Intolleranza alimentare: perché andare dall'allergologo?
Allergie e intolleranze alimentari oggi sono disturbi molto comuni, ma venire a capo dei sintomi che incidono notevolmente sulla qualità di vita a volte non è semplice.
L'allergologo è in grado di stabilire la diagnosi e terapia più corrette.
Sicuramente, quando si tratta di salute la prima cosa da evitare è il fai-da-te! A maggior ragione se il problema tocca la sfera alimentare. La nostra dieta, infatti, riveste un ruolo importantissimo per la salute dell’organismo in termini di bilancio energetico, nutrizionale e per lo svolgimento corretto di tutte le funzioni vitali.
Decidere, quindi, di escludere di propria iniziativa uno o più alimenti senza un fondato motivo potrebbe risultare dannoso e inutile.
Di fronte ad una sospetta allergia alimentare, il medico è certamente la figura a cui rivolgersi. Ma lo è anche di fronte ad un'intolleranza alimentare! L’allergologo, infatti, è lo specialista che maggiormente può venire in aiuto per inquadrare correttamente il problema ed aiutare a venirne a capo.
HO UN'INTOLLERANZA ALIMENTARE. VADO DALL'ALLERGOLOGO PERCHE':
1) Le allergie e le intolleranze alimentari sono un problema da non prendere alla leggera.
Le allergie, in particolare, possono scatenare reazioni anche molto gravi come lo shock anafilattico caratterizzato da nausea e vomito, eruzione cutanea e alterazione del battito cardiaco.
2) La diagnosi di allergia o di intolleranza alimentare a volte può essere molto difficoltosa.
Esistono diversi test diagnostici, ognuno con le sue caratteristiche e le sue potenzialità, ed è importante che sia lo specialista a guidare il paziente nel percorso diagnostico, onde evitare di trovarsi più confusi che mai tra i risultati di mille esami effettuati senza una precisa logica.
3) Non tutti i test per le intolleranze sono attendibili, anzi!
Molti test per la “diagnosi” delle intolleranze alimentari non hanno alcun fondamento scientifico, cioè non sono di alcuna utilità diagnostica. L’Accademia Europea di Allergologia e Immunologia Clinica (EAACI) già da tempo ha messo in guardia i pazienti sull’inopportunità di effettuare alcuni test i cui risultati non sono attendibili e possono, quindi, portare a scelte dietetiche e terapeutiche sbagliate e controproducenti!
Per approfondimenti, ecco il documento in lingua originale sulla posizione ufficiale dell’EAACI.
4) L’alimentazione dovrebbe essere il più possibile sana e variegata. Tuttavia, in presenza di eventuali allergie o intolleranze alimentari a uno o più alimenti, può essere necessario rinunciare a qualche piacere della tavola.
Prima di modificare la propria dieta ed escludere alcuni alimenti è bene essere sicuri di cosa stiamo facendo e questa scelta deve essere supportata da una diagnosi attendibile, altrimenti si rischia di escludere alimenti senza alcuna sorta di beneficio, bensì con problemi di carenze nutrizionali e inutili sforzi.
La scelta di una dieta o la variazione delle abitudini alimentari deve tenere conto delle condizioni generali e dello stato di salute del soggetto.
Il medico, da questo punto di vista, può tenere sotto controllo tutte le informazioni necessarie: un bambino in fase di crescita, un adulto, una persona anziana o che si presenta con altre malattie già diagnosticate come diabete, insufficienza renale e ipertensione, che richiedono anch’esse un regime dietetico particolare.
Per tutti questi motivi, in caso di sospetta allergia o intolleranza alimentare l’allergologo è la figura professionale più utile per trovare il percorso diagnostico e terapeutico più adeguati!
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Dr. Filippo Fassio
Specialista in Allergologia ed Immunologia Clinica