Vademecum sulle punture di insetti

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Vademecum sulle punture di insetti

19-11-2013 - scritto da Viviana Vischi

Vademecum sulle punture di insetti
1) Come proteggersi dalle punture di zanzare?
Per evitare di essere punti dalle zanzare è necessario attenersi alle specifiche norme di prevenzione per contrastarne la riproduzione, la diffusione e il contatto.
Sicuramente i repellenti sono una delle armi più efficaci, in particolare grazie ad una nuova molecola (icaridina) dotata di grande efficacia e scarsissima tossicità. Sono disponibili diverse formulazioni (spray, spray secco, gel, lozione, stick) per scegliere quella più adatta al proprio tipo di pelle.

2) Può darmi qualche consiglio in caso di puntura di zanzara?
In caso di puntura bisogna prima di tutto evitare di grattarsi per quanto possibile.
Sono inoltre consigliate sostanze lenitive e rinfrescanti (aloe, calendula, mentolo) e applicazioni di ghiaccio (avvolto in un panno di cotone).
In caso di reazioni particolarmente intense – frequenti nei soggetti con cute sensibile - è preferibile consultare il proprio Medico. Su indicazione del Curante si possono utilizzare creme antistaminiche, a base di cortisone - da utilizzare comunque con moderazione a causa degli effetti collaterali - o eventuali pomate antibiotiche (in caso di sovrinfezione della puntura).
L’ammoniaca può essere irritante.

3) Che cosa si può utilizzare sui bambini per prevenire le punture di zanzara?
Dai 6 mesi ai 2 anni possono essere utilizzati repellenti a base di DEET a concentrazione inferiore al 10% (protezione di circa 4 ore), non più di una volta al giorno.
Dai 2 anni possono essere utilizzati repellenti a base di DEET a concentrazione inferiore al 10%, non più di tre volte al giorno, o repellenti a base di icaridina al 10%, efficace per 4-6 ore, ben tollerata anche dalla pelle delicata del bambino.

4) Che rimedi usare una volta che il bambino è stato punto?
Accade spesso che la pelle delicata dei bambini, soprattutto dei più piccoli, sia soggetta a reazioni infiammatorie importanti in seguito alle punture di zanzara.
In caso di puntura sono consigliate sostanze lenitive e rinfrescanti (aloe, calendula).
Se le reazioni sono particolarmente intense è opportuno consultare il Pediatra. Su indicazione del Curante si possono utilizzare creme antistaminiche, a base di cortisone - da utilizzare comunque con moderazione a causa degli effetti collaterali - o eventuali pomate antibiotiche (in caso di sovrinfezione della puntura).

5) E’ meglio usare repellenti naturali?
Numerose sostanze vegetali hanno proprietà insetto-repellenti e vengono utilizzate come ingredienti dei repellenti "naturali". Sfortunatamente questi ultimi hanno un’azione molto blanda e di più breve durata rispetto ai repellenti di sintesi. Vanno pertanto applicati ripetutamente. In più possono avere un odore troppo intenso, azione irritante o limitata compatibilità dermica alle dosi normalmente insetto-repellenti.
Per questo sono da preferire i prodotti di sintesi che contengono come principio attivo l’icaridina, una molecola di nuova generazione molto efficace e assolutamente poco tossica.

6) Come si possono tenere lontane le zanzare dalle case?
Il sistema più valido e semplice è l’applicazione di zanzariere a finestre e porte-finestre.
Si possono anche utilizzare elettroemanatori, spirali o insetticidi. Va tenuto presente che questi ultimi sono però efficaci solo in ambienti chiusi ed è necessario aerare i locali dopo il loro utilizzo.

7) Quali sistemi ci sono per prevenire la diffusione delle zanzare vicino alle abitazioni?
Come prima cosa è indispensabile evitare i ristagni d'acqua, anche di piccole dimensioni, quali quelli nei sottovasi, negli incavi dei giardini, nelle grondaie, in quanto possono diventare un vero serbatoio di uova. Sono poi fondamentali i trattamenti - con prodotti larvicidi specifici - di tombini, griglie e grondaie nelle proprietà private, da ripetere ogni 2 settimane.
E’ anche consigliabile porre del rame nei sottovasi (circa 20 g/sottovaso) sotto forma di "sbarrette" o piastrine: rilascia ioni e ossido di rame che riducono la deposizione delle uova, la loro schiusa e la vitalità e capacità di maturazione delle larve verso la forma adulta.
Il coinvolgimento dei privati nella lotta alla zanzara tigre e alle zanzare in genere è già stato sperimentato in diversi Comuni e si è dimostrato la soluzione più efficace. Molti Comuni offrono gratuitamente i larvicidi ai Cittadini.

8) E’ possibile difendersi dalle punture dei pappataci?
I pappataci sono più piccoli delle zanzare e soprattutto silenziosi ed è quindi più difficile identificarli. Pungono generalmente nelle ore del crepuscolo tra maggio e settembre.
Come nel caso delle zanzare, per evitare di essere punti è necessario attenersi alle specifiche norme di prevenzione per contrastarne la riproduzione, la diffusione e il contatto. E’ anche importante indossare abiti coprenti(maniche lunghe, pantaloni lunghi) e applicare repellenti nella parti esposte.
Sicuramente i repellenti sono una delle armi più efficaci, in particolare grazie a una nuova molecola (icaridina) dotata di grande efficacia e scarsissima tossicità. Sono disponibili diverse formulazioni (spray, spray secco, gel, lozione, stick) che permettono di scegliere quella più adatta al proprio tipo di pelle.

