Sindrome da disagio lavorativo e mobbing
Speciale a cura del Dr. Aurigemma
La sindrome da disagio lavorativo o addirittura da mobbing si sta diffondendo molto in questi ultimi anni.
DESCRIZIONEIl termine viene dall’ inglese “to mob”, cioè assalire, aggredire. Il fenomeno in realtà è noto da tempo e ora è stato identificato e studiato scientificamente, si tratta di molestie, persecuzioni, violenze psicologiche sistematiche di uno o più colleghi (detti “mobber”) verso un loro collega e in questo caso si parla di mobbing orizzontale, oppure del capo verso un collaboratore e si parla di mobbing verticale o bossing. Per essere definito mobbing deve durare almeno 6 mesi ed essere sistematico, con episodi frequenti almeno una volta alla settimana e con conseguenze psicofisiche riscontrabili, altrimenti se dà comunque problemi soggettivi è detto disagio lavorativo. Oggi si verifica anche il cosidetto mobbing strategico o organizzativo, cioè usato delle aziende per allontanare lavoratori in eccedenza o personale che crea problemi per vari motivi, inducendoli al licenziamento, alla malattia, all’isolamento. Le forme che il mobbing assume sono diverse: si va dal demansionamento, con affidamento di mansioni inferiori a quelle stabilite, alla dequalificazione, cioè con compiti che degradano la professionalità del lavoratore interessato, fino all’isolamento vero e proprio in locali appositi, con compiti minimi o nulli o con l’uso di scadenze continuamente rimandate. In altri casi si ricorre ad attacchi diretti o indiretti alla reputazione, ecc.
SINTOMATOLOGIA
Si manifesta in genere con sintomatologie ansioso -depressive e disturbi dell’adattamento o psicosomatici, (insonnia, colite, debolezza, disturbi fisici, ecc.),ecc. Altri casi sono più gravi fino al disturbo post -traumatico da stress.
Naturalmente questo ha anche gravi conseguenze sociali ed economiche sulla collettività oltre che sulla persona che lo subisce e sulla famiglia, costrette spesso a perdere un’entrata economica e aver bisogno di cure mediche e/o psicologiche e spesso di assistenza legale.
CAUSE
Tra le cause vi sono fattori sociali ed economici generali, che determinano un clima di timore a perdere il posto di lavoro e a non trovarlo facilmente e predisposizioni individuali da accertare o traumi precedentemente subiti.
CURE
La persona ha spesso bisono di parlarne con uno psicologo esperto per orientarsi sul percorso da seguire, avere sostegno psicologico e riabilitazione al lavoro per capacità che a volte sente venire meno.
In casi gravi cio' va integrato con la terapia farmacologica o va intrapresa una psicoterapia.
COSE DA FARE / DA NON FARE
Non andrebbero prese decisioni veloci sotto presione o col dubbio o la paura, ma acquisendo prima adeguate informazioni presso esperti sia di carattere sindacale e legale che di carattere medico e psicologico.
Esistono poi associazioni in ogni regione che forniscono aiuto.
ESAMI
Esistono diversi test e batterie di test che possono aiutare nella diagnosi a stabilire un nesso causale tra sindrome e problemi di lavoro.
Dr. Ciro Aurigemma
Psicologo
www.psicologociroaurigemma.it