Siamo tutti più depressi?

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Siamo tutti più depressi?

16-02-2010 - scritto da Viviana Vischi

La depressione colpisce un italiano su tre e bisogna intervenire in tempo. Spesso però sono i medicinali a peggiorare la situazione…

Considerazioni sulla depressione

11/06/2007 - E’ considerata il male del secolo. Colpisce soprattutto le donne e, secondo le previsioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, nel 2020 rappresenterà la seconda patologia invalidante dopo le malattie cardiovascolari. Il quadro emerso dal 33° Congresso nazionale dei farmacologi parla di cifre allarmanti: oggi soffre di depressione un italiano su tre e almeno altrettanti sono i malati che non sanno di esserlo.
La depressione non è solo uno stato di malinconia noto fin dall’antichità, che rende incapaci di affrontare i rapporti sociali e le più piccole difficoltà della vita quotidiana. E’ una malattia che colpisce il cervello: nei pazienti si rileva una riduzione del 20% dell’ippocampo, l’area responsabile del controllo delle emozioni, della memoria e delle risposte dell’organismo allo stress. Per restituire all’ippocampo le sue dimensioni originarie si utilizzano la psicoterapia e gli antidepressivi. Ma bisogna intervenire in tempo, altrimenti la malattia può indurre delle modificazioni morfologiche difficili da far tornare indietro anche con l’uso dei più efficaci medicinali.
Una delle più recenti conquiste della scienza riguarda un farmaco a base di venlafaxina, da anni in commercio in Italia, che ha dimostrato di poter azzerare i sintomi; la vera novità è che con una terapia lunga si evitano le ricadute. Secondo molti psichiatri, infatti, la malattia non deve essere trattata solo nella fase acuta ma, nella metà dei casi di depressione grave, la prescrizione dei farmaci deve andare avanti per lunghi periodi, anche per anni.
<>. Un richiamo lecito; tuttavia altrettanto lecita è la domanda: <>. <>, questa è la frase che si sente più spesso di fronte ai segnali più disparati. E così gli antidepressivi, o “pillole della felicità” per dirla all’anglosassone, stanno diventando roba da tutti i giorni. E’ vero, la depressione è difficile da diagnosticare. Tuttavia, per non cadere in errore, i medici dovrebbero seguire criteri oggettivi che prevedono sintomi concomitanti e in numero elevato. Solo allora dovrebbero prescrivere gli psicofarmaci, per evitare che i problemi possano diventare più gravi. Proprio a causa delle medicine.
Soluzioni efficaci per le forme più lievi di depressione – e qui parliamo di piccole crisi di malumore, senso di irritabilità e svogliatezza – possono arrivare direttamente dalla natura: grazie all’aiuto di un bravo naturopata potremmo provare gli oli essenziali e i fiori di bach più giusti per riequilibrare l’umore. E poi, perché non attivare la serotonina del nostro organismo con 20 minuti di corsa leggera al giorno o con una bella colazione a base di frutta, caffè, cereali, ma anche ricotta, uova o prosciutto? Aspettare che il malumore passi da solo è inutile: per ritrovare il sorriso ci si può concentrare su un nuovo progetto o inventare un piacevole diversivo, magari un corso di danza o di cucina. In molti casi scelte come queste aiutano a guarire o a ridurre i farmaci.


A cura di Viviana Vischi, Giornalista professionista iscritta all'Albo dal 2002, Direttore Responsabile di diverse testate giornalistiche digitali in campo medico-scientifico.
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ATTENZIONE: le informazioni che ti propongo nei miei articoli, seppur visionate dal team di medici e giornalisti di ForumSalute, sono generali e come tali vanno considerate, non possono essere utilizzate a fini diagnostici o terapeutici. Il medico deve rimanere sempre la tua figura di riferimento.



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