 - scritto da Prof.ssa Virginia A. Cirolla

Semeiotica

La semeiotica è una disciplina medica che raccoglie e studia i segni ed i sintomi delle malattie, e che consente pertanto di fare una prima valutazione clinica del paziente.

Di norma la visita medica prevede una intervista detta anàmnesi ed un esame obiettivo
L’ANAMNESI
L’anàmnesi consiste nella raccolta di informazioni di carattere generale quali l’età, la familiarità, le patologie pregresse (della mammella e non), la parità, la terapia farmacologica pregressa o in atto (soprattutto se ormonale), e di informazioni più specifiche riguardanti il disturbo che ha portato la (o il) paziente all’attenzione del medico.
Nel caso poi della patologia mammaria, i disturbi che conducono le pazienti alla visita medica sono sostanzialmente due: il dolore e la secrezione dal capezzolo.
IL DOLORE (MASTODINIA)
Il sintomo che principalmente allarma le pazienti è il dolore mammario, definito anche (per usare il corretto termine scentifico) mastodinìa. Le caratteristiche del dolore cambiano a seconda della causa che lo ha provocato.
Esiste un dolore (o tensione dolorosa) che possiamo definire “fisiololgico”, legato alle variazioni ormonali tipiche del ciclo femminile, che compare prevalentemente in fase premestruale. La ghiandola mammaria, infatti, è uno degli organi bersaglio degli ormoni femminili, e quindi risente dell’azione di questi ultimi, modificando il proprio volume e la propria densità a seconda della fase ormonale in atto.
Esiste poi il dolore mammario patologico, provocato normalmente da fenomeni di carattere infiammatorio; questo si accompagna spesso a segni superficiali di flogosi (quali l’arrossamento cutaneo), è normalmente monolaterale, costante, spesso ha carattere “pulsatorio e si associa alla febbre. Purtroppo difficilmente le lesioni neoplastiche generano dolore, e quindi spesso danno segno di se quando sono in uno stadio già avanzato.
LA SECREZIONE DAL CAPEZZOLO
Il secondo dei sintomi che portano le pazienti all’osservazione medica, è la secrezione dal capezzolo. Questa può essere mono o bilaterale, spontanea o provocata dalla spremitura del capezzolo stesso. Il secreto può essere ematico o non ematico. Una secrezione lattescente o sierosa che compaia spontaneamente in assenza di altri sintomi, di norma non deve destare preoccupazione. Si tenga presente che alcuni farmaci sono in grado di aumentare il tasso di prolattina nel sangue e di indurre quindi fenomeni di questo tipo. Al contrario la secrezione ematica deve essere sempre indagata.
L’ESAME OBIETTIVO
I momenti dell’esame obiettivo sono sostanzialmente due: l’ispezione e la palpazione.
L’ISPEZIONE
Con l’ispezione si cerca di individuare eventuali, anche piccole, alterazioni a carico della cute, del complesso areola capezzolo, della simmetria mammaria e dei tessuti sottocutanei. La paziente viene pertanto esaminata a torace scoperto, sotto una buona illuminazione ed in tre posizioni diverse: a busto eretto con le braccia lungo il corpo, con le braccia sollevate verso l’alto, e con le mani sui fianchi esercitando su questi una buona pressione in modo da reclutare i muscoli pettorali. Con l’ispezione il medico, ricerca alterazioni a carico del complesso areola-capezzolo (quali la retrazione del capezzolo, o lesioni di tipo eczematoso dell’areola) e della cute (quali retrazioni della cute, l’aspetto a “buccia d’arancia”, ulcerazioni etc.)
LA PALPAZIONE
La palpazione si esegue a paziente supina, posta con le braccia distese dietro la testa; va eseguita con le mani a piatto e facendo scorrere i polpastrelli sulla mammella, seguendo un andamento circolare e palpando tutti i quadranti. Successivamente la paziente viene posta in posizione seduta, e sostenendo la mammella con una mano con l’altra la si palpa andando dall’alto verso il basso. Si conclude la manovra spremendo delicatamente il capezzolo per verificare la la presenza di eventuali secrezioni. Obiettivo della palpazione è qualla di percepire addensamenti o lesioni di tipo nodulare.
L’AUTOESAME
I rudimenti di semeiotica fin qui esposti, sono sufficienti a qualsiasi donna per autoesaminarsi (cioè ad auto ispezionarsi e ad autopalparsi). Benchè non vi sia alcuna evidenza scentifica che dimostri una effettiva riduzione della mortalità per tumore della mammella, fra le donne che praticano l’autoesame rispetto a quelle che non lo praticano, l’autoesame viene tuttavia consigliato da tutti i senologi. E’ infatti opinione comune che un prematuro riscontro soggettivo di un segno o un sintomo, induca le donne a sottoporsi ad una visita specialistica, e ad avviarsi così ad un percorso diagnostico che spesso e volentieri consente di diagnosticare precocemente una neoplasia

IL DOLORE (MASTODINIA)

Il sintomo che principalmente allarma le pazienti è il dolore mammario, definito anche (per usare il corretto termine scentifico) mastodinìa. Le caratteristiche del dolore cambiano a seconda della causa che lo ha provocato.

