TICS OCULARI

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TICS OCULARI

19-03-2012 - scritto da siravoduilio

Se si riesce a controllarli possono scaturire contrazioni violente come reazione al tentativo di contenimento del tic.

In campo medico-scientifico, con la denominazione Tic si intendono tutti quei movimenti stereotipati, senza uno scopo preciso, che l’individuo compie senza averne il controllo.



Il tic è un'anomalia rientrante nella casistica dei disordini del movimento.
Esempi comuni di tic sono gli ammiccamenti, schiarimento della gola e annusamento. Molto più rara invece è la sindrome di Gilles de la Tourette, dove si riscontra la presenza congiunta di molteplici tic, rientranti nelle varie categorie di seguito descritte, che rendono più gravosa tale anomalia.

Tipologia

I Tic possono essere di vari tipi:

 

  • Tic motori (i più comuni, di carattere improvviso e breve. Oltre a quelli riferiti in precedenza si ricordano le varie mioclonie.)
  • Tic vocali (l'emissione di suoni non voluti. Comprende grugniti, parole dette senza intenzione, ecc.)
  • Tic comportamentali (ecolalia, coprolalia, ecc.)

Oltre a quelle principali esistono altre tipologie:

 

 

  • Tic distonico (un susseguirsi di movimenti coordinati con un fine inesistente ma presunto, es. saltare )
  • Tic sensitivo (quando esso è scatenato da una stimolazione esterna, soventemente riscontrato nelle persone affette da sindrome di Tourette)
  • Tic transitorio (riscontrabile in età infantile)

Eziologia

La causa che porta a tale movimento incontrollato rimane tutt’ora sconosciuta, anche se in taluni casi la scienza si è maggiormente orientata verso le implicazioni di carattere neurologico, principalmente riferite ai gangli della base.
Questi sintomi possono inoltre presentarsi come segnalazione di un disagio interiore, riconducibile a difficoltà familiari, sociali, professionali o scolastiche; talvolta celano un'aggressività repressa, mentre solitamente possono aggravarsi
in una condizione di stress, di affaticamento, di forte emozione e di ansietà.

Disturbi da Tic si suddividono in due principali tipologie:
1. tic transitori: si verificano in diversi bambini con un picco d’età compreso tra i 5 e i 9 anni; in ordine di frequenza le parti del corpo più interessate sono gli occhi, il volto, il collo, le spalle e le braccia.
2. tic cronici: durano più di un anno e possono essere accompagnati da nuovi tic, l’età di insorgenza è compresa tra i 5 e i 9 anni con un picco d’incidenza attorno ai 7 anni; i maschi ne sono affetti con frequenza 3 volte maggiore rispetto alle femmine.
I bambini affetti da tic cronici possono presentare balbuzie, deficit di attenzione, disturbi nell’apprendimento, difficoltà di concentrazione.
I soggetti affetti da questo disturbo, possono avere, infatti, seri problemi nell’ambiente scolastico e lavorativo e possono compromettere non solo le prestazioni e il rendimento, ma condizionare anche, le scelte per il futuro.
Spesso emergono difficoltà di socializzazione, ritiro sociale, umore depresso, soprattutto nella fase adolescenziale, fase in cui l’incontro ed il confronto con il gruppo dei pari è fondamentale per la definizione della propria identità e personalità.
Ai tic, infatti, si accompagnano spesso sentimenti di vergogna, di frustrazione in seguito al rifiuto degli altri o all’ansia per il timore di insorgenza della manifestazione in pubblico.
E’ importante sottolineare che il bambino comunica il suo disagio agendolo nelle sue varie forme. Come tutti i rituali, i tic possono apparire e scomparire in differenti situazioni ed in modo automatico ed involontario. E’ importante per i genitori avvalersi della consulenza di uno psicologo, in quanto dei colloqui di informazione e valutazione, ed un intervento psicoeducativo permettono di riconoscere e comprendere il disturbo ed il disagio vissuto dal bambino, e di gestire la situazione con tranquillità.

