VISIONE CREPUSCOLARE

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VISIONE CREPUSCOLARE

13-09-2011 - scritto da siravoduilio

VISIONE CREPUSCOLARE

Cos'è la visione crepuscolare?


STRUTTURA DELLA RETINA (Fig. 8A, 8B)
La retina è composta da molti strati sovrapposti che, andando dalla superficie esterna (applicata allo strato pigmentato) fino alla superficie interna (applicata al corpo vitreo) sono:

1° strato: dei coni e dei bastoncelli
2° " : membrana limitante esterna
3° " : dei granuli esterni
4° " : plessi forme esterno
5° " : dei granuli interni
6° " : plessiforme interno
7° " : delle cellule multipolari
8° " : delle fibre nervose
9° " : membrana limitante interna.

1.- Strato dei coni e dei bastoncelli. I coni ed i bastoncelli, cellule altamente specializzate che prendono il nome dalla forma del loro segmento esterno, sono gli elementi recettoriali del sistema visivo deputati alla trasduzione dell'energia luminosa in potenziali elettrici. Della loro funzione, come della funzione visiva dell'intera retina, si dirà nella parte dedicata alla Fisiologia del Sistema Visivo.
I bastoncelli sono disposti in una file semplice, a palizzata, perpendicolarmente alla membrana limitante esterna, sulla quale sembrano come impiantati ed in corrispondenza della quale ha luogo la loro continuazione con la rispettiva fibra; la loro estremità libera è volta verso l'epitelio pigmentato, arrivando a contatto delle cellule che lo compongono; i coni terminano un po' prima. Nella maggior parte della retina si vedono gruppi di bastoncelli, rigorosamente paralleli ed accostati gli uni agli altri, e ad ogni intervallo fra questi gruppi si trova un cono. Complessivamente, i bastoncelli sono in numero di 75 milioni, i coni di 3 milioni. Nella fovea centrale, fino a 0,25 mm dal suo centro, non esistono che coni; al di là cominciano ad intercalarsi i bastoncelli che aumentano progressivamente, fino a che, a 3-4 mm dal centro della fovea, sono divenuti venti volte più numerosi dei coni. Questa proporzione rimane sensibilmente costante fino alle immediate vicinanze dell'ora serrata, dove i bastoncelli diminuiscono di numero, senza che aumenti quello dei coni; qui gli uni e gli altri non sono più a stretto contatti fra loro, ma spazieggiati.
2.- Membrana limitante esterna. E' una linea sottile, netta e molto regolare che separa i segmenti esterni dei recettori da quelli interni. Terminano nella sua faccia profonda, e concorrono a formarla, le cellule di Muller.
3.- Strato dei granuli esterni. E' grosso (30-40 µm) e costituito dai corpi cellulari dei recettori con i loro nuclei (granuli, da cui deriva il nome dello strato) e le loro espansioni. I prolungamenti lamellari delle cellule di Muller separano fra loro i corpi cellulari delle cellule visive.
4.- Strato plessiforme esterno. E' sottile e formato da un intreccio di sottili fibre decorrenti in vario senso. Vi si incontrano i rigonfiamenti terminali delle cellule recettoriali e quelli delle cellule bipolari. E' attraversato dalle cellule di Muller e vi si può trovare il corpo di qualche cellula orizzontale.
5.- Strato dei granuli interni. E' spesso e caratterizzato dalla presenza di un gran numero di nuclei (granuli interni), che appartengono alle cellule orizzontali (disposte in doppia fila), alle cellule bipolari, più numerose, alle cellule di Muller ed alle cellule amacrine.
6.- Strato plessiforme interno. Grosso, è costituito da fibre intrecciate in tutti i sensi. Contiene le terminazioni delle cellule bipolari, delle cellule gangliari, delle cellule amacrine, delle cellule orizzontali.
7.- Strato delle cellule gangliari. Contiene, disposte in fila semplice e vicine l'una all'altra, le cellule gangliari (o multipolari) con la grossa origine dei loro prolungamenti. Vi si trovano anche il corpo e le espansioni di parte degli astrociti ed i soliti prolungamenti delle cellule di Muller.
8.- Strato delle fibre nervose. Inizia sottilissimo al limite anteriore della parte ottica della retina e, per aggiunta delle fibre nervose nate dalle cellule gangliari, ingrossa gradualmente nella direzione della papilla, dove arriva al suo massimo di 20 µm. La direzione delle fibre, in genere meridiana, si complica dal lato temporale, per la presenza della macula, che le costringe a compiere archi concentrici intorno ad essa. I fasci che provengono dalle parti più periferiche della retina si portano alla parte centrale della papilla, quelli dalle porzioni più vicine entrano nella sua parte periferica.
9.- Membrana limitante interna. E' formata dalla superficie di base delle cellule di Muller, tra loro riunite in uno strato continuo, con l'interposizione di sostanza cementante.
Le cellule radiali di Muller si estendono in altezza come sottili pilastri che si dispongono radialmente e riempiono praticamente tutto il volume non occupato dalle cellule nervose. Esse inoltre formano, con estensioni specializzate dei loro prolungamenti, le membrane limitanti della retina. Questi elementi, detti di sostegno, sono stati per lungo tempo considerati elementi passivi. Ma sono, in realtà, sede di fenomeni elettrici concomitanti con l'attività dei neuroni retinici (cfr. elettroretinogramma).


