Unghia del piede incarnita: cosa fare?

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Unghia del piede incarnita: cosa fare?

16-04-2018 - scritto da Paola Perria

Il termine medico è onicocriptosi, più comunemente nota come unghia incarnita: ecco sintomi, cure e prevenzione.

Dolorosa e invalidante, l’unghia del piede incarnita è spesso causata da una pedicure errata.

 

L’onicocriptosi, più comunemente nota come unghia incarnita, è un problema più diffuso di quanto si pensi, che può capitare a tutti e che in genere si verifica a carico dell’alluce, quando il bordo dell’unghia ferisce la pelle del margine del dito provocando una lesione che si infetta. Dolore a parte, avere un’unghia del piede incarnita è piuttosto fastidioso: si cammina con difficoltà, indossare calzature chiuse può esacerbare il problema e persino ritardare la guarigione, e non è raro il caso di chi si trascini un’onicocriptosi per mesi, se non anni, prima di trovare la soluzione, spesso consistente in un intervento di rimozione dell’unghia stessa.

 

Ma vediamo, innanzitutto, con quali sintomi si manifesta l’onicocriptosi del piede:

  • Il margine dell’unghia appare gonfio, caldo e arrossato (sintomo di infiammazione)
  • La zona in cui si verifica la ferita appare più dura al tatto
  • La lesione è simile ad una ulcerazione, provoca un forte dolore e produce sangue e pus
  • Camminare a sua volta aumenta il dolore, pertanto si tende a zoppicare spostando il peso del corpo verso il piede sano

 

Indossare calze e scarpe può ritardare la guarigione, perché al chiuso l’ulcerazione tende a macerare, mantenendosi umida e favorendo la proliferazione batterica e quindi l’infezione stessa, che si autoalimenta.

 

Spesso le persone soggette all’onicocriptosi hanno paura che la lesione vada ad estendersi a tutto il piede, provocando danni gravi e persino la cancrena dell’arto, ma in realtà questa drammatica conseguenza non si verifica mai. E’ infatti possibile che l’infezione si estenda all’altro margine del dito o, semmai, ad altre dita, ma questo è il massimo che può accadere. Detto questo, proprio perché l’infezione non guarisce spontaneamente, è necessario intervenire quanto prima.

 

Quali sono le cure per l’unghia incarnita? Considerando che spesso l’ulcerazione è profonda, è necessario considerare un periodo di riposo in cui si possa stare il più possibile senza scarpe, con il piede nudo. Questo perché la lesione deve poter “seccare”. La terapia farmacologica è molto semplice, in realtà è piuttosto una disinfezione. E’ necessario detergere delicatamente la zona infettata con acqua e sapone neutro (ad esempio un sapone antibatterico con  olio essenziale di lavanda o un sapone all’argilla), più volte al giorno, e poi asciugare per bene la parte.

 

Successivamente si procederà alla cura vera e propria, che consiste nella applicazione di poche gocce di tintura di iodio (alcool iodato all’1%) con l’ausilio di un cotton fioc, lasciando ovviamente il dito in libertà in modo che il prodotto penetri  e asciughi il pus infetto. Se l’ulcerazione è profonda o di lunga data, è possibile che la guarigione richieda qualche giorno in più, ma in linea di massima, se la terapia e le norme di igiene vengono seguite scrupolosamente, l’unghia incarnita guarisce completamente in una decina di giorni. Inizialmente non ci si accorge del miglioramento, ma pian piano il margine del dito appare sempre meno tumefatto, la dolorabilità alla palpazione diminuisce, e si formano le crosticine intorno alla ferita. Una volta che queste cadono, la pelle ritorna sana e integra.

 

In qualche caso l’onicocriptosi è refrattaria alle cure, e allora la soluzione è quella chirurgica. Si procedere all’asportazione di una parte dell’unghia, ovvero quella il cui margine sia entrato nella carne provocando l’infezione. In tal modo, eliminando la causa del disturbo, la guarigione procede speditamente. L’operazione è molto veloce, avviene ambulatorialmente sotto anestesia locale, e subito dopo si può tornare a casa, senza appoggiare il piede operato. La fase più delicata e quella postoperatoria. Per non invalidare l’intervento, è necessario proteggere il dito disinfettando la ferita  e cambiando spesso la garza di copertura, secondo le istruzioni del medico. Nel giro di qualche mese l’unghia ricresce e il problema si risolve.

 

Tuttavia… attenzione alle cause dell’onicocriptosi, che spesso risiedono in un cattiva igiene o in un pedicure errata. Infatti le unghie dei piedi tagliate male, l’uso di scarpe non traspiranti abbinato a scarsa igiene, mettono a rischio l’integrità della cute delle dita. A cosa bisogna stare attenti, dunque, per prevenire un’unghia del piede incarnita?

  • A non usare scarpe troppo strette affinché le dita non siano costrette a premere le une contro le altre
  • Ad usare calzature traspiranti (consiglio ancora più valido per le scarpe sportive)
  • A cambiare spesso le calze evitando di indossare calzini o collant sudati o sporchi (in cui è più probabile che siano presenti batteri e germi)
  • A non tagliare le unghie troppo corte e troppo arrotondate, perché in questo modo si facilita la penetrazione delle stesse nel bordo quando la cute è particolarmente delicata o sudata
  • A non usare strumenti impropri per la pedicure casalinga. Le forbicine dovranno avere le punte arrotondate, diversamente si possono usare tronchesini appositi, ma se non siamo sicuri della nostra manualità e siamo facili alle ferite, meglio affidarsi ad una pedicure professionale

 

Foto | via Pinterest



A cura di Paola Perria, Giornalista pubblicista iscritta all'Albo dal 2009, Master I livello in Gender Equality-Strategie per l’equità di Genere con tesi sulla medicina di genere.
Profilo Linkedin di Paola Perria
 

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ATTENZIONE: le informazioni che ti propongo nei miei articoli, seppur visionate dal team di medici e giornalisti di ForumSalute, sono generali e come tali vanno considerate, non possono essere utilizzate a fini diagnostici o terapeutici. Il medico deve rimanere sempre la tua figura di riferimento.



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