Colesterolo alto: le cause dell'ipercolesterolemia

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Colesterolo alto: le cause dell'ipercolesterolemia

16-04-2010 - scritto da GennarinoBorrello

Abitudini alimentari errate, cause genetiche e malattie della tiroide, rene etc

QUALE E' LA QUANTITA' DI COLESTEROLO CHE POSSIAMO ASSUMERE CON L' ALIMENTAZIONE?

Colesterolo alto: le cause dell'ipercolesterolemia

LE CAUSE DELL'IPERCOLESTEROLEMIA sono molteplici, ma schematicamente possono essere classificate in:

1 - Eccesso nell' apporto di colesterolo e di grassi animali con la dieta;

2 - Cause genetiche (ipercolesterolemia familiare monogenica, sostenuta da una definita mutazione genetica oppure come accade nella maggioranza dei casi da mutazioni genetiche varie che influenzano l'assorbimento e il metabolismo dei lipidi e che interagiscono con uno stile di vita aterogeno e con malattie come il diabete mellito, etc);

3 - Alcune malattie della tiroide, del rene, etc.


Anche se nella maggioranza dei casi i soggetti iperlipemici hanno abitudini alimentari errate e/un' igiene di vita non corretta, nel suo caso sembra debba trattarsi di una ipercolesterolemia familiare.
Come è stato evidenziato anche dalle linee guida internazionali in caso di ipercolesterolemia è necessario modificare le abitudini alimentari per un periodo di almeno 3-6 mesi, dando la preferenza ai cibi con poco colesterolo e riducendo l'assunzione di cibi ricchi in colesterolo (vedi capitolo glossario).

COSA FARE:

- ridurre il consumo di alcuni formaggi e l' assunzione di uova a non più di 2-3 alla settimana (il tuorlo dell'uovo è ricco di colesterolo: 1 uovo di normali dimensioni ne contiene 185 mg, albume non contiene colesterolo; bisogna tenere conto delle uova utilizzate per la preparazione di alcuni alimenti come la pasta e il pane all' uovo e al burro, le torte, i cibi impanati);

- consumare solo occasionalmente alcune carni come la carne di anatra, di oca, di agnello, la carne macinata, le carni conservate come salcicce, wurstel, le frattaglie come cervello, reni, fegato, timo; tra i pesci le ostriche, i mitili, gli scampi, le aragoste, le uova di pesce.


QUALE E' LA QUANTITA' DI COLESTEROLO CHE POSSIAMO ASSUMERE CON L' ALIMENTAZIONE? 

Il colesterolo è il precursore degli ormoni steroidei, sia maschili che femminili (testosterone, progesterone, estradiolo, cortisolo etc.), della vitamina D e dei sali biliari. Ciononostante l'introito giornaliero con la dieta non dovrebbe superare la soglia di 300 mg al giorno.

Una dieta povera di grassi e ricca di fibre deve essere sempre accompagnata ad una intensa attività fisica. Le modificazioni dello stile di vita spesso sono in grado di abbassare in modo significativo i livelli di colesterolo. La Scuola Medica Salernitana recitava: “Unica nux prodest, nocet altera, tertia mors est”. Questo assioma secondo gli studiosi moderni deve essere modificato in quanto sembra che fino 3 o 4 noci al giorno sono utili al nostro organismo, in quanto inducono un calo del colesterolo totale e del colesterolo-LDL di circa il 15%. Perché? Perché nelle noci si trovano: l’acido alfa linolenico, grasso insaturo del gruppo degli omega-3 e un certo numero di sostanze antiossidanti (l'acido linolenico è contenuto non solo nelle noci, ma nei cereali, nell' olio di mais e di girasole e nei legumi; da esso deriva l' acido gammalinolenico, utile per la riduzione del colesterolo).

Deve essere ricordato che per la colesterololemia vale la stessa regola dell' ipertensione arteriosa che recita che quanto più elevato è il tasso di colesterolemia, tanto più elevato è il rischio di aterosclerosi e di incidenza di episodi vascolari acuti.