Dei singoli elementi cellulari della retina: recettori, cellule bipolari, gangliari, orizzontali ed amacrine si dirà nella parte riguardante le funzioni visive.

IRRORAZIONE DELLA RETINA.

Figura 8bis. Vascolarizzazione della retina.
La retina è nutrita da due letti vascolari indipendenti, che sono stratificati l'uno sulla faccia interna (sistema dell'arteria centrale della retina) e l'altro sulla sua faccia esterna (sistema della coriocapillare). Il primo sistema (Fig. 8,C-D) provvede alla irrorazione delle cellule gangliari e delle bipolari, nonché dello strato delle fibre nervose, attraverso l'intermediazione delle cellule gliali (cellule di Muller ed astrociti) che avvolgono a manicotto i capillari, dato che nella retina non esistono spazi perivasali. Il secondo sistema provvede alla nutrizione dell'epitelio pigmentato e, attraverso questo, dei fotorecettori.
L'arteria centrale della retina penetra nell'occhio a livello della papilla e si divide in 4 rami che si dirigono verso la periferia, suddividendosi all'incirca dicotomicamente e senza contrarre anastomosi fra loro. I capillari, assai lunghi al polo posteriore e brevi alla periferia, in modo da mantenere condizioni di isopressione vascolare su tutta la superficie retinica, sono formati da una membrana di cellule endoteliali con giunzioni molto fitte, che poggiano su una sottile membrana basale contenente un certo numero di cellule intramurali (periciti). Gli scambi fra il sangue ed i tessuti sono pertanto modulati dall'attività delle cellule endoteliali (barriera ematoretinica), mentre la filtrazione è assente o assai scarsa. Il sangue refluo si reca, attraverso 4 rami venosi, in direzione della papilla e fuoriesce dal globo mediante la vena centrale della retina.
La coriocapillare costituisce un letto vascolare monostratificato, suddiviso in unità funzionali affiancate e disposte a mosaico; è formata da capillari a lume assai largo e pareti lasse, per cui i processi di filtrazione sono abbondanti e scarsamente selettivi. Il sangue raggiunge la coriocapillare attraverso le arterie ciliari posteriori, che formano una specie di anello arterioso attorno alla testa del nervo ottico. Questi vasi, relativamente ampi, hanno un breve decorso in senso radiale e si sfioccano rapidamente nei capillari. Il sangue refluo si dirige verso quattro o più lacune vascolari (vene vorticose) che fuoriescono dall'occhio dopo un breve percorso.
Come è per molti già noto,le cellule nervose retiniche o fotorecettori sono di 2 tipi differenti a causa della loro forma : coni e bastoncelli, i primi addensati nella parte foveale della retina, operano in condizione di piena luce ( visione fotopica) ,rispondono ad elevati livelli di luminanza, i bastoncelli invece hanno un ruolo dominante nella visione crepuscolare e notturna, ma non offrono un’altrettanto visione dettagliata e distinta, essi rispondono a bassi livelli di luminanza.
Il motivo della differente risoluzione visiva concessa dai due tipi diversi di recettori sta nel fatto che ciascun cono della regione foveale è collegato individualmente a fibre del nervo ottico e ciò consente una maggiore risoluzione visiva.
La Visione Crepuscolare è una capacita straordinaria che conferisce occhi così sensibili alla luce che, in condizioni di luce scarsa, possono vedere fino al doppio della normale distanza. La Visione Crepuscolare è una visione a colori. Una creatura dotata di Visione Crepuscolare può leggere una pergamena se ha accanto una fonte di luce fievole, come la più smorta delle candele. Le creature dotate di Visione Crepuscolare possono vedere all'esterno, nelle notti illuminate dalla luna, come se si trovassero alla luce del giorno.