9) Mi ha punto un pappatacio, che cosa posso fare?
In caso di puntura di pappatacio bisogna prima di tutto evitare di grattarsi (per quanto possibile) e utilizzare sostanze lenitive come aloe o mentolo o applicazioni di ghiaccio avvolto in un panno di cotone, che aiutano ad alleviare il prurito.
In caso di reazioni particolarmente intense è consigliabile consultare il proprio Medico. Su indicazione del Curante si possono utilizzare creme antistaminiche, a base di cortisone - da utilizzare comunque con moderazione a causa degli effetti collaterali - o eventuali pomate antibiotiche (in caso di sovrinfezione della puntura).

10) Come posso alleviare i sintomi della puntura di tafano?
I tafani sono simili a grosse mosche, vivono in spazi aperti, soprattutto nelle zone rurali. Generalmente pungono i grandi erbivori domestici (cavalli, bovini), ma non disdegnano l'uomo.
Le punture di tafano sono molto dolorose e spesso danno origine a edema e a reazioni infiammatorie importanti, soprattutto nei soggetti con cute sensibile.
Per alleviare la sintomatologia si possono applicare sostanze lenitive e rinfrescanti (aloe, calendula, mentolo) e applicazioni di ghiaccio.
In caso di reazioni particolarmente intense è consigliabile consultare il proprio Medico. Su indicazione del Curante si possono utilizzare creme antistaminiche, a base di cortisone - da utilizzare comunque con moderazione a causa degli effetti collaterali - o eventuali pomate antibiotiche (in caso di sovrinfezione della puntura).
In soggetti predisposti la puntura di tafano può dare anche shock anafilattico e molto raramente può essere fonte di trasmissione di infezioni.

11) Le punture zanzare o tafani possono provocare shock anafilattico?
Fortunatamente reazioni di questa gravità non si verificano con le punture di zanzara.
Anche lo shock anafilattico da puntura di tafano è evento piuttosto raro ed è spesso stato osservato in soggetti allergici al veleno degli imenotteri. Chi ha già subito un evento di questo genere dovrebbe essere seguito in un centro specifico di allergologia, dove vengono anche forniti presidi da utilizzare in caso di nuova puntura.

12) Come evitare le punture di zecche?
In Italia le zecche più diffuse sono quelle dei boschi (Ixodes ricinus) e quelle del cane (Rhipicephalus sanguineus). Le zecche dei cani prediligono le aree frequentate dall’animale, la sua cuccia, gli ammassi di macerie edili, le cataste di legname poste in ombra, gli intonaci graffiati o con pietre a vista, che possano offrire loro un nascondiglio.
Le zecche dei boschi invece vivono nell'erba e nei cespugli del sottobosco, soprattutto nelle zone umide e ombrose, e sono particolarmente "affamate" nel periodo primaverile/estivo, quando attaccano l'uomo. Poiché le punture possono essere il vettore di malattie infettive è molto importante evitare il contatto. Per prevenire le punture è utile, durante passeggiate ed escursioni, indossare pantaloni lunghi, introducendone il fondo all'interno delle calze. Nei boschi è importante seguire i sentieri, non addentrarsi nel fitto della vegetazione e non sdraiarsi direttamente sull'erba. Si possono anche utilizzare repellenti a base di DEET o di una nuova molecola (icaridina) dotata di grande efficacia e scarsissima tossicità. Vanno applicati sulle parti esposte e sugli abiti. Solo sugli indumenti è possibile utilizzare anche la permetrina, dotata di una lunga durata d'azione (un mese) che si riduce tuttavia con il lavaggio.
Fondamentale resta la ricerca delle zecche su tutto il corpo (compreso il cuoio capelluto), al ritorno da una giornata trascorsa all'aperto in zone a rischio.
Poichè la probabilità di trasmissione delle infezioni dipende dal tempo che la zecca trascorre sulla sua vittima (oltre che dalla diffusione di tali infezioni nella regione ove si viene in contatto con la zecca), è importante identificarla e rimuoverla precocemente.

13) Che cosa fare se si è stati punti da una zecca?
Le zecche possono essere il vettore di malattie infettive e la probabilità di trasmissione delle infezioni dipende dal tempo che la zecca trascorre sulla sua vittima (oltre che dalla diffusione di tali infezioni nella regione ove si viene in contatto con la zecca). Perciò, se possibile, è importante identificarla e rimuoverla precocemente.
Se è trascorso un tempo piuttosto prolungato dalla puntura si deve fare attenzione alla eventuale comparsa di segni locali, come un'escara (crosta) nerastra nel sito di puntura della zecca o una lesione cutanea "a bersaglio" o sintomi sistemici (febbre, cefalea, esantema), che possono comparire anche diverse settimane dopo la puntura. In questo caso bisogna rivolgersi subito al Medico Curante che eventualmente richiederà, se necessario, il parere di un Infettivologo.

14) Che precauzioni avere se ci si reca nei Paesi tropicali?
Viaggiando nei Paesi tropicali si è esposti al rischio di contrarre malattie trasmesse dalle zanzare.
Le zanzare rappresentano l'insetto “vettore” indispensabile alla trasmissione della malattia (non si ha contagio diretto tra gli esseri umani). E’ quindi molto importante usare le corrette precauzioni quando si viaggia in queste aree: consultare un Medico prima della partenza e utilizzare le idonee misure di protezione contro gli insetti (vedere la sezione “Come proteggersi”) al fine di partire in tutta serenità.
Se al rientro dal viaggio comparissero febbre o altri disturbi (anche se sono state effettuate vaccinazioni specifiche e chemioprofilassi) è necessario consultare subito un Medico o rivolgersi a una struttura ospedaliera della propria città.



A cura di Viviana Vischi, Giornalista professionista iscritta all'Albo dal 2002, Direttore Responsabile di diverse testate giornalistiche digitali in campo medico-scientifico.
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