Temperature record in arrivo: come comportarsi?
Le persone a rischio, le iniziative delle istituzioni e le regole d’oro per affrontare l’ondata di calore
Consigli utili contro il grande caldo in arrivo
04/06/2007 - I meteorologi ne sono certi: sarà un’estate torrida, se possibile ancora peggio di quella record del 2003, soprattutto il mese di giugno. Come fare a proteggersi dalle alte temperature e dall’afa, a maggior ragione se si resta in città? Ma soprattutto, quali sono i rischi per la salute dovuti al caldo eccessivo, e chi deve preoccuparsi di più?Il caldo causa problemi nel momento in cui altera il sistema di regolazione della temperatura corporea. Normalmente, il corpo si raffredda sudando, ma in certe condizioni ambientali questo meccanismo non è sufficiente. Se, ad esempio, il tasso di umidità è molto elevato, il sudore evapora lentamente, quindi il corpo non si raffredda in maniera efficiente e la temperatura può aumentare, fino a danneggiare gli organi vitali dell’organismo. A rischiare di più quando si verifica un’ondata di calore sono i bambini e gli anziani. Ma non se la passano bene nemmeno le persone con problemi cardiovascolari o respiratori, in condizioni di febbre, obesità, abuso di droghe e alcool.
Gli effetti del caldo sulla salute possono essere cefalea, stanchezza, crampi, svenimenti improvvisi, congestione e disidratazione. Sintomi di maggiore gravità sono invece lo stress da calore e, soprattutto, il colpo di calore: avviene quando la fisiologica capacità di termoregolazione è compromessa e la temperatura corporea raggiunge valori intorno ai 40°C. Si manifesta con iperventilazione, insufficienza renale, aritmie cardiache e richiede l’immediato ricovero in ospedale.
Le iniziative assunte dalle istituzioni per affrontare l’eccesso di calore in arrivo sono molte. Innanzitutto, in collaborazione con la Protezione Civile, è operativo un sistema di allarme in grado di dichiarare quotidianamente per ciascuna delle 17 grandi città dove è operativo la previsione alle successive 72 ore del livello di rischio (clicca qui). In secondo luogo, Il Ministero della Salute ha attivato un call center: tutti i giorni, fino al 31 agosto, dalle 8.00 alle 20.00 basterà comporre da telefono fisso il numero 1500 per avere consigli su come difendersi dai rischi del caldo, i numeri dei servizi socio-sanitari attivati sul territorio e le segnalazioni delle ondate di calore. Infine, in molti Comuni sono state approntate le Anagrafi della Fragilità, riservate ai medici di famiglia e agli operatori dei servizi sociali per permettere una pronta identificazione dei soggetti veramente a rischio (quel 10-20% di anziani che soffrono di patologie croniche o sono in condizioni socio-economiche precarie).
In generale, possiamo riassumere così le regole per affrontare al meglio le ondate di calore:
• evitare l’esposizione all’aria aperta nelle ore più calde
• bere almeno due litri di acqua al giorno e mangiare molta frutta fresca; evitare le bevande gassate o troppo fredde, gli alcolici e il caffé che, aumentando la sudorazione e la sensazione di calore, contribuiscono ad aggravare la disidratazione
• mangiare leggero, con pasti piccoli e frequenti (meglio il pesce della carne), e conservare correttamente gli alimenti deperibili
• indossare vestiti leggeri, chiari e in tessuti naturali e proteggersi dai raggi solari (con cappelli, occhiali e creme solari)
• migliorare il clima dell’ambiente domestico e di lavoro tenendo chiuse le finestre durante il giorno o con tende, persiane, veneziane e condizionatori d’aria; evitare i ventilatori quando la temperatura interna supera i 32°C: non sono efficaci per combattere gli effetti del caldo e possono avere effetti negativi aumentando la disidratazione.
A cura di Viviana Vischi, Giornalista professionista iscritta all'Albo dal 2002, Direttore Responsabile di diverse testate giornalistiche digitali in campo medico-scientifico.
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ATTENZIONE: le informazioni che ti propongo nei miei articoli, seppur visionate dal team di medici e giornalisti di ForumSalute, sono generali e come tali vanno considerate, non possono essere utilizzate a fini diagnostici o terapeutici. Il medico deve rimanere sempre la tua figura di riferimento.