Se con le modificazioni dello stile di vita non si ottengono risultati ottimali, in particolare per quanto riguarda i livelli di colesterolo-LDL (colesterolo cattivo), è necessario ricorrere ai farmaci. La più importante famiglia di farmaci ipocolesterolemizzanti è quella degli inibitori della idrossi-metilglutaril-coenzima A reduttasi, enzima epatico coinvolto nella produzione del colesterolo. Questi farmaci chiamati statine riducono i livelli di colesterolo e contestualmente hanno dimostrato di essere capaci di ridurre il rischio di infarto del 30% circa sia in prevenzione primaria (cioè nei pazienti che non hanno mai avuto malattie cardiache) che in prevenzione secondaria (cioè nei pazienti reduci da una malattia cardiaca). Alcuni studi hanno mostrato che per raggiungere valori estremamente bassi di colesterolemia devono essere utilizzati alte dosi di statine oppure può essere utilizzata l 'associazione ezetimibe/ simvastatina cioè un' associazione di un farmaco che riduce l' assorbimento del colesterolo e di un farmaco che ne riduce la produzione.



COSA DOBBIAMO ATTENDERCI DALLA RIDUZIONE DELLA COLESTEROLEMIA RIGUARDO ALLE LESIONI AEROSCLEROTICHE?

Gli studi clinici hanno dimostrato che con la riduzione della colesterolemia si riduce il rischio di eventi vascolari del 30%, ma questa riduzione del rischio è legata ad una riduzione delle lesioni aterosclerotiche (ateroregressione)?

Da un punto di vista teoretico si può ammettere la possibilità della regressione delle lesioni aterosclerotiche. Ma questo concetto ha trovato inizialmente molto scetticismo. Attualmente però stanno venendo fuori evidenze positive sia nella patologia sperimentale che in quella umana. Ad esempio il Prof Giorgio Weber dell' Università di Siena, in ricerche svolte in collaborazione con l' Università di Chicago ha studiato l' evoluzione delle placche lipidiche in scimmie nutrite per 1-2 anni con una dieta simile a quella americana cioè a base di carne rossa, grassi saturi, burro, latte, etc, ma poi assoggettate ad una dieta ristretta con sostituzione dei grassi saturi con quelli insaturi di provenienza vegetale. Lo studioso ha osservato che il cambiamento della dieta induceva la scoparsa della maggior parte delle elsioni arteriosclerotiche ed una rigenerazione effettiva degli elementi endoteliali (la proliferazione miocellulare persisteva fino a quando la continuità dell' endotelio non si era ricostituita). Oltre agli studi sui primati, esistono in letteratura ricerche su conigli, su maiali ed altri animali che hanno documentato una regressione non solo delle lesioni prevalentemente lipidiche ma anche delle lesioni più avanzate e complicate.

Anche sull' uomo sono comparsi studi che hanno mostrato che una aggressiva riduzione del colesterolo- LDL comporta una riduzione delle lesioni aterosclerotiche. Se prendiamo ad esempio i vasi carotidei si osserva una riduzione dello spessore dell' intima-media. Sempre nell' uomo con studi che hanno utilizzato l’ ultrasonografia intravasale,dopo 18 mesi di trattamento con farmaci ipocolesterolemizzante, è stata osservata una riduzione della progressione dell' aterosclerosi coronarica.

Vi sono quindi evidenze che sia nell' animale da esperimento che nell' uomo alla riduzione della colesterolemia si associa un riassorbimento del materiale grasso dalle placche lipidiche delle arterie a cui consegue il ripristino del lume arterioso.

LINEE GUIDA PER LA PREVENZIONE DELLE PATOLOGIE CARDIOVASCOLARI

DECISIONI BASATE SUL LIVELLO DI COLESTEROLO LDL
Le linee guida Cholesterol Education Program Adult Treatment (ATPIII) raccomandano la riduzione del colesterolo-LDL<100 mg/dl nei pazienti ad elevato rischio cardiovascolare mentre addirittura nei pazienti a più levato rischio come nei pazienti reduci da un episodio infartuale eo nei pazienti con fattori di rischio multipli è stato proposto un target di colesterolo-LDL < 70 mg/dl.