La visione offerta dai bastoncelli, che occupano una posizione più paracentrale e periferica del piano retinico è chiamata visione “scotopica “
Nella semioscurità si vede meglio guardando con la coda dell’occhio anche se in maniera meno nitida ,sfruttando proprio i bastoncelli posti nelle porzioni paracentrali del piano retinico .( visione extrafoveale )
Il cervello funzione come una sorta di contatore : tanti sono gli impulsi nervosi che lo raggiungono in una data frazione di tempo tanta è la sensazione di luminosità : gli impulsi elettrici generati dal nervo ottico diventano più frequenti al crescere dell’intensità luminosa che raggiunge i recettori retinici.
Tuttavia la luminosità non è determinata solo dall’energia luminosa che raggiunge il nostro occhio, vi sono altri parametri da considerare fra cui la saturazione , l’adattamento dell’occhio alla quantità di luce a cui è sottoposto, i fenomeni di contrasto rispetto allo sfondo motivo dell’osservazione
L’immagine proiettata sui fotorecettori retinici è, rispetto alla realtà capovolta, e viene convertita in impulsi sensoriali elettrici che vengono inviati alle aree specifiche cerebrali mediante il nervo ottico .
La scarsa luminosità ( crepuscolo) quindi non stimola i coni per questo la notte ci appare povera di colori gli animali notturni hanno retine costituite prevalentemente da bastoncelli e per questo motivo sono insensibili ai colori.
La condizione crepuscolare dal punto di vista pratico ci crea spesso non pochi problemi , la maggior parte delle nostre attività avvengono in orari diurni sia per sfruttare il nostro fisiologico ritmo sonno veglia ,sia per sfruttare la luce diurna e quindi ridurre i consumi energetici correlati all’illuminazione artificiale , sia per sfruttare al meglio le nostre capacità visive correlate al dettaglio ed al senso cromatico ,come detto imputabili ai coni.
L’occhio in condizioni normali può adattarsi a varie condizioni di luminanza , tuttavia condizioni particolari ma molto diffuse quali i difetti miotici ,astigmatici , le irregolarità geometriche eo di trasparenza a carico della cornea, la riduzione di elasticità e di trasparenza del cristallin ( iniziale cataratta) o, le patologie della retina centrale ( maculopatie) e del nervo ottico possono creare non pochi problemi nell’ambito della visione crepuscolare , provocando riduzione del senso del contrasto , della visione crepuscolare, del senso di profondità e soprattutto notevole affaticamento accomodativo.
E’ rinomato che un miope od un astigmatico di media - elevata entità anche se ben corretti , non amino guidare la sera , risulteranno notevolmente disturbati dalle luci artificiali, dai fari delle auto e tenderanno a stancarsi precocemente con notevole senso di insicurezza ; a maggior ragione un paziente affetto da cataratta o da maculopatia.
Ci sono particolari patologie ,come la retinite pigmentosa o le degenerazioni retiniche tappeto retiniche che implicano notevole riduzione visiva e gestionale dei pazienti colpiti da queste affezioni.


METODICHE DI ESAME DELLA VISIONE CREPUSCOLARE

Vision Test 2


La misurazione optometrica innovativa
In relazione alla direttiva 2009/112/CE della Commissione del 25 agosto 2009, recante la modifi ca della direttiva 91/439/CEE del Consiglio concernente la patente di guida e pubblicato nella Gazzetta Uffi ciale della Repubblica Italiana il 27 dicembre 2010, nasce VISION TEST 2, il nuovo visore che, oltre ad avere tutte le funzioni per una corretta valutazione della capacità visiva, possiede anche un programma sequenziale dei test per il rilascio o rinnovo della patente di guida.
Il programma come richiesto dalla nuova normativa ministeriale, è un programma sequenziale che permette di determinare la visione crepuscolare, la sensibilità al contrasto, la sensibilità all’abbagliamento, il senso cromatico e la profondità di campo.
Vision test 2 è in grado di creare e visualizzare in tempo reale oltre 200 test: visione mono, visione stereo, sensibilità al contrasto, colori, emulazione del lang, ipovisione e altre tipologie di tests, speciale esame dello stress visivo, configurazione dell’unità di misura.
Test:
Snellen, Sloan, Albini, Landolt, Prescolari, Numeri, ETDRS, Shoober, Worth, Ishihara, Amsler, Confuzione, Fissazione, Stereopsis, Ortottica, Astigmatismi, Mira reticolare, Sfondo rosso/verde, Mira cilindri crociati, Sensibilità al contrasto, Esame per lo Stress visivi, Rinnovo patente di guida Direttica 91/439/ CEE.



