La parotite, più comunemente conosciuta con il termine “orecchioni”, è una malattia infettiva acuta, altamente contagiosa, che viene trasmessa per via respiratoria dal virus Paramyxovirus parotidis. L’infezione colpisce una o entrambe le parotidi, cioè le grosse ghiandole salivari situate nel retrobocca, dietro ai rami della mandibola oppure sotto le orecchie.

Dal momento del contagio all'esordio della malattia passa un periodo di incubazione di 14-18 giorni: si è contagiosi a partire da 4-5 giorni prima che si manifestino i sintomi fino alla completa guarigione. Se la parotite colpisce gli uomini in età adulta può portare sterilità, poiché il virus può spostarsi anche ai testicoli provocando nel 30% dei casi severe orchiti.

La malattia, che dura circa due settimane, si manifesta con mal di testa, febbre, dolori al collo e sotto le orecchie, dolore alla masticazione e dolore addominale. Sono possibili gravi complicazioni come meningoencefalite parotitica, pancreatite, danni all'udito, orchite, infezione delle ovaie (ovarite) e in casi eccezionali coinvolgimento di altri organi come rene e tiroide.

Essendo una malattia virale, la parotite non prevede medicinali specifici in grado di contrastarla per cui la terapia consiste in un trattamento esclusivamente sintomatico che si avvale di antipiretici o analgesici. Per la parotite è disponibile un vaccino somministrato in combinazione con i vaccini per il morbillo e la rosolia (MPR), che si può praticare a partire dal secondo anno di vita. Il vaccino è ben tollerato e di solito non provoca alcun disturbo: eventuali reazioni compaiono dopo 5-12 giorni dalla vaccinazione e consistono in febbre, gonfiore dei linfonodi e raramente puntini rossi sulla pelle.