LE LINEE GUIDA VENGONO MESSE IN PRATICA CORRETTAMENTE?
Sembrerebbe di no!
Nello studio Dysis (Dyslipidaemia international study) presentato al recente Congresso Europeo di Cardiologia di Barcellona 2009, Gitt AK et al. hanno osservato che circa 3/4 degli oltre 22.000 pazienti di età sopra i 45 anni che sono stati esaminati in Europa e in Canada e che erano in trattamento con una statina da almeno tre mesi, non raggiungevano i target raccomandati dall' European Society of Cardiology; in particolare il colesterolo-LDL persisteva troppo alto nel 48% dei casi, il colesterolo- HDL troppo basso in 1/4 e i trigliceridi erano oltre la soglia di sicurezza nel 38% dei pazienti.

GLOSSARIO

Cosa è il colesterolo?
Il colesterolo è una sostanza giallastra simile ai grassi, indispensabile per il funzionamento dell’ organismo. Il fegato produce la maggior parte del colesterolo, la restante parte viene introdotta con la dieta. Il colesterolo non si scioglie nel sangue per cui per poter circolare deve essere trasportato da alcune “barchette speciali” chiamate lipoproteine (LDL, HDL); il colesterolo è indispensabile per la costruzione delle cellule, per la produzione di alcuni ormoni e per la digestione. Ma se il suo livello nel sangue supera alcuni limiti (200 mg/dl) si può depositare nelle pareti delle arterie dove accumulandosi forma le cosidette placche aterosclerotiche (ammassi di grassi, calcio, elementi corpuscolati del sangue, etc); le placche protrudono nel lume delle arterie e possono ostacolare il passaggio del sangue al punto da interromperne parzialmente o totalmente il flusso e portare in quest’ ultimo caso alla sofferenza ichemica fino alla morte del tessuto a valle dell’ostruzione (infarto del miocardio, dell’ encefalo, etc).

Quali sono le fonti del colesterolo?
L’organismo produce la maggior parte del suo colesterolo (80%), mentre solo il 20% proviene dalla dieta.
Se viene controllata attentamente la dieta, possiamo ridurre l'introito di colesterolo. Vi sono alimenti che contengono grandi quantità di colesterolo e altri ne contengono solo modeste quantità.
Alimenti ad altissimo contenuto in colesterolo:
cervello, fegato, rene, milza, bottarga, caviale, calamaro, olio di fegato di merluzzo, tuorlo d'uovo, burro, tortellini, savoiardi, pasta frolla, etc.
Alimenti ad alto contenuto in colesterolo:
pasta all'uovo, pasta sfoglia, biscotti, merendine, panettone, sardine sott'olio, acciughe sott'olio, anatra, trippa, maiale grasso, pollo con pelle, tacchino con pelle, latte vaccino in polvere, panna, lardo, cotechino, pancetta, patè di fegato, salame, salsiccia, lingua, zampone, cuore, formaggio cremoso spalmabile, formaggio parmigiano, formaggio pecorino, mascarpone, etc.
Alimenti a medio contenuto in colesterolo:
agnello, bovino, vitello, cavallo, coniglio, maiale magro, pollo senza pelle, quaglia, bresaola, mortadella, wurstel, prosciutto cotto, prosciutto crudo, merluzzo, cozze, vongole, orata, ostriche, salmone affumicato, spigola, trota, pesce fresco o surgelato, tonno sott'olio sgocciolato, brioches, gelato alla crema, caciotta, crescenza, mozzarella, feta, gorgonzola, provolone, ricotta vaccina, maionese, etc.
Alimenti a modesto contenuto in colesterolo:
salmone fresco, latte di capra, latte di pecora, latte vaccino intero e parzialmente scremato, yogurt intero e magro, formaggio cremoso light spalmabile, etc.
Alimenti senza colesterolo:
pasta, riso, pane comune o integrale, farina, polenta, olio, margarina vegetale, legumi (piselli, fagioli, lenticchie, ceci, soia), frutta, succhi di frutta, verdura, zucchero, miele, marmellata, sorbetto alla frutta, vino, birra, acqua, caffè, tè, etc.

Cosa sono i grassi saturi e i grassi insaturi?
I grassi saturi sono grassi di derivazione animale (come quelli che si trovano nella carme, nello strutto, nel lardo, nel latte, nei formaggi, nella panna); i grassi insaturi sono grassi presenti principalmente nei vegetali.

