L'ernia inguinale

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L'ernia inguinale

12-12-2013 - scritto da Dr Sergio Valeri

Come prevenire e curare l'ernia inguinale: consigli utili e pratici nel trattamento di questa patologia

L’ernia inguinale è una delle patologie più frequenti al mondo: colpisce infatti il 4-5% della popolazione mondiale, interessando prevalentemente il sesso maschile (da 7 a 10 volte di più rispetto a quello femminile) e rappresenta l’80% di tutti i casi di ernia.
Può comparire ad ogni età: è più frequente dai quaranta anni in su, ma può insorgere anche in neonati e giovani.Che cos’è l’ernia inguinale?
ernia inguinaleCon il termine ernia, in generale, ci si riferisce alla fuoriuscita di un viscere dalla cavità anatomica nella quale è normalmente contenuto, attraverso un orifizio che viene denominato “porta erniaria”.
Per l’ernia inguinale possiamo avere la fuoriuscita del grasso addominale, di una parte dell’intestino o in alcuni casi più rari anche della vescica, attraverso appunto una parte meno resistente dei muscoli inferiori della parete addominale.

Perché i maschi ne sono più colpiti?
La ragione della predilezione di questa patologia per i soggetti di sesso maschile è da ricercarsi nelle differenze anatomiche tra uomo e donna: nell’uomo infatti la presenza del canale inguinale rappresenta una porta erniaria “perfetta” attraverso cui si possono far strada i visceri addominali.
Infatti, mentre nella donna il canale è attraversato unicamente dal legamento rotondo dell’utero, nell’uomo vi troviamo il funicolo spermatico, ovvero un insieme di vasi e nervi che, dall’addome, raggiunge il testicolo nella sacca scrotale. Questo comporta una maggiore vulnerabilità ed una minore compattezza di questa regione nel maschio piuttosto che nella femmina.

Diversi tipi di ernia
Esistono diverse classificazioni delle ernie inguinali, ma la più pratica è quella che le divide in ernie dirette o indirette.. Si parla di ernia inguinale indiretta quando il tessuto adiposo e/o l’intestino si fanno strada attraverso il foro d’ingresso del canale inguinale. Nell’ernia inguinale diretta, invece, i visceri trovano spazio attraverso i muscoli indeboliti nei pressi della regione inguinale.
Viene riscontrata con maggiore frequenza l’ernia indiretta.

Quali sono le cause?
La causa principale dell’ernia inguinale è l’indebolimento dei muscoli e dei legamenti della regione inguinale.
Altri fattori che contribuiscono alla formazione di un’ernia sono sforzi intensi e ripetuti, l’aumento della pressione interna all’addome (come nelle gravidanze o nei pazienti epatopatici), l’obesità e l’età avanzata.

Come si presenta?
Come è facile immaginare, questa patologia si presenta con la comparsa di una tumefazione a livello di una o di entrambe le regioni inguinali (forme bilaterali) e la cui grandezza può variare in relazione al tempo di insorgenza ed alla posizione assunta dal paziente; nelle forme tardive l’ernia può raggiungere dimensioni notevoli arrivando ad occupare negli uomini tutta la cavità scrotale.
Nelle fasi iniziali, quando la quantità di viscere erniato è ancora esigua, il rigonfiamento compare unicamente durante gli sforzi e può essere riposizionato facilmente in addome con una manovra manuale (riduzione dell’ernia). Tuttavia, con il passare del tempo e con l’aggravarsi della situazione, l’ernia può arrivare ad essere irriducibile e persistentemente presente.
Al rigonfiamento possono associarsi fastidio o dolore, che tenderanno a peggiorare durante gli sforzi e ad alleviarsi con il riposo e con la posizione distesa.

Come si fa la diagnosi?
La diagnosi è il più delle volte immediata; il medico visita il paziente palpandogli la regione inguinale e, eventualmente, invitandolo a tossire, così da favorire l’espulsione del viscere tramite l’aumento della pressione addominale.

Come si può prevenire l’ernia?
I modi migliori per prevenire l’insorgenza di un’ernia inguinale sono il mantenimento di un buon tono della muscolatura addominale e un controllo ottimale del peso corporeo.