E’ stata ipotizzata l’esistenza di un fattore genetico responsabile di una predisposizione all’incidenza del disturbo. Le indagini effettuate in questo senso, non hanno ancora fornito risultati definitivi. In termini neurochimici, si ritiene che il sistema nurotrasmettitoriale coinvolto sia quello dapaminergico. Con riferimento a tali aspetti, un ruolo determinante sembra svolto dai nuclei di base, i quali sono particolarmente ricchi di neuroni dopaminergici, implicati in diverse funzioni motorie. In particolare è stato riscontrato in soggetti affetti da DT una disfunzione a livello del nucleo striato.
Fattori emotivi quali ansia, disagio, insicurezza in passato erano ritenuti i responsabili di tale disagio, attualmente però vengono considerati sintomi associati, capaci di incidere sull’espressività dei tic, ma non di determinare la loro insorgenza.
Il disturbo insorge intorno ai 7 anni. Inizialmente i Tic sono di tipo motorio semplice, localizzati più frequentemente agli occhi e alla faccia…nel corso del tempo possono estendersi al tronco e agli arti, diventando più complessi ed associandosi eventualmente a tic vocali. Un carattere inizialmente sottolineato da Tourette e successivamente da altri autori, è la suggestionabilità. Il soggetto presenta una spiccata tendenza a ripetere gesti osservati, suoni uditi da altri, o emessi da lui stesso.
L’andamento della sintomatologia ticcosa è fluttuante con periodi di sensibile attenuazione, cui seguono periodi di esacerbazione in relazione, soprattutto, a stati di ansia e di tensione.Il quadro è frequentemente caratterizzato da disturbi associati di carattere emotivo. Oltre ad un senso di disagio, strettamente connesso alla manifestazione ticcosa, sono spesso frequenti Disturbi D’ansia.
Per quanto riguarda il trattamento, quello farmacologico è riservato alle forme più gravi, ed in considerazione della natura dei farmaci, necessariamente limitato nel tempo. Nelle forme lievi può essere utile l’uso di una benzodiazepina.

Per definizione, le forme transitorie presentano un’evoluzione spontaneamente benigna, le forme croniche invece, prevedono due possibilità evolutive, che non sono in relazione con la gravità della sintomatologia: in alcuni casi il disturbo può scomparire nell’adolescenza, nella maggioranza dei casi, i tic persistono nell’età adulta, anche se la sintomatologia tende ad attenuarsi.

Tic facciale

I tic facciali sono ripetuti spasmi, che spesso coinvolgono gli occhi e i muscoli del viso.
CAUSE: I tic spesso si verificano nei bambini, ma possono durare anche in etA' adulta. Si verificano tre-quattro volte piU' spesso nei ragazzi che nelle ragazze e accadono all’incirca su un quarto di tutti i bambini del mondo. La causa precisa non E' nota, ma lo stress sembra aggravare i tic. Tic di breve durata, considerati disturbi transitori, sono comuni durante l’infanzia. Alcuni farmaci, come il metilfenidato (usato per curare l’iperattivitA' nei bambini), si pensava potessero aggravare i sintomi nei bambini giA' affetti da tic. Tuttavia, studi recenti non supportano questa idea, e suggeriscono che questi farmaci possono essere usati anche per bambini con problemi di deficit di attenzione (che spesso si verifica insieme al tic).
Esiste anche la possibilitA' che la condizione diventi cronica. Essa puO' durare per anni, ma si tratta di una forma molto rara rispetto al solito. La sindrome di Gilles de la Tourette E' una condizione diversa che ha come principale sintomo proprio il tic.


SINTOMI: I principali sono:

 

 

  • Ripetuti spasmi muscolare incontrollati, come ad esempio apertura e chiusura dell’occhio, movimenti involontari della bocca, arricciamento del naso o strabismo;
  • Ripetizione dello schiarimento della gola o rumori simili al grugnito.

DIAGNOSI: Il medico di solito prescrive un esame fisico. Non sono necessarie ulteriori prove speciali. In rari casi un elettroencefalogramma puO' essere fatto per escludere le convulsioni.


TERAPIA: I tic transitori dell’infanzia non sono curati. Richiamare l’attenzione del bambino sul suo tic puO' rendere peggiore i sintomi e li fa continuare per piU' tempo. Un ambiente non stressante puO' ridurre la frequenza dei tic nervosi, e li aiutano ad andarsene al piU' presto. Alcuni farmaci aiutano a tenerli sotto controllo, come il risperdal (risperidone).
PROGNOSI: Casi transitori dell’infanzia dovrebbero guarire da soli nell’arco di tre mesi. Tic cronici possono continuare per un periodo di tempo piU' lungo. Nella maggior parte dei casi, non vi sono complicazioni.
Contattare un medico se i tic:

 

 

  • Influenzano molti altri gruppi muscolari;
  • Sono persistenti;
  • Sono gravi.

PREVENZIONE: Molti casi non possono essere evitati. Ridurre lo stress puO' essere utile. A volte la consulenza puO' aiutare il bambino ad imparare a far fronte allo stress.

 



Un caro saluto
Prof.Duilio Siravo
siravo@supereva.it
http://drsiravoduilio.beepworld.it
Cell.:3385710585
PROF.DOTT. DUILIO SIRAVO
http://drsiravoduilio.beepworld.it



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