Esiste un dolore (o tensione dolorosa) che possiamo definire “fisiololgico”, legato alle variazioni ormonali tipiche del ciclo femminile, che compare prevalentemente in fase premestruale. La ghiandola mammaria, infatti, è uno degli organi bersaglio degli ormoni femminili, e quindi risente dell’azione di questi ultimi, modificando il proprio volume e la propria densità a seconda della fase ormonale in atto.

Esiste poi il dolore mammario patologico, provocato normalmente da fenomeni di carattere infiammatorio; questo si accompagna spesso a segni superficiali di flogosi (quali l’arrossamento cutaneo), è normalmente monolaterale, costante, spesso ha carattere “pulsatorio e si associa alla febbre. Purtroppo difficilmente le lesioni neoplastiche generano dolore, e quindi spesso danno segno di se quando sono in uno stadio già avanzato.

LA SECREZIONE DAL CAPEZZOLO

Il secondo dei sintomi che portano le pazienti all’osservazione medica, è la secrezione dal capezzolo. Questa può essere mono o bilaterale, spontanea o provocata dalla spremitura del capezzolo stesso. Il secreto può essere ematico o non ematico. Una secrezione lattescente o sierosa che compaia spontaneamente in assenza di altri sintomi, di norma non deve destare preoccupazione. Si tenga presente che alcuni farmaci sono in grado di aumentare il tasso di prolattina nel sangue e di indurre quindi fenomeni di questo tipo. Al contrario la secrezione ematica deve essere sempre indagata.

L’ESAME OBIETTIVO

I momenti dell’esame obiettivo sono sostanzialmente due: l’ispezione e la palpazione.

L’ISPEZIONE

Con l’ispezione si cerca di individuare eventuali, anche piccole, alterazioni a carico della cute, del complesso areola capezzolo, della simmetria mammaria e dei tessuti sottocutanei. La paziente viene pertanto esaminata a torace scoperto, sotto una buona illuminazione ed in tre posizioni diverse: a busto eretto con le braccia lungo il corpo, con le braccia sollevate verso l’alto, e con le mani sui fianchi esercitando su questi una buona pressione in modo da reclutare i muscoli pettorali. Con l’ispezione il medico, ricerca alterazioni a carico del complesso areola-capezzolo (quali la retrazione del capezzolo, o lesioni di tipo eczematoso dell’areola) e della cute (quali retrazioni della cute, l’aspetto a “buccia d’arancia”, ulcerazioni etc.)

LA PALPAZIONE

La palpazione si esegue a paziente supina, posta con le braccia distese dietro la testa; va eseguita con le mani a piatto e facendo scorrere i polpastrelli sulla mammella, seguendo un andamento circolare e palpando tutti i quadranti. Successivamente la paziente viene posta in posizione seduta, e sostenendo la mammella con una mano con l’altra la si palpa andando dall’alto verso il basso. Si conclude la manovra spremendo delicatamente il capezzolo per verificare la la presenza di eventuali secrezioni. Obiettivo della palpazione è qualla di percepire addensamenti o lesioni di tipo nodulare.

L’AUTOESAME

I rudimenti di semeiotica fin qui esposti, sono sufficienti a qualsiasi donna per autoesaminarsi (cioè ad auto ispezionarsi e ad autopalparsi). Benchè non vi sia alcuna evidenza scentifica che dimostri una effettiva riduzione della mortalità per tumore della mammella, fra le donne che praticano l’autoesame rispetto a quelle che non lo praticano, l’autoesame viene tuttavia consigliato da tutti i senologi. E’ infatti opinione comune che un prematuro riscontro soggettivo di un segno o un sintomo, induca le donne a sottoporsi ad una visita specialistica, e ad avviarsi così ad un percorso diagnostico che spesso e volentieri consente di diagnosticare precocemente una neoplasia.



Studio Medico Cirolla
Categorie correlate:

Salute donna




Prof.ssa Virginia A.Cirolla
MD,PhD in Experimental And Clinical Research Methodology in Oncology Department of Medical and Surgical Sciences and Translational Medicine "Sapienza" University of Rome
National President A.I.S.M.O. ONLUS
www.studiomedicocirolla.it
www.aismo.it

Profilo del medico - Prof.ssa Virginia A. Cirolla

Nome:
Virginia Angela Cirolla
Comune:
ROMA
Telefono:
0645477448 3396769115, 3930944388, 3335230409
Azienda:
A.I.S.M.O. ONLUS
Professione:
Ricercatore
Posizione:
PRESIDENTE NAZIONALE
Occupazione:
MEDICO CHIRURGO SENOLOGO/TITOLARE CENTRO DI FORMAZIONE ANFOS/DIRETTORE SANITARIO A.I.S.M.O. ONLUS
Specializzazione:
Oncologia Medica, Medicina alternativa, Chirurgia generale, Perf in Ecografia, Senologia, Master Format. ANFOS, Master Agopuntura, Dottorato Ricerca Oncologica
Contatti/Profili social:
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