Perché è importante intervenire?
La terapia dell’ernia inguinale è esclusivamente chirurgica.
E’ sempre preferibile fare l’intervento una volta fatta la diagnosi e questo per rendere più “facile” il lavoro del chirurgo: una cosa è operare un paziente con un’ernia della grandezza di pochi cm e tutt’altro è farlo in presenza di tumefazioni della grandezza di 10-15 cm.
Inoltre un’altra motivazione all’intervento in tempi brevi è quella di prevenire l’unica temibile complicanza di questa patologia: lo strozzamento erniario.
Questo si verifica nel momento in cui le strutture che formano la porta erniaria esercitano un’azione di strangolamento nei confronti dell’intestino erniato con gravi ripercussioni vascolari, che, se non risolte immediatamente, possono causare la necrosi dell’intestino stesso e la sua successiva perforazione con gravissime sequele cliniche per il paziente.

Quali sono i sintomi dello strozzamento?
I sintomi di un’ernia strozzata sono una sua irriducibilità improvvisa (in genere dopo uno sforzo) associata alla comparsa di dolore intenso nella sede inguinale coinvolta; possono essere presenti un arrossamento nella zona del rigonfiamento, febbre, aumento della frequenza cardiaca.
Il consiglio che mi sento di dare al paziente in queste condizioni è di recarsi al più vicino pronto soccorso.

In cosa consiste l’operazione chirurgica?
ernioplastica inguinaleL’intervento chirurgico prende il nome di ernioplastica inguinale. Ne descriviamo per sommi capi quello che si effettua nell’uomo.
Viene eseguito in anestesia locale; in casi selezionati (ernia di notevole dimensioni, paziente in non perfette condizioni cliniche) si può associare una sedazione generale.
L’intervento viene effettuato mediante una incisione cutanea di circa 8-10 cm a livello della tumefazione inguinale; si riposiziona il contenuto erniato all’interno della cavità addominale, rispettando le strutture vascolari del funicolo spermatico e in seguito si rafforzano i muscoli e le strutture della regione inguinale mediante il posizionamento di una rete, biologicamente compatibile, composta da fibre sintetiche.
Questa procedura è possibile eseguirla anche per via laparoscopica (di solito nelle ernie plurirecidive); d’obbligo è l’anestesia generale.
Il chirurgo, in questo caso, agisce dall’interno della cavità addominale mediante tre piccole incisioni cutanee sulla porzione inferiore dell’addome; lo scopo dell’intervento è sempre lo stesso: utilizzando dei microstrumenti si riposizionano i visceri erniati n cavità e si rafforza la parete muscolare mediante una rete.
Se da un lato l’intervento in laparoscopia migliora l’effetto estetico finale (tre piccole incisioni vs una incisione unica più lunga), dall’altro obbliga il paziente a dover passare una notte di degenza in Ospedale, per il ricorso all’anestesia generale.

Quali sono le complicanze dell’intervento?
Le possibili complicanze legate ad una ernioplastica inguinale sono molto ridotte, purché l’intervento venga eseguito da chirurghi esperti ed in un centro Ospedaliero serio.
I rischi legati all’intervento sono da correlare alla grandezza dell’ernia; si può andare dalla semplice infezione della ferita, a danni alle strutture coinvolte dall’ernia (in primis le strutture gonadiche) alla recidiva erniaria.

Quali sono i tempi di recupero?
Teoricamente il paziente sottoposto ad intervento di ernioplastica inguinale potrebbe già guidare la macchina il giorno stesso dell’intervento.
Di solito i primi 7-10 giorni vanno assolutamente evitati gli sforzi fisici, pur mantenendo lo svolgimento delle normali attività quotidiane (come il camminare). L’attività lavorativa può essere ripresa da subito, controllando la comparsa di dolore con blandi antidolorifici. I punti di sutura verranno rimossi dopo circa 7 giorni. E’ preferibile riprendere l’attività sportiva dopo circa 1 mese.

Categorie correlate:

Malattie, cure, ricerca medica




Dott. Sergio Valeri
Specialista in Chirurgia Generale
Specialista in Chirurgia Pediatrica
Dipartimento di Chirurgia Generale Policlinico Universitario Campus Bio-Medico di Roma

Profilo del medico - Dr Sergio Valeri

Nome:
SERGIO VALERI
Comune:
Roma
Telefono:
06225411626, 3346281433
Professione:
Universitario
Occupazione:
Specialista in Chirurgia Generale e Chirurgia Pediatrica
Specializzazione:
Chirurgia generale, Chirurgia pediatrica
Contatti/Profili social:
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