Il fibromioma uterino o fibroma dell'utero è il tumore benigno più frequente dell'utero. Consiste in una formazione solida che si sviluppa a carico della muscolatura liscia della parete uterina (leiomioma). Il fibroma può posizionarsi all'interno dell'utero o nello spessore della sua parete muscolare o crescere verso l'esterno dell’utero.

I fibromiomi uterini colpiscono circa 1/4 delle donne in età fertile e vengono solitamente riscontrati nelle donne tra i 40 e i 60 anni d'età. I fibromi dell’utero hanno la tendenza a diventare recidivi e possono raggiungere dimensioni ragguardevoli causando fastidio sia al momento della defecazione che a livello urinario. Possono svilupparsi più fibromi nell’utero e in tal caso si parla di fibromatosi.

I fibromiomi hanno uno sviluppo correlato alla secrezione ormonale ovarica e in particolare agli estrogeni: dopo la menopausa, quando si verifica una diminuzione dei livelli di estrogeno, i fibromi tendono a regredire spontaneamente.

I fibromi sono generalmente asintomatici e finché sono di piccole dimensioni non richiedono alcun intervento, tuttavia possono manifestarsi diversi sintomi fastidiosi come dolore, crampi addominali, ripetuti stimoli ad urinare (pollachiuria), sanguinamenti anomali come perdite emorragiche (metrorragia) o mestruazioni abbondanti (menorragia) e stipsi. Il trattamento dei fibromi uterini diventa necessario in caso dolore pelvico persistente, di rapida crescita o se causano ripetuti aborti.

La miomectomia, ovvero l’asportazione chirurgica dei fibromi, può avvenire tramite laparotomia, cioè con apertura dell’addome, o mediante laparoscopia usando sonde endospiche attraverso incisioni cutanee ridotte oppure tramite isteroscopia, cioè attraverso via vaginale.

Un altro trattamento dei fibromiomi consiste nella riduzione delle loro dimensioni fino alla cicatrizzazione completa tramite l'embolizzazione dei vasi che li irrorano.