Acne, cibi In & Out

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Acne, cibi In & Out

09-03-2015 - scritto da Cinzia Iannaccio

Come e quando la dieta sbagliata può peggiorare i brufoli.

Scopriamo cosa c’è di vero sul rapporto tra acne e alimentazione.

Acne, cibi In & Out

L’acne è una malattia dovuta a diverse concause: di base c’è una predisposizione genetica (familiarità), ma essenzialmente dipende da un eccesso di ormoni androgeni in circolo, specie per ciò che riguarda l’acne vulgaris, quella comune all’80% degli adolescenti, che può colpire anche in età adulta. Questi sollecitano una eccessiva produzione di sebo da parte delle ghiandole, provocando di fatto la pelle grassa, i punti neri ed i brufoli. E la dieta? Da tempo immemore se ne discute. Qual è il rapporto tra acne e alimentazione? Cioccolatini e fritture, insieme al latte sono da sempre nell’occhio del ciclone, quali responsabili principali di questa malattia della pelle: cibi grassi provocano la pelle grassa e quindi i brufoli. 

 

L’American Academy of Dermatology e così la stragrande maggioranza di medici specialisti parlano di un falso mito da sfatare una volta per tutte, anche se invitano ad una dieta sana ed equilibrata, favorita da alcuni cibi piuttosto che da altri. Una contraddizione? No, il cioccolato è effettivamente scagionato (ma un abuso non è mai positivo) come causa diretta, ma esistono altri fattori che vanno presi in considerazione.

 

Tecnicamente il brufolo si origina quando i pori della pelle vengono ostruiti da cellule morte “incollate” da un eccesso di sebo; a peggiorare la situazione un’alta concentrazione di batteri sulla cute e la risposta infiammatoria da parte dell’organismo.

 

Il cibo che mangiamo può interagire positivamente o negativamente sull’infiammazione e sulle fluttuazioni ormonali (eccesso di ormoni androgeni) che sono alla base della eccessiva produzione di sebo nell’acne adolescenziale (e non solo).

 

L’obesità, o comunque un’alimentazione eccessiva, il consumo di grassi saturi e cibi di origine animale aumentano il rilascio di androgeni nel corpo; al contrario una dieta ricca di fibre e grassi insaturi può contribuire a riequilibrare il tutto. Questa è la prima grande verità sul rapporto tra cibo ed acne che adolescenti ed adulti acneici non dovrebbero mai dimenticare: è per tale motivo che i dermatologi invitano ad una dieta sana ed equilibrata, ricca di tutti i nutrienti necessari anche ad una armonica crescita fisica dell’adolescente e ad uno stato di benessere generale.

 

Gli studi scientifici più recenti inoltre hanno evidenziato come dietro all’acne (e dunque ai meccanismi fisiologici che la originano) più che un cibo vero e proprio esistano essenzialmente carenze nutrizionali: bassi livelli di vitamina A, C,  E, zinco e selenio possono cioè contribuire allo sviluppo di brufoli e punti neri.

 

Dunque via libera a tutti quei cibi ricchi di tali sostanze. La vitamina A è da tempo riconosciuta come “amica della pelle”, si usa in cosmetici per contrastare le rughe ed è anche alla base di farmaci per curare l’acne grave, essendo in grado di ridurre in modo sostanziale l’eccesso di sebo (ad alte dosi secca la pelle). I cibi ricchi di vitamina A sono molti e gustosi e vale la pena di metterli in tavola (albicocche, carote, pomodori, peperoni, fegato di bovino, uova, rucola, eccetera).

 

Di zinco sono particolarmente ricchi le ostriche e i pesci (anche preziosa fonte di acidi grassi omega 3 efficaci nel contrastare l’infiammazione della pelle), ma pure i legumi, i cereali e la frutta secca; gli alimenti ricchi di selenio sono noci, pesce, pollame, carne rossa, selvaggina, funghi, cereali integrali e uova. 

 

Proprietà antinfiammatorie ed anti microbiche sono poi state riscontrate in numerose spezie ed erbette fresche come lo zenzero, la curcumina o il basilico e l’origano; anche il tè verde sembra avere una certa efficacia antiacne in quanto capace di contrastare l’azione degli ormoni androgeni.

 

Ed i cibi da evitare? Sono quelli ad alto indice glicemico: carboidrati e zuccheri (pane, pasta, miele, patate, cracker, riso arborio,   saccarosio, dolci, eccetera). Sembra che anche questi incidano profondamente sullo sviluppo di ormoni androgeni e quindi sulla produzione eccessiva di sebo. Allo stesso modo il latte, che invece è già carico di ormoni di suo!

 

Ora questi sono dati di fatto scientifici che riguardano il metabolismo degli alimenti, ma può capitare che una persona con una dieta ad alto indice glicemico non sviluppi mai un brufolo o il contrario. Il legame con l’acne, prima di parlare di dieto-terapia è ancora da approfondire, perché come dicevamo all’inizio è una malattia multifattoriale. Magiare bene però non fa mai male ed apportare alla pelle vitamine e Sali minerali nelle giuste quantità, non potrà che garantire una guarigione migliore dai brufoli in un regime terapeutico farmacologico adatto. Non credete anche voi?

 

Foto: Flickr



A cura di Cinzia Iannaccio, Giornalista professionista iscritta all'Albo dal 2007, blogger, specializzata nel settore della salute e del benessere.
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ATTENZIONE: le informazioni che ti propongo nei miei articoli, seppur visionate dal team di medici e giornalisti di ForumSalute, sono generali e come tali vanno considerate, non possono essere utilizzate a fini diagnostici o terapeutici. Il medico deve rimanere sempre la tua figura di riferimento.



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