Arriva il glutine contro la celiachia

Facebook Twitter Google Pinterest YouTube

Arriva il glutine contro la celiachia

02-07-2015 - scritto da Cinzia Iannaccio e Paola Perria

Una scoperta italiana: il grano per prevenire la celiachia.

L'antico grano monococco (o piccolo farro) è molto più digeribile e meglio tollerato rispetto al grano tenero.

Arriva il glutine contro la celiachia

Il glutine è una proteina presente in molti cereali, in particolare nel frumento e nelle sue farine, ed è anche la sostanza che ne permette la lavorazione, oltre a fornire buona parte del nutrimento. Peccato che sia anche il responsabile di provocare molte reazioni allergiche negli individui predisposti. Nota è la celiachia, una malattia di natura probabilmente autoimmune che insorge spesso fin dalla prima infanzia e che provoca moltissimi disturbi che compromettono seriamente la salute di chi ne soffre.

 

Per il celiaco qualunque alimento che contiene glutine è veleno e può provocare:

  • un'infiammazione cronica a livello dell’intestino
  • malassorbimento delle altre sostanze nutritive importanti come le vitamine e i minerali (e conseguente anemia)
  • dimagrimento e rallentamento della crescita nei bambini e negli adolescenti
  • irregolarità mestruali nelle donne e persino infertilità
  • ossa e muscoli più deboli, caduta dei capelli, dermatiti, infiammazioni della bocca ecc.

 

Questa malattia si cura solo in un modo: eliminando a vita il glutine dalla dieta.

 

Esistono poi altre forme di sensibilità al glutine o intolleranza a questa proteina, contenuta, oltre che nel grano, anche in altri cereali come il farro, l’orzo e la segale, che seppur non pericolose come la celiachia sono comunque tali da produrre malesseri e disturbi fastidiosi.

In questi ultimi decenni si è assistito ad una impennata dei casi di reazioni avverse al glutine, probabilmente perché questa sostanza è sempre più presente nella nostra dieta occidentale, ma non nella sua migliore qualità e digeribilità. Infatti, pensando ad esempio al solo frumento e derivati, quello che noi introduciamo nella nostra alimentazione quotidiana fin dall’infanzia è di tipo tenero in buona percentuale (e duro in minima), ovvero quello più povero dal punto di vista nutrizionale: consumiamo infatti soprattutto derivati del grano preparati con farina 00 o manitoba (che contiene ancora più glutine), come pane, pasta fresca, dolci, torte, merendine, fette biscottate e biscotti, birre ecc. Di questi cibi ne mangiamo tutti i giorni, ragion per cui, se siamo un po’ predisposti alle intolleranze, è facile che il sistema immunitario finisca per individuare nel glutine una sostanza non buona per l’organismo, non riuscendo più a metabolizzarla correttamente. La conseguenza sono i disturbi infiammatori di cui sopra.

 

A questo punto, però, arriva una buona, anzi ottima notizia

In natura esiste un tipo di grano che può prevenire l'insorgenza della celiachia! Sembra una contraddizione in termini medici, ma in realtà non lo è. Anzi, è un'importante scoperta scientifica, che apre nuove prospettive nella prevenzione dell'intolleranza al glutine, messa a punto dai ricercatori dell’Isa-Cnr e Ibp-Cnr rispettivamente di Avellino e di Napoli. Lo studio ha riguardato il grano monococco (noto anche come piccolo farro), ed è stato pubblicato sulla rivista Molecular Nutrition and Food Research.

Il grano monococco (Triticum monococcum) è un frumento molto antico: è stato alla base dell'alimentazione delle popolazioni agricole di oltre 10.000 anni fa per poi essere mano a mano sostituito dal grano tenero (Triticum aestivum) e da quello duro, più facili da coltivare e lavorare.

Anche questo grano monococco ovviamente contiene glutine, ma di una qualità diversa, più fragile, meno tossico e quindi più facilmente digeribile rispetto al grano "tradizionale". Cosa significa questo? Che mangiare piccolo farro e cibi derivati al posto di quelli fatti con grano può concretamente ridurre le probabilità di ammalarsi di celiachia o di sviluppare una intolleranza al glutine.

Nello specifico, gli studiosi del Cnr (con uno studio in vitro, ovvero in laboratorio) hanno dimostrato come la parte proteica del glutine (che è quella che provoca danno in chi soffre di celiachia) in questo cereale viene facilmente distrutta con la digestione.

Sottolinea però Gianfranco Mamone dell’Istituto di scienze dell’alimentazione (Isa-Cnr) di Avellino, uno degli autori dello studio scientifico: “Seppur notevolmente meno dannoso, il monococco non è comunque idoneo per pazienti che hanno già manifestato la celiachia. Potrebbe però avere effetti benefici sullo sviluppo della malattia in soggetti ad alto rischio: dal momento che esiste una stretta correlazione tra la quantità di glutine assunta e la soglia per scatenare la reazione infiammatoria avversa, un’azione preventiva potrebbe essere quella di utilizzare grani con minor contenuto di glutine. Pertanto un grano come il monococco che contiene un glutine più digeribile, e dunque meno nocivo, potrebbe essere un valido strumento per la prevenzione di questa patologia”.

La notizia è positiva anche per chi, pur non essendo effetto da celiachia, ha comunque sensibilità al glutine: il piccolo farro è sicuramente ben tollerato da tali persone.

Ecco, dunque, che diversificare le qualità di cereali che introduciamo nella nostra dieta fin da piccoli, riscoprendo quelli più antichi e  “gentili” con il nostro apparato digerente, come il piccolo farro, in un prossimo futuro potrebbe diventare la migliore delle strategie di prevenzione.  

Alla luce di queste scoperte, il passo successivo sarà quello di valutare il grano monococco nella dieta di chi soffre di celiachia, per valutarne direttamente la minore tossicità già confermata in vitro. Un motivo in più dunque per riportare in tavola antichi sapori, sicuramente più sani.

 

Fonte: CNR 

Foto: Pixabay 



A cura di Cinzia Iannaccio (Giornalista professionista iscritta all'Albo dal 2007, blogger, specializzata nel settore della salute e del benessere) e Paola Perria (Giornalista pubblicista iscritta all'Albo dal 2009, Master in Gender Equality-Strategie per l’equità di Genere con tesi sulla medicina di genere).
Profilo Linkedin di Cinzia Iannaccio
Profilo Linkedin di Paola Perria

 

ForumSalute
ForumSalute su Facebook
ForumSalute su Twitter
ForumSalute su Google+

 

ATTENZIONE: le informazioni che ti proponiamo nei nostri articoli, seppur visionate dal team di medici e giornalisti di ForumSalute, sono generali e come tali vanno considerate, non possono essere utilizzate a fini diagnostici o terapeutici. Il medico deve rimanere sempre la tua figura di riferimento.



Articoli che potrebbero interessarti

Forumsalute.it © UpValue srl Tutti i diritti riservati.
C.F., P. IVA e Iscr. Reg. Imprese Milano n. 04587830961   |  Privacy   |  Cookie   |  Chi Siamo