Guidiamo il cammino dei nostri piedi

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Guidiamo il cammino dei nostri piedi

12-12-2013 - scritto da Umberto Motta

Il piede, parte anatomica molto complessa e spesso tra le più trascurate. Scopriamo i problemi che spesso si incontrano "lungo il cammino"

Alcuni semplici consigli per la salute e il benessere dei piedi

Guidiamo il cammino dei nostri piedi Camminando, camminando... sollecitiamo una delle strutture anatomiche tra le più complesse, i piedi; in questa zona relativamente piccola si trovano infatti ben 26 ossa. Numerose sono anche le funzioni del piede che, oltre a permetterci di camminare, ci consente di correre, di mantenere la posizione eretta e non per ultimo svolge un'azione di ammortizzazione del peso corporeo. La pianta del piede racchiude milioni di terminazioni nervose che hanno l'importantissima funzione di inviare al cervello informazioni di tipo spaziale, termico e tattile fondamentali per mantenere il corpo in equilibrio. Ma non finisce qui, infatti il piede, attraverso la pianta, svolge una funzione di "pompaggio" del sangue venoso favorendone il suo ritorno verso il cuore.

La struttura dei piedi
Il calcagno e l'astragalo sono le ossa più grandi del piede e sono articolate tra loro. Davanti a queste due ossa c'è una serie di piccole ossa: l'osso navicolare, l'osso cuboide e l'osso cuneiforme. Queste ossa a loro volta sono articolare alle cinque ossa metatarsali. Queste ultime terminano con le falangi delle dita dei piedi: l'alluce ne ha due mentre le altre dita ne hanno tre. Tutte le ossa sono unite tra loro mediante muscoli e tendini che hanno la funzione di stabilizzare il piede.

Ma come fare per "misurare la salute dei nostri piedi"?

Semplice, guardiamo le nostre scarpe. Se le guardiamo attentamente noteremo in modo ricorrente dei precisi punti di usura. La suole e i tacchi sono gli informatori principali per poter valutare la salute del piede.
I casi qui descritti sono generalmente i più frequenti:

- Una maggior usura nella parte interna della suola ci potrebbe indicare la presenza di un piede piatto, caratterizzato cioè dalla riduzione dell'arco plantare longitudinale. In questo caso il carico del corpo grava sulla prima testa metatarsale.
- Una eccessiva usura del lato interno ed esterno della suola potrebbe farci supporre che siamo in presenza di un piede cavo e cioè con l'arco plantare longitudinale eccessivamente accentuato con un conseguente appoggio sulla prima e quinta testa matatarsale.
- Se notassimo una marcata usura del tacco esterno potremmo trovarci di fronte ad un retropiede varo, mentre l'usura del tacco nella parte interna ci potrebbe segnalare un retropiede valgo.


Prima di suggerire alcuni esercizi volti a migliorare la situazione muscolare e posturale del piede vorrei porre l'attenzione sulle calzature; questo è il "primo passo" per mantenere sani i nostri piedi. La scarpa ideale deve essere comoda, rispettare l'anatomia del nostro piede ed essere morbida; cerchiamo di non indossare scarpe che sacrifichino il piede, ne stringano troppo la punta o abbiano tacchi troppo alti. L'altezza ideale del tacco è di 2-3 cm.

Esistono esercizi in grado di "migliorare il nostro cammino" e più precisamente di correggere l'appoggio del piede. I numerosi sensori posti sulla pianta del piede, hanno il preciso compito di analizzare la superficie del terreno che viene calpestato e di trasmettere le informazioni raccolte al cervello che le elabora, le archivia e le riutilizza in caso di bisogno. E' naturale che più informazioni noi siamo in grado di catalogare, più siamo agevolati nell'affrontare svariate situazioni. Descriviamo qui di seguito alcuni semplici esercizi volti a creare un sia pur piccolo archivio informativo per i nostri piedi.

- Camminare scalzi su un terreno duro (pavimento) e subito di seguito su un tappeto morbido ed uno ancora più morbido posti uno di seguito all'altro. Lo stesso esercizio va ripetuto in punta di piedi.
- Da seduti si può far rotolare sotto la pianta del piede una pallina da tennis per favorire la mobilizzazione del piede che per così tanto tempo durante la giornata rimane intrappolato nelle calzature.
- Ci si può alzare in punta di piedi ed abbassarsi mantenendo le ginocchia distese per favorire la mobilizzazione e la tonificazione della caviglia.

Questa parentesi dedicata ai piedi può essere completata da un buon pediluvio seguito da un massaggio conoscitivo del piede volto a favorire le mobilizzazione delle singole dita, dell'avanpiede e di tutto il sistema circolatorio linfatico delle estremità inferiori.

E' consigliabile eseguire il massaggio un piede alla volta tirando leggermente le dita, una alla volta e compiendo una rotazione dell'avampiede per favorire il ritorno venoso. Seguirà un massaggio distensivo abbastanza profondo che iniziando dalle dita terminerà al polpaccio.

Camminando, camminando... troppo spesso ci dimentichiamo di curare chi ci permette di vivere una vita, forse a volte eccessivamente frenetica; dedicare qualche minuto del nostro tempo ai piedi, non è sicuramente tempo perso.

Dr. Umberto Motta
Dottore in fisioterapia, posturologo e docente nel corso di laurea in Fisioterapia Università degli Studi di Milano
Studio via Gaffurio 4 Milano MM CAIAZZO
tel 348 22 63 444
www.umbertomotta.com

Profilo del medico - Umberto Motta

Nome:
UMBERTO MOTTA
Comune:
Milano
Telefono:
3482263444
Professione:
Universitario
Occupazione:
Dottore in Fisioterapia
Specializzazione:
Fisioterapia, Ergonomia
Contatti/Profili social:
sito web


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