Leptospirosi nel gatto, diagnosi e terapia
Cosa fare in caso di sospetta leptospirosi nel gatto
Cure e prevenzione in caso di leptospirosi nel gatto
Se si sospetta in base ai sintomi e al contesto in cui si vive un’infezione da leptospirosi nel gatto, occorre prestare particolare attenzione a non essere contagiati e a portarlo prontamente dal veterinario.Questo perché la leptospirosi è una malattia batterica che può trasmettersi tra i mammiferi, è cioè una zoonosi che può colpire oltre i gatti, anche i cani o altri animali domestici nonché gli umani.
I sintomi che devono metterci in allarme li conosciamo: febbre improvvisa, scarso desiderio di movimento e gioco da parte del micio (dolori muscolari), tremore, debolezza ed apatia, mancanza d’appetito, aumento della sete (conseguente a disidratazione), vomito, diarrea e perdite di sangue, naso che cola. Si tratta di una sintomatologia comune ad altre patologie, ma non per questo da sottovalutare.
Occorrerà in tali casi usare sempre dei guanti nelle pulizie dei vari fluidi emessi dal micio, perché la leptospirosi si trasmette proprio attraverso le secrezioni, compreso il sangue e l’urina. I luoghi intaccati vanno igienizzati con disinfettanti appropriati, come la candeggina, soprattutto se il veterinario confermerà la diagnosi ed in casa ci sono bambini o altri pets.
Come si riconosce questa malattia? Dopo l’analisi clinica e la valutazione dei sintomi il gatto sarà sottoposto ad analisi del sangue specifiche con ricerca di anticorpi (a cui sarà bene sottoporre tutta la famiglia per sicurezza). Per trattare un’infezione batterica saranno necessari degli antibiotici, da far assumere all’animale domestico per almeno un mese.
Si tratta di una terapia, molto pesante che può comportare anche seri effetti collaterali, per questo sarà opportuno, prima di iniziare, farsi spiegare bene dal veterinario come procedere con la cura. Non rari i casi in cui però serve il ricovero del gatto laddove la malattia sia in fase avanzata con disidratazione e vomito continuo o emorragia. In tali casi serviranno ulteriori ed appropriate terapie.
Per il resto sarà necessario un lungo periodo di riposo al gatto per riprendersi e tanta attenzione all’igiene dell’ambiente perché le spirochete della leptospirosi possono sopravvivere nell’organismo molto a lungo.
Va detto infine che per i gatti la leptospirosi è un’evenienza rara, soprattutto se confrontata con l’incidenza nei cani. E’ per tale motivo che il vaccino (che esiste) è fortemente consigliato per Fido e spesso sconsigliato o non suggerito per micio.
Foto: Flickr
A cura di Cinzia Iannaccio, Giornalista professionista iscritta all'Albo dal 2007, blogger, specializzata nel settore della salute e del benessere.
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ATTENZIONE: le informazioni che ti propongo nei miei articoli, seppur visionate dal team di medici e giornalisti di ForumSalute, sono generali e come tali vanno considerate, non possono essere utilizzate a fini diagnostici o terapeutici. Il medico deve rimanere sempre la tua figura di riferimento.