Quali cibi devono essere evitati o assunti con moderazione per ridurre il colesterolo nel sangue?
Il latte intero, i latticini, le uova, le carni grasse, i cibi conservati (alimenti in scatola) e gli insaccati (salumi, mortadella, wurstel, etc).

Cosa è il colesterolo-LDL?
Sono lipoproteine a bassa densità che trasportano il colesterolo e lo consegnano alle cellule; sono definite “colesterolo cattivo” in quanto favoriscono il deposito del colesterolo sulle pareti delle arterie.
Se il colesterolo-LDL aumenta del 10%, le malattie coronariche aumentano del 20%.

Cosa è il colesterolo-HDL?
Sono lipoproteine ad alta densità; sono quasi totalmente costituite da un involucro di proteine e sono capaci di staccare il colesterolo dalle pareti delle arterie per portarlo al fegato. Per questo vengono definite “colesterolo buono”.
Il colesterolo-HDL può essere al disotto della normalità per una serie di motivi:
 

  • motivi genetici;
  • tendenza al diabete mellito;
  • conseguenza di errate abitudini di vita;
  • scarsa attività fisica;
  • soprappeso e obesità in particolare di tipo addominale;
  • fumo di sigaretta.

L'aumento dell’ attività fisica induce un incrmento del colesterolo- HDL l'attività fisica deve comprendere esercizi di alta-media intensità in quanto l’ esercizio di bassa intensità non porta significativi benefici. In pratica il colesterolo HDL non si modifica in modo significativo se l’ attività fisica è protratta per meno di 2 ore alla settimana, mentre per ogni ora di attività oltre questo limite è stato stimato che è possibile ottenere un aumento medio del colesterolo-HDL di 10 mg/dl. Anche la riduzione del peso corporeo e una dieta sana ed equilibrata che comprenda anche un bicchiere di vino (solo rosso?) esercitano un’ influenza positiva sull' incremento del colesterolo-HDL.

Esistono farmaci che inducono un aumento del colesterolo-HDL?
I farmaci che favoriscono un certo aumento del colesterolo-HDL sono: -i fibrati, -l' acido nicotinico a lento rilascio di recente introduzione in Italia e in misura modesta -le statine. Come dice il Professor Cesare Sirtori, illustre farmacologo e lipidologo, i prossimi anni saranno caratterizzati da ricerche indirizzate su come curare i pazienti con colesterolo-HDL basso, in considerazione del fatto che avere il colesterolo-HDL basso, ai fini dell’ incidenza delle malattie cardiovascolari, equivale ad avere un colesterolo-LDL alto.

Cosa sono i grassi o gli oli vegetali idrogenati?
Quando i grassi o gli oli vegetali vengono sottoposti ad un processo di idrogenazione essi diventano grassi idrogenati (chimicamente grassi-trans); essi vengono diffusamente utilizzati per la produzione di prodotti da forno e negli alimenti cucinati nelle catene dei "fast food" (esempio: brioche, cornetti, merendine, patatine fritte). Gli alimenti ricchi di grassi idrogenati favoriscono l' aumento della colesterolemia totale e in particolare del colesterolo-LDL(colesterolo cattivo).

Cosa sono i trigliceridi?
I trigliceridi sono grassi; essi sono presenti nel sangue e rappresentano un' importante fonte di energia per tutto l'organismo. Provengono in parte dal cibo ed in parte vengono prodotti all' interno dell' organismo. I trigliceridi possono aumentare per predisposizione familiare o per una dieta ricca di grassi e di alcool. Spesso un aumento dei trigliceridi si accompagna ad un aumento del colesterolo-LDL. In pratica anche un elevato valore di trigliceridi si associa ad un aumento del rischio di malattie ateroscelotiche.



Dottor Gennarino Borrello
Specilista in cardiologia
Direttore dell'U.O. di cardiologia Riabilitativa
Catanzaro

Profilo del medico - GennarinoBorrello

Nome:
GENNARINO BORRELLO
Professione:
Medico Ospedaliero
Occupazione:
Direttore Emerito dell'U.O. di cardiologia Riabilitativa Policlinico Universitario Catanzaro
Specializzazione:
Cardiologia, Medicina generale, Ematologia
Contatti/Profili social:


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