Attraverso una webcam wireless da collegare al Vision Test 2 è possibile avere una visione diretta delle aree adiacenti al posizionamento del visore. C’è inoltre la possibilità di collegare una stampante wireless per la stampa dei risultati.

 

SCARICA LA SCHEDA CON IL DETTAGLIO DEL PROGRAMMA SEQUENZIALE PER LA VISITA DI RILASCIO O RINNOVO DELLA PATENTE













MESOTEST II
Lo Strumento “Free-Space” per la
misurazione della visione crepuscolare e
della sensibilità all’abbagliamento.
I test per la visione crepuscolare e per la sensibilità all’abbagliamento sono un’importante completamento per il test
della visione fotopica, in special modo per la valutazione della capacità visiva notturna.
Nel caso in cui un paziente abbia una lente intraoculare o abbia subito un’operazione di chirurgia refrattiva, è
consigliabile valutare la visione crepuscolare e la sensibilità all’abbagliamento pre e post-operatoria, così come nel caso
in cui vengano prescritte lenti colorate.
Per più di 30 anni, Oculus ha costruito strumenti per il test della visione crepuscolare e per la valutazione della
sensibilità all’abbagliamento; queste unità rispondono ai requisiti richiesti dal DOG (Deutsche Ophthalmologische
Gessellschaft). Un’alta qualità tecnologica unita ai sistemi elettronici ed al design Oculus, rende questi sistemi
all’avanguardia.
Durante il processo di sviluppo, una speciale attenzione viene rivolta agli aspetti ergonomici dello strumento, sia per
quel che concerne il paziente, sia per quel che concerne l’operatore stesso.
Mesotest II fissa un Nuovo Standard
Free-Space
I test vengono eseguiti in condizioni di visione
normale, senza la necessità di introdurre lenti correttive
per miopia. I risultati non sono influenzati dalla
distanza interpupillare dei pazienti.
Rapido
La sequenza dei test viene controllata con estrema
precisione da un motore interno all’unità.
Semplicità d’uso
Per l’avviamento degli esami è sufficiente digitare un
singolo tasto del pannello di controllo. Lo strumento
non richiede la sostituzione dei dischi di test.
Sicuro ed affidabile
Il controllo programmato dei test da effettuare, elimina
gli errori determinati dall’utente.
Flessibile
La misurazione è possibile anche in condizioni di forte
luminosità.
Trasportabile
L’apparecchio è compatto e pesa appena 7.8 Kg. ;
queste caratteristiche lo rendono comodamente
trasportabile con l’ausilio di un’apposita valigetta.
Mesotest II in dettaglio



Quattro livelli di contrasto senza abbagliamento

(illuminazione di fondo di 0.032 cd/mq )





Quattro livelli di illuminazione con abbagliamento

(3°, illuminazione di 0.1 cd/mq)





Anelli di Landolt in sei posizioni differenti per

ogni livello di contrasto.





Procedura motorizzata dei test.





Tutti i test sono installati su di un disco proiettore

ad alta qualità ottica ed antipolvere.





Introduzione automatica di lenti negative (-0.5/-

1.0/-1.5) per la valutazione di miopie notturne.





Introduzione automatica di occlusori per esami

monoculari (Opzionale)





Nuova ed elastica visiera in materiale morbido e

confortevole.





Innovativo sistema antiannebbiamento dello

schermo di visione.





Confortevole e pratico controllo dello strumento

attraverso l’unità di controllo illuminata.





Possibilità di operare attraverso un PC o un Laptop

collegabile allo strumento.





Possibilità di stampare i risultati ottenuti

(Opzionale).

Dati Tecnici:
Alimentazione: 100-240 VAC
50 VA
50-60 Hz
Fusibili: 12x1.25 AT
Peso: 7.8 Kg
Dimensioni Strumento: 246x377x464 mm
Dimensioni Unità di controllo: 82x152x45 mm
Illuminazione: Lampada alogena 12 V, 5 W
Distribuito da



:

ALFA INTES
 



Un caro saluto
Prof.Duilio Siravo
siravo@supereva.it
http://drsiravoduilio.beepworld.it
Cell.:3385710585
PROF.DOTT. DUILIO SIRAVO
http://drsiravoduilio.beepworld.it



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