Mesotelioma

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Mesotelioma


Il mesotelioma è una neoplasia che nasce dalle cellule del mesotelio, il tessuto che riveste le cavità sierose del corpo. Questo tumore può avere origine in quattro zone del corpo: nel torace, nell’addome e, molto raramente, nella cavità attorno al cuore e nella membrana che riveste i testicoli.

La prognosi per chi è colpito da mesotelioma è purtroppo infausta perché questo tumore è molto aggressivo e resistente alle comuni terapie. Il tasso di sopravvivenza media è di 7,7 mesi dal momento della diagnosi. I soggetti più colpiti sono gli uomini tra i 40 e i 60 anni, principalmente per la maggior esposizione lavorativa all'agente cancerogeno.

A seconda del distretto corporeo nei quali hanno origine, i mesoteliomi si suddividono in pleurico, peritoneale, pericardico e della tunica vaginale. Il mesotelioma pleurico origina nella cavità toracica, rappresenta la tipologia più diffusa (3/4 dei casi) ed è correlato all'esposizione alle fibre aerodisperse dell'amianto. Il mesotelioma peritoneale nasce nell’addome e rappresenta la quasi totalità dei mesoteliomi rimasti escludendo quelli pleurici. Il mesotelioma pericardico origina nella cavità attorno al cuore ed è estremamente raro, mentre il mesotelioma della tunica vaginale nasce dalla membrana che riveste i testicoli ed è molto raro.

I sintomi del mesotelioma all’inizio sono poco specifici e spesso vengono ignorati o interpretati come manifestazioni di altre malattie più comuni.

Il mesotelioma pleurico si può manifestare con dolore nella parte bassa della schiena o a un lato del torace, fiato corto, tosse, febbre, stanchezza, perdita di peso, difficoltà a deglutire, debolezza muscolare. In caso di mesotelioma peritoneale possono presentarsi dolore addominale, perdita di peso, nausea e vomito.

Per il trattamento del mesotelioma non vi sono linee guida precise: di solito i mesoteliomi di stadio I, II e III sono operabili ma la possibilità della rimozione del mesotelioma dipende, oltre che dalle dimensioni del tumore, anche dal sottotipo, dalla sua posizione e dalle condizioni del malato. Nello stadio I e in limitati casi degli stadi II e III si effettua la pleurectomia o la pleuropneumectomia o la peritonectomia. Dopo l’intervento chirurgico si associa la chemioterapia ipertermica intracavitaria (chemioipertermia), sia per il cavo pleurico sia per quello peritoneale. Negli stadi più avanzati la terapia chirurgica non è indicata e si ricorre perciò a radioterapia e chemioterapia integrate, mentre nello stadio IV sono previste purtroppo solo cure palliative.


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