Come cambia il mondo delle farmacie?

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Come cambia il mondo delle farmacie?

27-02-2020 - scritto da Redazione

 

La farmacia come presente nell'immaginario collettivo, con un negozio tramandato di generazione in generazione e un farmacista dedicato esclusivamente alla vendita ed inventariazione dei prodotti, ormai sta scomparendo: complici le recenti liberalizzazioni sui farmaci da banco, che hanno ridotto una fetta importante di mercato, ma anche le novità che provengono dall'ingresso dei fondi privati nel capitale delle farmacie e dalle incertezze/opportunità che arrivano dalla digitalizzazione.

 

LA LIBERALIZZAZIONE DEI FARMACI DA BANCO

Il primo scossone al granitico mondo della farmacia italiana è arrivato con l'approvazione della Legge Bersani nel 2007, che ha consentito l'acquisto di alcune categorie di farmaci (i cosiddetti OTC o farmaci da banco, che non richiedono l'obbligo di prescrizione), direttamente all'interno dei supermercati. Naturalmente, a fronte della contestazione operata dagli organismi di settore, questa scelta ha senz'altro comportato la sottrazione dal monopolio delle farmacie di un numero consistente di farmaci generici, che i consumatori potranno decidere di acquistare in un contesto diverso da quello del Pharma shop.

 

Ad oggi, rientrano nella categoria dei farmaci liberalizzati quelli classificati come C-Bis (esclusi dal rimborso sanitario), tra i quali si rinvengono prodotti di larghissimo consumo come: medicinali per la cura del raffreddore e della tosse, analgesici, farmaci gastrointestinali, per la medicazione delle ferite o la disinfezione della pelle, nonché medicinali dermatologici e antimicotici.

 

Ciò nonostante, questo processo ha comportato anche qualche sollievo alla categoria dei farmacisti. La legge, infatti, richiede la presenza di un farmacista abilitato all'interno delle aree adibite alla vendita dei farmaci: questo profilo permette a molti professionisti che non possiedono le risorse per avviare un proprio punto vendita, né hanno altrimenti la possibilità di lavorare in una farmacia "ufficiale", di lavorare comunque e spendere così la propria competenza nel settore.


LE SOCIETA' DI CAPITALI NELLE FARMACIE

Il secondo scossone è decisamente più recente e i suoi effetti si sono finora manifestati poco. Parliamo della possibilità, proveniente dal decreto concorrenza del 2017, di ingresso all'interno del capitale di una farmacia di una società. L'ingresso dei fondi privati rappresenta senz'altro una novità di non poco rilievo nel mondo delle farmacie: finora, infatti, esisteva un limite di quattro licenze in capo ad una stessa società, un filtro che impediva la concentrazione in capo ad un unico ente di numerosi piccoli esercizi.

 

Ora che questo limite non esiste più, la frammentazione delle farmacie (presenti in numero considerevole anche nelle cittadine di minori dimensioni), unita alle difficoltà di accesso agli ingenti capitali richiesti per l'avvio dell'attività da parte dei giovani, rappresentano fattori che - come già accaduto in altri Paesi - permetteranno alle grosse società di capitali di "rastrellare" le piccole farmacie, o quelle in cui non vi è possibilità di intercambio generazionale.

 

Tutto ciò avrà, probabilmente, lo stesso impatto che ebbe decenni fa l'ingresso della grande distribuzione nel settore agro-alimentare: la disponibilità finanziaria elevata e il peso commerciale di questi fondi comporteranno inevitabili cambiamenti nel modo di concepire il lavoro professionale, rendendo necessaria in capo alle farmacie un'opera di adeguamento, ammodernamento e di spinta concorrenzialità, tutti elementi storicamente lontani dallo statico mondo delle farmacie.


LE SFIDE DEL DIGITALE

L'ingresso del digitale anche nel campo della vendita dei farmaci rappresenta l'ultimo e, potenzialmente, più dirompente fattore di novità per le farmacie: le potenzialità (ma anche le criticità) di questo processo renderanno molto diverso il ritratto del farmacista del futuro, il quale dovrà concentrarsi sulla diversificazione dei servizi offerti, puntare sulla vendita omnichannel e concepire nuovi format di negozio.

 

In particolare, il mutamento nelle abitudini degli stessi clienti spingono verso il modello della farmacia online polifunzionale, che non limita la propria offerta a farmaci e prodotti di bellezza, ma diviene un polo di aggregazione che riunisce servizi e consulenze; se a ciò si aggiunge la comodità del digitale, gli utenti pretenderanno modelli che integrano vendita online ed offline, con la possibilità di ordinare i farmaci dallo smartphone e ritirarli in farmacia.


Da rivedere senz'altro anche le strategie di acquisti da parte dei farmacisti: con i nuovi standard di velocità logistica non sarà più necessario tenere tutti i farmaci in punto vendita, ma basterà concentrare le scorte (e, dunque, gli investimenti) sui prodotti più richiesti, pianificando di conseguenza anche la scelta dei brand da mantenere o da eliminare. Infine, diventerà sempre più urgente la gestione e cura di contenuti digitali, con l'apertura di e-commrce agganciati al punto vendita volti ad offrire servizi integrati ai consumatori, sempre più veloci e sempre più soddisfacenti.

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