La filariosi o filariasi è una parassitosi che colpisce sia l'uomo che gli animali ed è causata da nematodi della famiglia delle Filariidae. Le filariosi che colpiscono l'uomo si possono classificare in base alla posizione nell'organismo delle loro forme adulte, si hanno pertanto:
• Filariosi cutanee, causate da Loa loa (loiasi), da Onchocerca volvulus (oncocercosi) e da Mansonella streptocerca (mansonelliasi)
• Filariosi linfatiche, determinate da Wuchereria bancrofti (filariasi di Bancroft), Brugia malayi e Brugia timori (filariasi brugiana).
• Filariosi delle cavità sierose, provocate da Mansonella perstans e da Mansonella ozzardi

La forma più frequente nell’uomo è la filariosi linfatica che presenta un quadro clinico molto vario che può andare da una totale mancanza di sintomi alla comparsa di febbre alta con grave coinvolgimento dei vasi linfatici degli arti inferiori e dei vasi genitali esterni. La fase acuta è di solito breve, ma può essere seguita da recidive che nel lungo periodo portano a ostruzione definitiva dei vasi linfatici con edemi, ascite, idrocele, elefantiasi irriducibile a carico soprattutto di arti inferiori e organi genitali.

Il ciclo vitale delle filarie prevede 5 stadi di sviluppo larvale: le femmine adulte producono migliaia di forme larvali al I stadio, dette microfilarie, che vengono ingerite dall'insetto vettore (zanzara) dove passano due stadi di sviluppo. Quindi la larva al III stadio viene inoculata dalla zanzara nell'ospite vertebrato definitivo: qui la larva passa altri due stadi di sviluppo prima di diventare adulta e raggiungere la sua localizzazione definitiva, a seconda della specie.

Il farmaco di prima scelta per il trattamento della filariosi è la dietilcarbamazina che però può determinare effetti collaterali anche gravi come encefalopatia e fenomeni allergici. Spesso a questo trattamento vengono associati anche antistaminici o cortisonici.