Stomaco: affrontare bruciore e reflusso

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Stomaco: affrontare bruciore e reflusso

01-09-2011 - scritto da Viviana Vischi

Non sempre il reflusso gastroesofageo e’ una malattia: puo’ trattarsi di un fenomeno passeggero non difficile da affrontare.

Cambio di alimentazione e rimedi “meccanici” come gli alginati contro il reflusso.

Stomaco: affrontare bruciore e  reflusso

Un pizzicorio alla gola, un po’ di tosse secca e infine il mal di gola, con dolori diffusi fino alla faringe e muco: il reflusso gastroesofageo per molti può manifestarsi così ed è dunque facile, in questi casi, confondere i sintomi con quelli di un malanno di stagione e rivolgersi all’otorinolaringoiatra prima di capire la vera natura del problema.

Il reflusso gastroesofageo è invece un disturbo di competenza del gastroenterologo, cioè dello specialista che si occupa delle malattie del tratto gastrointestinale. L’esame ideale per diagnosticarla è la gastroscopia: è molto fastidiosa, ma permette di avere un quadro chiaro della situazione (eventualmente si può fare anche in sedazione profonda).

Per reflusso si intende la risalita dei succhi gastrici dallo stomaco lungo l’esofago; questo accade perché la valvola che li separa non funziona bene, cioè si apre quando non dovrebbe, e quindi parte del cibo ingerito torna indietro con conseguenti irritazioni, bruciore e talvolta rigurgito acido. Un’altra causa del reflusso può essere la presenza di ernia iatale, ovvero il passaggio attraverso il diaframma di una piccola parte dello stomaco. La caratteristica dei disturbi legati al reflusso è che si accentuano durante le ore notturne, quando chi ne soffre è coricato.

Chiunque può essere colpito da episodi di reflusso: adulti, anziani, bambini, neonati e donne in dolce attesa.

Quando la loro frequenza è elevata si tratta di una vera e propria malattia, che per la medicina tradizionale va trattata con farmaci inibitori della pompa protonica o nei casi estremi con un intervento chirurgico (eventualmente con impianto di un collarino magnetico che sembra funzionare molto bene).

Quando invece gli episodi sono isolati può trattarsi di fenomeni passeggeri, e per stare meglio generalmente basta prestare più attenzione alla dieta e allo stile di vita. Al reflusso possono infatti contribuire l’obesità, il fumo, l’alcool, i pasti abbondanti, i cibi grassi, alimenti come caffè, tè, menta e cioccolato (che riducono la pressione della valvola tra stomaco ed esofago) e l’utilizzo eccessivo di farmaci antinfiammatori della classe dei FANS.

Nei casi di reflusso di entità non grave possono essere utili alcuni rimedi antireflusso come gli antiacidi (più indicati, in realtà, per la cattiva digestione) e gli alginati ad azione rapida.

I dispositivi medici che hanno come principio attivo naturale l’alginato associato al sodio bicarbonato bloccano il reflusso in modo meccanico (quindi non vengono assorbiti dall’organismo), agendo come una barriera. A contatto con l’acido gastrico l’alginato forma un gel, mentre il bicarbonato libera molecole di anidride carbonica. Quest’ultima rimane intrappolata nel gel e gli conferisce una consistenza tale che esso possa galleggiare sul contenuto dello stomaco, impedendo la risalita di materiale acido nell’esofago.

In tutti i casi di reflusso, al paziente si consiglia infine di fare pasti piccoli e frequenti e di non coricarsi nelle prime 2-3 ore dopo aver mangiato.



A cura di Viviana Vischi, Giornalista professionista iscritta all'Albo dal 2002, Direttore Responsabile di diverse testate giornalistiche digitali in campo medico-scientifico.
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ATTENZIONE: le informazioni che ti propongo nei miei articoli, seppur visionate dal team di medici e giornalisti di ForumSalute, sono generali e come tali vanno considerate, non possono essere utilizzate a fini diagnostici o terapeutici. Il medico deve rimanere sempre la tua figura di riferimento.



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