Tutto sulla Tubercolosi

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Tutto sulla Tubercolosi

27-07-2011 - scritto da barbaracolacchia

Tutto sulla Tubercolosi

La tubercolosi (TB) rappresenta, oggi, una delle tre malattie infettive più rilevanti a livello mondiale insieme alla sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS) ed alla malaria.

La tubercolosi è un'infezione batterica causata dal Mycobacterium tubercolosis, meglio noto come bacillo di Koch (dal nome del batteriologo tedesco Robert Koch, che lo scoprì nel 1882), in grado di diffondersi con un'azione sui tessuti di molti organi, a partire dai polmoni, i più colpiti, per arrivare a diffondersi spesso in tutto il corpo attraverso il sangue.


Al momento attuale circa un terzo della popolazione mondiale (1.7 miliardi di persone) è infettato dal bacillo della TB (Mycobacterium tuberculosis o MTB), ma solo un decimo di essa sviluppa la patologia.

Le stime più recenti fornite dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), riportano che ogni anno nel mondo si verificano circa otto-nove milioni di nuovi casi e tre milioni di decessi per tubercolosi, in maggior parte concentrati nei paesi in via di sviluppo. Le popolazioni di questi paesi sono più suscettibili a sviluppare la patologia tubercolare per le inadeguate condizioni ambientali, igieniche e sociali.

Nei paesi industrializzati la tubercolosi ha raggiunto valori minimi d’incidenza agli inizi degli anni ottanta per l’introduzione di misure di profilassi, farmaci e terapie efficaci. Tuttavia, dalla metà degli anni ottanta, è stato osservato un preoccupante incremento dei casi di tubercolosi anche nei paesi occidentali. La causa di questo fenomeno è da ricercarsi in diversi fattori, tra questi la pandemia dell’infezione da HIV che ha innalzato di molto il tasso d’incidenza della TB.

Un altro importante fattore di rischio è rappresentato dalla diffusione di ceppi farmaco-resistenti che ostacola l'eradicazione della patologia tubercolare attraverso i consueti trattamenti. Secondo l’ultimo rapporto mondiale dell’OMS, l’Europa presenta zone con i più alti tassi di TBC farmaco-resistente al mondo, con ben 8 paesi fra i primi 10 che sono stati trovati al momento dell’indagine (1999-2002) con una prevalenza di TBC multi-resistente (cioe’ resistente ai due farmaci antitubercolari piu’ efficaci) superiore al 10 per cento: Uzbekistan, Kazakhstan, Lituania, Estonia, Federazione Russa, Israele, Lettonia, Turkmenistan. La farmaco-resistenza può essere primaria o acquisita. La resistenza primaria è riferita a ceppi batterici che non sono mai stati a contatto con farmaci antitubercolari. La resistenza acquisita, invece, è la resistenza ad uno o più farmaci antitubercolari, che si sviluppa durante o dopo il trattamento farmacologico, essendo associata ad errori di prescrizione, oppure a scarsa adesione del paziente alla terapia che è, spesso, di lunga durata.

La farmacoresistenza diffusa nell’Europa dell’Est rappresenta una grande sfida per il controllo della TBC, come si puo’ capire guardando allo scarso successo nel trattamento, ed un ostacolo importante al raggiungimento degli obiettivi di controllo della TB. Ad aggravare ulteriormente la situazione, c’e’ il fatto che spesso i malati di TBC multi-resistente sono curati al di fuori di un adeguato sistema sanitario di controllo e, di conseguenza, trattati in base alla disponibilità del momento dei farmaci e della loro capacita’ di acquistarli, con il rischio di trattamento insufficiente ed di aggravamento della farmacoresistenza.

Fino alla fine degli anni settanta si pensava che la TB sarebbe stata ben presto debellata almeno nei paesi industrializzati, ma questa speranza è venuta meno proprio negli ultimi 10-15 anni del secondo millennio. Infatti dopo un significativo calo nel numero dei nuovi casi registrato, la TB è ripresa pian piano ad aumentare fino a raggiungere , in alcuni Paesi Europei, un nuovo massimo.
In Italia, nel 1996 sono stati notificati 5500 (ho tolto circa perché la cifra è precisa) casi, ed oggi ci si attesta attorno ai 4200-4700 casi per anno. Nel 2002 (ultimo anno per il quale sono disponibili i dati definitivi sulle notifiche di TBC a livello nazionale) l’incidenza dei casi notificati era stata pari a 7,3/100.000 abitanti.
Pertanto, il nostro paese ha continuato ad essere un paese a bassa prevalenza della TB, ma ciò nonostante questa malattia rappresenta ancora un rilevante problema di sanità pubblica.
Mentre, infatti, la situazione epidemiologica italiana tende ad avvicinarsi a quella di altri Paesi dell’Europa Occidentale in cui la maggioranza dei casi incidenti di TB è ormai appannaggio di cittadini nati altrove, è pur vero che il trend secolare di progressiva diminuzione dell’ incidenza si è arrestato in Italia alla fine degli anni ’80; da allora l’incidenza di TB si mantiene stabile, mentre in altri paesi industrializzati il trend, in seguito ai programmi di controllo attuati negli ultimi 15 anni, è di nuovo in diminuzione.
In Italia al momento la percentuale dei casi di TB associati ad AIDS è compresa tra il 17 e il 30 %. In questo contesto, la TB in pazienti HIV+ è anche associata ad un forte incremento della replicazione virale e rappresenta un grave fattore prognostico di progressione verso l'AIDS. Per cui, i due problemi già importanti in tutto il mondo, in Italia assumono un significato di gravità benché le ricerche sul micobatterio e sulla malattia tubercolare oggi sono ragionevolmente consistenti nel nostro paese.

Anche in conseguenza delle ricerche condotte fra il 1996 ed il 2000 dentro il Progetto Nazionale Tubercolosi dell’ISS, oggi l’Italia contribuisce assai significativamente sia alla sorveglianza della TB, sia a ricerche avanzate in chemioterapia e nuovi vaccini, e, last but not least, alle azioni concrete dell’OMS per il contrasto della malattia nei Paesi in via di sviluppo.

Infatti gli studi effettuati in molti laboratori di ricerca hanno fatto emergere nuovi dati sulla patogenesi dell’infezione tubercolare, sui fini meccanismi con cui M.tuberculosis evade la risposta immunitaria e stabilisce l’infezione latente, sulla diagnosi dell’infezione latente, sui metodi molecolari per la ricerca di M.tuberculosis e su nuovi vaccini antitubercolari.

Quello che adesso ci attende è forse la fase più difficile: mantenere elevato il livello di attenzione e sorveglianza della sanità pubblica, qualificare sempre più le nostre ricerche in un settore internazionale assai competitivo, continuando ad esercitare una funzione di promozione scientifica per ricerche di nuovi strumenti diagnostici, di prevenzione e cura, nonché traslare tutti i frutti di queste nuove conoscenze in strumenti utili alla Sanità italiana ed internazionale (per il controllo di quella che continua ad essere in tutto il mondo una seria minaccia alla salute dei popoli).

Approfondisci il test cutaneo alla tubercolina.

A cura di:
Alessandra D’Alessandri - Biologa
Barbara Colacchia - Medico Chirurgo, Ricercatrice, Infettivologa
Categorie correlate:

Malattie, cure, ricerca medica


Profilo del medico - barbaracolacchia

Nome:
BARBARA COLACCHIA
Comune:
Balduina-Monteverde
Professione:
Ricercatore
Specializzazione:
Infettivologia, Chirurgia Generale, MALATTIE INFETTIVE
Contatti/Profili social:


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